mercoledì 30 aprile 2008

Il vivere per la morte traslato in Fabio Volo

Avete mai letto il libro di Fabio Volo "Il giorno in più"? Non è il migliore, ma scorre veloce, e come in ogni suo libro ti dà parecchio da pensare. Volo ha la capacità di cogliere quelle piccolezze insignificanti che fanno sentire una persona unica e diversa da tutte le altre, la spoglia di questa sua unicità, e le fa capire che ognuno ha le sue, di piccolezze, che a conti fatti non sono poi così diverse le une dalle altre.
Quando ho letto per la prima volta "Il mio posto nel mondo", mi è venuto naturale regalarlo alla persona a cui il libro mi aveva fatto pensare, la persona con cui avevo condiviso gli stessi argomenti affrontati nelle sue pagine, la persona che non ama leggere, e non ha l'abitudine a farlo. La mattina dopo, aveva finito il libro, e me ne aveva fatta una recensione così bella che tutte le chiacchiere che solitamente riempiono la mia bocca si erano arrestate incantate, per ascoltare. Ero stata contentissima che gli fosse piaciuto.
Tempo fa ho letto l'ultimo libro uscito, e di nuovo ho pensato a lui. Ora, i casi sono due: o Volo ha un rapporto diretto inter mentale col gaijin e non lo sa, oppure io ho un pensiero fisso, ma vi assicuro che, obiettivamente parlando, non è così. Però... beh ecco, il libro descrive una situazione in cui probabilmente noi ci verremo a trovare, per scelta e non, per cui mi è venuto naturale questo collegamento.
Il fatto è che, nei nostri mille discorsi sui perchè della vita e su cosa desideriamo per la nostra, ci siamo presto accorti di ciò in cui incappi spesso e volentieri la maggior parte delle persone, di cui noi facciamo parte. Perché così tante storie finiscono? Perchè tutto all'inizio sembra perfetto, ma poi inevitabilmente finisce, e spesso lascia persino un brutto ricordo? Lui sostiene che sia perché si ha l'abitudine di giocare a marito e moglie, di essere schiavi delle convenzioni che vogliono che se si è una coppia ci si cerchi tutti i giorni e ci si veda spesso, e così via; io sono d'accordo, e aggiungo il fatto che l'abitudine porti a dare per scontato ciò che invece non lo è , finendo poi per perderlo. Dopo queste considerazioni, lui se ne è venuto fuori con un'idea a mio dire piuttosto bislacca: uno stare insieme vedendosi poco, in modo da essere certi che quando lo si fa sia perché se ne ha voglia davvero, in modo da arricchire la propia vita con la presenza dell'altro, senza che ciò ci assorba completamente e senza che, per questo, noi ci possiamo dimenticare di noi stessi. Tutte belle idee ma... nella mia gran praticità, mi è venuto da chiedermi: tra il dire e il fare... c'è di mezzo mezzo mondo!Voglio dire... per natura siamo portati a cercare il nostro benessere, no? Quindi se stare con una persona ci fa stare bene, e lo stesso vale per lei, allora cerchiamo di vederla ogni volta che è possibile. E quindi... ?
Heidegger diceva che l'unico modo autentico di vivere è il vivere per la morte. Questo, sebbene possa sembrarlo, non è affatto un invito al suicidio, ma un ricordare che prima o poi, e quando non si può sapere, la vita finirà. Se noi la viviamo tenendolo a mente, allora possiamo goderne appieno. Pensateci: tutte le cose che finiscono acquisiscono un valore maggiore... la vacanze estive, ad esempio. Perché ci sembrano così fantastiche? Perché sappiamo già da subito che finiranno dopo tre mesi.
Ecco, secondo me Fabio Volo ha letto Heidegger, o ha pensato le stesse cose. Anche una storia tra due persone rischia di diventare ordinaria e scontata se non si prende in considerazione l'ipotesi della sua fine. Io e il gaijin abbiamo del tempo a disposizione... poco tempo, per le scelte che abbiamo fatto della nostre vite, che ci porteranno lontano. Ma vivere questi mesi sapendo che poi tutto finirà potrà regalarci qualcosa di grande, e soprattutto di vero. Qualcosa per cui varrà la pena di soffrire nel momento in cui tutto finirà. E, Dio, so bene quanto soffrirò. E forse è proprio questo che mi impedisce di imparare a vivere così, come lui sa già fare. Voglio impegnarmici, perchè tra tutte le cose, questa è una di quelle che non si possono scartare, una delle cose - forse la più- autentiche che mi siano mai capitate nella vita. So... let's live our life.

Batticulo virtuale: funzionamento

Sempre più spesso mi paragono a un batticulo. Sì, proprio quel giochino che si trova nei parchi dove ci si siede uno a un estremo e l'altro a quello opposto, e se sei leggera son cazzi perché se il tuo compagno è un po' bastardello può farti stare in aria a suo piacimento (ne so qualcosa...).
Beh il mio umore può essere immaginato esattamente così: può essere altissimo, farmi sentire fra le nuvole e non farmi sparire il sorriso per due giorni, per poi catapultarmi improvvisamente a terra senza riuscire a tirarmi su, neppure se mi metto a spingere sulle gambe con tutta la mia forza. Ciò che mi tormenta, e che ancora mi sfugge, è chi sia il bastardello virtuale che si prende così gioco di me.

martedì 29 aprile 2008

Quando il treno passa, poi non torna più

Ho trovato un blog, mi ha incuriosita, l'ho messo nei preferiti, ho cominciato a leggerlo. Arrivata a un certo post, mi sono sentita completamente ammaliata. E' che non ho mai avuto problemi a scrivere, e l'ho sempre fatto piuttosto bene. E' che l'ho usato come valvola di sfogo ai mille pernsieri e perché della mia vita. E' che mi piace farlo, e ne sento un bisogno assolutamente necessario. Eppure, nonostante tutto, mi accorgo di essere piena di cose non dette, che tengo fra me, sperando prima o poi di trovare le parole giuste per esprimerle... o la persona giusta che possa comprenderle. Ma così spesso tutto questo passa, e le cose ancora non sono state dette. In un semplice post ho trovato le parole giuste per ciò che provo, per ciò che sento il bisogno di comunicare, ho trovato persino invidia per non averlo saputo fare io. Occorre che io mi ritrovi, che scavi a fondo nell'anima mia e possa ritrovare l'originale di me. Quello che poteva non piacere, ma che era autentico e vero, come il mio personale Signor Darcy. Non è necessario ripetere ciò che è già stato scritto tanto bene, per cui mi metterò da parte, seminascosta discretamente in un angolo del mio palcoscenico, e mi limiterò a copiare ciò che meglio non si sarebbe potuto dire.
Dal blog di Pellys.
"Ebbene lo ammetto: sono banale come tutte le donne che si appassionano alla vicenda Darcy-Bennet.
Darcy, comunque, rimane un esempio perfetto di uomo ideale: lo detesti, ma appena smetti di detestarlo ti accorgi che lo sposeresti domattina.

Anch'io, come tutte, nella mia vita ho incontrato un Signor Darcy, pallido abbozzo di amore folle, di quelli che vorresti anche se non hai il coraggio di saltare a piè pari per andartelo a prendere.
Il coraggio non c'è perché i Darcy sono troppo, o magari non è così, però tu credi che siano troppo per te. Per te, per la tua normalità nonostante tutto, per il tuo essere confusamente felice e poco stabile d'umore.
I Darcy non sono persone qualunque, uomini da tutti i giorni, banalmente belli e mediamente normali.
I Darcy passano forse una sola volta nella vita, e se tu non sei pronta ad aprire la finestra e scendere giù, poi non ti devi lamentare. (...)

Se qualcuno ha un luogo nella nostra vita molti sono i modi per entrare in contatto con lui. Una telefonata, una mail, una visita. Sapere che qualcuno di intimo ti fa partecipe del suo tempo, pensa a te, pensa a fare qualcosa per te, pensa a come dirti qualcosa, si muove in qualche luogo che tu neanche conosci pur portandoti con lui attraverso la leggerezza del pensiero di te. (...)

Dire che una persona ha un luogo nella nostra vita, mi sembra la cosa più giusta. Penso che, nella mia città, ci sia una piazza per ogni persona a cui voglio bene, ma bene davvero. Le vie sono i collegamenti. Io sto nella piazzetta del teatro, e lì scrivo, e penso, e vado al cinema. Le persone che fanno parte della mia vita hanno una panchina in una delle piazze che ci sono nella città dentro di me. E se ne stanno lì sedute a rimirare la sera di già primavera. Penso questo, anche se può sembrare sciocco.

Caro mio personale Signor Darcy, tu probabilmente non sai di avere una piazza a te dedicata in quella città, e non sai nemmeno che lì c'è una panchina che ti aspetta.
Io non mi ricordo più come accade che ci si tuffi dentro gli occhi di qualcuno, ma so che può essere pericoloso, perché non si sa quando si tornerà indietro, o se si tornerà.
So che quel che diceva Catullo col suo Odi et Amo potrà essere banale, ma in fondo è verità.

Signor Darcy, io so che ti avrei sposato domattina, e ogni mattina di ogni giorno a venire della mia vita.
Tu meriti carezze, e baci sugli occhi, e una mano che passi fra i tuoi capelli con amorevole allegria. Meriti di essere abbracciato, e molto, e forte. Meriti qualcuno che all'occorrenza tolga quel capello che si sarà posato sulla tua giacca, e che sappia accorgersi che tu sai ridere come nessuno.
Sei una persona educata e antica, sensibile e intelligente in modo profondo, come solo le persone autentiche sanno essere.
Non so quanto tu sia consapevole di ciò che sei, perciò, Signor Darcy, se nella tua vita non te l'hanno detto abbastanza, te lo dico io: sei bellissimo.
Se in futuro non te lo diranno abbastanza, te lo dico io: sei bellissimo.
Se ancora non ne sei convinto, te lo ripeto io: sei bellissimo. In tutti i modi in cui una persona può essere bella. E, come tutte le persone belle, meriti di essere trattato con cura.
Chi ti avrà sarà una persona fortunata. Spero soltanto che sappia prendersi cura di te, e riesca a scorgere il mondo che le offrirai in ogni più piccolo gesto.

E' necessario che io molli il colpo, e mi ritragga. Il treno che passa sotto la mia finestra, forse, non è per me.
So, però, che la finestra la lascerò aperta, e che per un po' rimarrò ancora qui a guardare.
Se la tua panchina rimarrà vuota, sarà stato un onore ugualmente".

Non è splendido? Liberazione, lacrime, tormento a leggere il sentimento portante di questi ultimi mesi. C'è solo una cosa, che devo cambiare, per quanto riguarda la mia persona: il treno che sta passando sotto la mia finestra, non lo voglio perdere. Perché già ho fatto di tutto per perderlo, e lui invece è ancora lì. Quello che resta da scoprire è se ha intenzione di restarci o se, invece, ripartirà non appena avrò sceso le scale per salirci. Chi ha tempo non aspetti tempo.

lunedì 28 aprile 2008

Torta albumi e cacao

Per fare la crostata di frutta ho avanzato sei albumi. Non avevo nocciole né mandorle per fare i brutti e buoni, e nemmeno abbastanza cocco per fare i dolcini. Così cerca cerca, alla fine ho scovato qui: una ricetta semplicissima e stra-veloce che faceva proprio al caso mio. Per le foto conviene guardarle nel sito originale perché le mie fanno davvero pietà. Comunque, eccola qua:

TORTA ALBUMI E CACAO



Ingredienti:
6 albumi,
60 gr di farina 00,
50 gr di cacao amaro,
200 gr di zucchero,
2 cucchiaini di zucchero vanigliato,
1/2 cucchiaino di lievito per dolci,
1 noce di burro, un pizzico di sale

In una ciotola setacciare la farina con il cacao. Aggiungere il lievito, lo zucchero vanigliato e lo zucchero.
In una terrina montare a neve ben ferma gli albumi con un pizzico di sale
Incorporateli delicatamente il composto con farina, zucchero e cacao agli albumi.
Imburrare e cospargere di zucchero una tortiera e versare il composto al suo interno.
Infornare a 180° per 40 minuti.
Sfornare e lasciar raffreddare quindi spolverizzare la torta con cacao e zucchero a velo.
Servita con del gelato dev'essere ancora meglio!!

Sono stata contenta perché è una torta golosa ma allo stesso tempo dietetica: non contiene burro, né tuorli d'uova, quindi la può mangiare anche chi sta cercando di controllarsi un po' (come mia mamma, che mi sta mandando le maledizioni perché le si è alzato il colesterolo a 248.... -.-' !!!)riuscendo a sentirsi piuttosto soddisfatto!


Crostata di frutta

Per festeggiare il ritorno del mio gaijin preferito, su sua esplicita dichiarata preferenza gli ho preparato una crostata di frutta. Ho seguito la ricetta di Dolceviola.

CROSTATA DI FRUTTA



Ingredienti per la pasta frolla:300 gr. di farina, 3 tuorli d'uovo, 150 gr. di zucchero, 150 gr. di burro, 1 pizzico di sale, scorza grattugiata di un limone non trattato (solo la parte gialla), 1 scatola di fagioli secchi per la cottura.
Ingredienti per la crema:
mezzo litro di latte, 3 tuorli d'uovo, 100 gr. di zucchero, 80 gr. di farina, 1 scorza di limone (solo la parte gialla), un po' di panna montata.
Ingredienti per la decorazione:
1 cestino di fragole, 1 kiwi, 1/2 banana, more, lamponi, mirtilli (oppure scegliete della frutta di vostro gradimento), 1 bustina di gelatina per torte (Tortagel PaneAngeli).
Preparazione:
sulla spianatoia mettete la farina a fontana, al centro mescolate i tuorli con lo zucchero, il burro a pezzetti, il pizzico di sale e la scorza del limone grattugiata, amalgamate gli ingredienti e impastate velocemente il tutto con le mani fino a formare un panetto, avvolgetelo in una pellicola da cucina e mettetelo in frigo per circa 30 minuti.
Riprendete la pasta frolla dal frigo e stendetela con il matterello su un foglio di carta forno (per evitare che si attacchi al piano di lavoro), con la sfoglia ottenuta rivestite uno stampo per crostate di 26 cm. di diametro imburrato e infarinato, rifilate la pasta sui bordi e punzecchiate il fondo con i rebbi di una forchetta, foderate poi la crostata con un foglio di carta forno e riempite con i fagioli, infornate in forno preriscaldato a 180° per circa 20 minuti, togliete poi dal forno ed eliminate i fagioli e la carta, proseguite poi la cottura per altri 5-6 minuti circa. Sfornate la crostata e fatela raffreddare.
In un tegame mescolate i tuorli con lo zucchero fino ad ottenere una crema soffice, unite poco a poco la farina setacciata e sempre mescolando aggiungete il latte a filo, unite la scorza del limone e mettete sul fuoco, mescolate con un cucchiaio di legno sempre nello stesso verso e fatela addensare. Togliete la scorza del limone e fate raffreddare la crema mescolandola di tanto in tanto per evitare che si formi una pellicola in superficie. Un avolta raffreddata aggiungetevi qualche cucchiaiata di panna montata per "alleggerirla" un po'.
Mettete la crostata su di un piatto da portata, riempitela con la crema pasticcera e livellatela con una spatola. Lavate lla frutta che avete scelto e disponetela a piacere sopra la crema.
Sciogliete la gelatina seguendo le indicazioni riportate sulla bustina e spennellatela sulla frutta, fate riposare e mettete poi la crostata in frigo.
Note:
per evitare che la pasta frolla si inumidisca troppo, vi consiglio di farcire la crostata solo qualche ora prima di servirla.
Non buttate i fagioli, ma conservateli perchè li potete riutilizzare per la cottura di altre crostate.



La crostata era buonissima ed è stata molto apprezzata! Povero gaijin, alla fine me l'ha lasciata in custodia ma non sa ancora che quando verrà a prendersela ne troverà solo più una fettina ;P;P;P!



domenica 27 aprile 2008

Dolce felicità

Non spiegherò a parole quello che non è chiaro neanche a me stessa, nulla è andato come pensavo o come speravo o come mi aspettavo; forse meglio, forse semplicemente un diverso svolgimento di qualcosa che prima o poi sarebbe dovuto accadere. Ozio e coccole sono state le parole d'ordine di questo pomeriggio, e sì, oh sì, quanto avevo bisogno di donare affetto!! E' scaturito da me come una sorgente d'acqua fresca rimasta intasata e improvvisamente sbloccata, quel mare di affetto che avevo trattenuto così a lungo. Non voglio nemmeno provare a spiegare tutte le emozioni, le sensazioni e i ricordi dei momenti di questo pomeriggio, temo che a raccontarle possa renderle banali. Sembra l'apocalisse lo so, ma davvero non so spiegare, so solo che da quando sono tornata non ho ancora smesso di sorridere. Mi sembra di toccare il cielo con la punta del dito mignolo, e ora ho solo paura che si apra un buco sotto di me, e di sprofondarci dentro.

venerdì 25 aprile 2008

I segreti del vivere bene

1) una volta a settimana, concedersi una colazione a base di nutella e pasquier.
- come preparare un pasquier per una degna colazione. NB: i pasquier sono da poco disponibili sul mercato italiano, fino a un paio di anni fa eravamo costretti ad attendere le vacanze in Francia per trovarli. sono brioches di vario tipo, con due striscette di cioccolato all'interno, niente di speciale quindi, ma si prestano ottimamente ad essere divisi a metà e riempiti di nutella. consiglio... per sentirsi meno in colpa e limitare i danni, preferire il tipo senza burro, sono più buoni e più leggeri (anche se a me sembrano lo stesso di gran lunga superiori quelli francesi, ma forse è solo lo spirito vacanziero che fa apparire tutto più bello e più buono:)).
prendere UN pasquier, tagliarlo longitudinalmente a metà facendo bene attenzione a reiserire all'interno i pezzetti di cioccolata caduti accidentalmente (già scarseggiano, se ancora cadono...). prendere la nutella, affondarci dentro il coltello e spalmarla SU ENTRAMBE LE META', poi riunirle. scaldare una tazza non eccessivamente grande di latte (meglio scremato), zuccherarlo e aggiungerci del caffè se vi piace, oppure mescolarvi dentro una bella cucchiaiata di nutella, mescolare. affondare il pasquier ripieno nel latte, morderlo, chiudere gli occhi e godere 10 secondi. ripetere l'operazione tante volte a seconda della grandezza del vostro morso e della vostra velocità di godimento. assolutamente vietato prendere un altro pasquier fino alla settimana successiva.

2) ogni tanto, vestirsi bene, da gran fighi, per un avvenimento qualunque, dall'andare in palestra, al fare la spesa, al trovare un'amica, e via dicendo. ovviamente, poi, fare in modo di togliersi la giacca.

3) di tanto in tanto, dimenticare la propria età, volare indietro negli anni, scacciando per qualche minuto ogni sorta di inibizione o dignità, liberando il proprio spirito libero. per questo, può essere molto utile avere a che fare con dei bambini, più piccoli sono, e meglio è. ovviamente, i neonati non valgono. anche un cucciolo d'animale può andare.

4) ogni tanto, arrabbiarsi.

5) ogni tanto, piangere.

6) se si ha la possibilità, approfittarne per urlare più forte che si può. stile tarzan, stile pellerossa, stile donna spaventata, il come non conta. date sfoggio della vostra personalità.

7) cantare sotto la doccia e in macchina, preferibilmente a pieni polmoni.

8) se c'è il sole, uscire e farsi baciare (dal sole). con l'mp3 alle orecchie e la vostra musica preferita, camminare a ritmo.

9) passeggiare sotto la pioggia (solo se si è di buon umore, altrimenti, soprattutto se non si hanno le scarpe adatte e un ombrellino, l'effetto terapeutico potrebbe invertirsi...).

10) coltivare un hobby che ci faccia stare bene, ci rilassi e scarichi, ritagliarsi un pezzetto di mondo per coltivarlo, una sorta di privé in cui entriamo solo noi e che faccia da punto di partenza per conoscere persone nuove.

11) spesso e volentieri, farsi abbracciare. personalmente, adoro prendere la rincorsa e farmi prendere in braccio e stringere forte (vista la statura, posso permettermelo). le braccia migliori sono quelle accoglienti di una donna adulta e morbidosa, oppure quelle forti muscolose e protettive di un giovane masculo.

12) dedicare una giornata a settimana per prendersi cura di sè. depilazione totale, crema corpo, maschera per capelli, manicure, pedicure, peeling, maschera per il viso, e via dicendo.

13) quando in casa non c'è nessuno, e si è sicuri che per un bel po' la solitudine e la pace regnerà sovrana, rilassarsi.
- istruzioni per un bagno doc
. entrare in bagno, aprire i rubinetti della vasca, regolare la temperatura dell'acqua. sistemare tutti i tappettini intorno per potersi permettere di schizzare un po'. portare lo stereo in bagno con la musica preferita. buttare nella vasca i sali colorati, e un bel po' di bagnoschiuma. creare un'abbondante schiuma profumata. tirarsi su i capelli, spogliarsi, ed entrare elegantemente nella vasca. rilassarsi chiudendo gli occhi e lasciandosi cullare dalla musica. concentrarsi sulla sensazione dell'acqua che accarezza la pelle e sul sussurro della schiuma che pian piano inizia a sciogliersi. tirare su una gamba, poi l'altra, coi piedi a ballerina, poi con fare da diva da film accarezzarsi le gambe una contro l'altra. procedere al lavaggio e al risciacquo prima che le dita sembrino qualle di una novantenne rugosa. alzarsi e avvolgersi in una morbido asciugamano, guardarsi allo specchio e non vedersi poi così male.


14) sorridere a chi non si conosce (... prima, fare un'accurata analisi per vedere se il destinatario del sorriso potrebbe scambiare il nostro tentativo di vivere bene in un approccio di altro tipo).

15) personalizzare ognuno il proprio elenco, in base a ciò che più gli piace.
16) ogni giorno, scoprire altri modi di vivere bene ed aggiungerli alla propria lista (e, magari, suggerirli a me ;)).

mercoledì 23 aprile 2008

Waiting for Sunday

Dieci mesi sono passati, domenica sta per arrivare. Avrò la forza di comportarmi come credo sia giusto per prevenire tutte le sofferenze che questo incontro porterà? Un rapporto di ambiguità e contraddizione, di affetto sincero. E poi? Cos'altro? Perché c'è dell'altro, vero? Mi hai detto di sì, e poi mi hai scritto che speri di non incontrare una come me, perché potrebbe rovinarti la vita... So che può sembrare banale, ma con te sarebbe diverso. Se degli altri apprezzo la persona che è con me, ciò che si fa insieme, di te apprezzo te e basta, perchè non facciamo mai niente, eppure che sia un caffé, o una cena, o due chiacchiere in macchina, o un giro in centro, io sto bene, e mi sembra tempo ben speso. Mentre con gli altri se non si ha qualcosa da fare mi sembra di buttarlo via. Sarebbe diverso perché sai di me quello che non sa nessuno, e non potrei mai mentirti, per il rispetto smisurato che provo per te, per rispetto al nostro rapporto sempre sincero, e per l'enorme paura di perdere te e la tua stima. Ho voglia di vederti, e allo stesso tempo vorrei che questo momento non arrivasse mai... continuare in questo limbo in cui si sta così male ma non si rischia niente. Non è da me, ma per la prima volta so di giocare col fuoco, e ne sono intimidita, il prezzo del rischio è troppo alto. Una parte di me vorrebbe continuare così, questo rapporto di ambiguità e prudenza, l'altra parte vorrebbe solo che mi prendessi con te e mi insegnassi a stare bene camminando insieme, per il tempo che abbiamo. Potrei darti la luna, ma mi devo trattenere, e qui va a farsi benedire il cosiddetto "carpe diem", per la pura salvaguardia di me stessa. Il fatto che il mio modo di agire ti allontani da me mi fa soffrire, eppure non è giusto rinnegarlo...
Domenica, quando ti avrò davanti, credo che sceglierò la mia strada. Le scelte sono due, ma come mi hai scritto una volta, "non so dove ci vedremo la prossima volta, di cosa ti parlerò, né tantomeno come mi comporterò. Posso solo “scegliere” se vederti o non vederti, e vivere di conseguenza la mia vita.
Ma scegliere di non cambiare il nostro rapporto è come scegliere di cambiarlo: impossibile.
Quel che penso io da solo difficilmente sarà quello che succederà tra noi DUE in un determinato contesto e in una determinata situazione".
Bisogna solo sperare di imbroccare la stessa strada.


domenica 20 aprile 2008

Crostata di fragole con frolla al cacao

Oggi era il mio compleanno. E ieri sera ho festeggiato insieme agli amici, al messicano. Ho portato la torta e i dolcini al cocco pubblicati ieri, che sono stati un successone anche tra i camerieri! Ora invece pubblico la ricetta della torta, che ho preso da Dolceviola, e che riporto uguale.


CROSTATA ALLE FRAGOLE CON FROLLA AL CACAO
Ingredienti per la pasta frolla:
240 gr. di farina, 130 gr. di burro a pezzetti, 1 uovo, 100 gr. di zucchero semolato o a velo, 15 gr. di cacao in polvere, 1 bustina di vanillina.
Ingredienti per la crema:
2 tuorli d'uovo, 50 gr. di zucchero, 40 gr. di farina, 250 ml. di latte, scorza intera di mezzo limone non trattato (solo la parte gialla), 1 cucchiano di scorza grattugiata di limone.
350 gr. di mascarpone, 60 gr. di zucchero a velo, 100 gr. di marmellata di fragole oppure 50 gr. di cioccolato fondente fuso.
Ingredienti per la copertura: 700-800 gr. di fragole fresche, 1 bustina di gelatina per torte.
Preparazione: lavorate velocemente gli ingredienti per la pasta frolla, formate un panetto, avvolgetelo nella pellicola da cucina e mettetelo in frigo per 30 minuti.
Per la crema: in un tegame montate a crema i tuorli con lo zucchero, unite a poco a poco la farina setacciata e continuando a mescolare aggiungete il latte a filo e la scorza di limone, mettete il tegame sul fuoco a fiamma moderata e mescolate con un cucchiaio di legno rigirando sempre nello stesso verso fino a far addensare la crema. Togliete la crema dal fuoco, eliminate la scorza di limone, unite il cucchiaino di scorza di limone grattugiata e fatela raffreddare, mescolate la crema di tanto in tanto per evitare che si formi la pellicina in superficie. Riprendete la pasta frolla dal frigo e stendetela con il mattarello su un foglio di carta forno, imburrate e infarinate una teglia per crostate di 26 cm. circa di diametro e foderatela con il disco di pasta frolla. Punzecchiate il fondo con una forchetta, ricoprite la pasta con un foglio di carta da forno e riempitela con fagioli secchi o riso. Cuocete in forno preriscaldato a 200° per 15 minuti, toglietela dal forno, eliminate la carta e i fagioli e rimettete in forno per altri 5 minuti, poi sfornatela e lascietela raffreddare. Sbattete il mascarpone con lo zucchero a velo, unite la crema pasticciera fredda e mescolate bene il tutto. Scaldate la marmellata di fragole e spalmatela sul fondo della crostata (oppure spalmetela con il cioccolato fuso e lasciatelo solidificare), versate dentro la farcia preparata e livellate la superficie. Lavate le fragole, sgocciolatele bene, eliminate il picciolo, tagliatele a metà e disponetele a cerchi concentrici sulla crostata, oppure decoratela a vostro piacere. Preparate la gelatina leggendo le istruzioni sulla confezione e versatela uniformemente sulle fragole. Mettete poi la crostata in frigo.

Io l'ho fatta col cioccolato fuso, ma consiglio di aggiungerci un po' di latte o panna perché al momento di tagliarla era dura come mattoni e si è tutta rovinata!! Comunque buonissssssima! Anzi, credevo che il mascarpone fosse pesnate, e invece la crema era molto delicata e "limonosa"... una bontà! Grazie Dolceviola, ho fatto una bella figura!

Con la fragole e la crema avanzate ho fatto delle coppette: ho aggiunto alla crema della panna montata che mi era rimasta dallo zuccotto, ho preso tre coppette e ho fatto uno strato di fragole, ho spalmato un po' di crema, poi di nuovo fragole. Ho messo la crema in una tasca da pasticceria e ho guarnito con tanti ciuffetti. Poi ho decorato ancora con una salsa al cioccolato.

Oggi avevamo gente a pranzo e ho fatto le lasagne con la mamma, e ho riproposto lo zuccotto invetato l'altro giorno. Le lasagne sono venute talmente bene che mi sono completamente dimenticata di fotografarle tanto ero impegnata a farle fuori, chiedo venia ;P! Lo zuccotto mi interessava fotografarlo aperto perché si vedeva meglio l'interno, ma non ne è avanzato e mi sembrava poco carino fare foto mentre c'erano ancora ospiti a mangiare!

Stavolta ho preparato una crema sbattendo un tuorlo con 150 g di zucchero, ho aggiunto un cucchiaio di farina e poi a filo 250 ml di latte portato a ebollizione con la buccia grattuggiata di un limone. Ho messo il tutto sul fuoco fino a che si è addensata. Foderato lo stampo di pellicola ho sistemato le fette di colomba senza canditi né uvetta, le ho spruzzate con un po' di latte. Ho aggiunto alla crema 50 g di mascarpone (avanzato dalla crostata di fragole) e ho fatto un bello strato sopra le fette, poi ne ho fatto un altro con del cioccolato fuso con l'aggiunta di un po' di latte, altre fette di colomba, crema, cioccolato, colomba imbevuta di latte. Ricoperto tutto con pellicola, in frigo per 4 ore o freezer per mezz'oretta. Una volta sformato decorare a piacere. Con questa crema è venuto mlto più buono dell'altra volta, anche perché ho fatto strati più abbondanti!
Con tutti questi dolci ho terminato tutti gli ingredienti che avevo in casa, da domani inizia un po' di dieta se no qua andiamo male... E' stato un bel compleanno!

sabato 19 aprile 2008

Bounty in tre varianti

Come avevo anticipato a Dolceviola, ho fatto i Bounty! Oltre alla ricetta di Jelly, ne ho sperimentate altre due, e ve le posto tutte e tre, con le mie considerazioni.
1) BOUNTY


Ricetta di Jelly, la riporto uguale.

Ingredienti per circa 25-30 palline (a me ne sono uscite 24):
200 g di cocco disidratato
100 ml di panna
70 g zucchero a velo
70 g di burro
200 g cioccolato al latte
In una ciotola, unire il cocco con lo zucchero a velo. Scaldare la panna e il burro a fuoco lento fino a quando il burro si sarà sciolto. Versare il composto nella ciotola con il cocco e lo zucchero a velo. Mescolare bene. Formare delle piccole palline (circa 1 cucchiaio di composto per ciascuno) con le mani. Mettetele su un foglio di carta da forno. Coprire con pellicola e lasciare raffreddare in frigorifero per almeno 1 ora. Sciogliere il cioccolato al latte. Infilzare le palline su uno stuzzicadenti e intingerle nel cioccolato fuso, coprendo completamente la superficie.
Far sgocciolare il cioccolato in eccesso e poi mettere la palla su carta da forno.
Ripetere fino a quando tutte le palline saranno ricoperti di cocco.
Mettere in frigo per circa 30-60 minuti prima di servire.


Se avanzano delle palline (cosa moooooolto difficile), conservarle in frigo.
Questo è identico al Bounty originale, quindi buonissimo, ma un po' pesantuccio... cioè, impensabile mangiarsi 5 palline una dopo l'altra. Per questo io le faccio piccoline... E' il più facile da fare, perché il composto risulta di una consistenza tale da essere lavorato senza difficoltà.

2) SIMIL BOUNTY STRABUONO


Ricetta di Aracoco. (Io ho modificato il procedimento)
Ingredienti:
100 gr cioccolato al latte
100 gr cioccolato fondente
100 gr cioccolato bianco
70-75 gr zucchero a velo
4-5 cucchiai di panna
4 cucchiai farina cocco

Sciogliere il cioccolato bianco a bagnomaria, poi metterlo insieme allo zucchero a velo, la panna e il cocco e amalgamare il tutto. Formare delle palline, sistemarle su un vassoio coperto con della carta da forno e ricoprirle con della pellicola. Lasciarle un'oretta in frigorifero. Tolte dal frigo, procedere come nella ricetta sopra, ovvero pinzarle con uno stuzzicadenti e immergerle nel cioccolato (al latte più fondente) fuso. Sistematele su un vassoio coperto di carta da forno e mettetele in frigo finché il cioccolato di copertura non si solidifica.

Questo è fenomenale!! Poco più leggero dell'altro, un pochino diverso dal Bounty ma secondo me anche migliore.


3) BOUNTY LIGHT

Ho preso la ricetta su internet, ma non mi ricordo più da chi... :( Chiedo perdono!
Ingredienti:
300g farina di cocco
150g zucchero a velo
150 gr di ricotta
vanillina a piacere
300g cioccolato al latte per la copertura

Amalgamare il cocco, lo zucchero a velo, la ricotta e la vanillina fino ad ottenere un composto compatto. Stendere il composto su un piano con il mattarello. Se dovesse risultare troppo appiccicoso aiutarsi con della farina di cocco. Ricavare con il coltello tante strisce tagliandole all'altezza di 3 cm circa. Passarle nel cioccolato al latte fuso in modo da coprirle da tutti i lati (io mi sono aiutata con una pinza da cucina, ma non è stato facile come per le palline). Porle su un foglio di carta da forno fino a che non si solidificano.

Questo è identico al Bounty originale, e in più dietetico!! Io ero molto scettica all'inizio, perché credevo si sentisse il sapore della ricotta (daaaaii!! Quando mai si è visto il Bounty con la ricotta??!), e invece mi sono dovuta ricredere. La prossima volta proverò anche per questa ricetta il procedimento usato nelle altre due, e farò le palline, che sono più pratiche. Infatti ho avuto qualche difficoltà a ricoprire i cubetti, e ho fatto qualche pasticcio. La copertura non è venuta bella liscia, ma più rustica. Ma quel che conta è il sapore, ed è ottimo!

Stasera festeggerò il mio compleanno e porterò le palline di cocco, che l'altra volta hanno avuto tanto successo. In frigo c'è la torta e domani posterò un altro paio di ricette. Ora come ora apri il frigo di casa mia e ti viene il diabete solo a guardare!! Che bel bentornata, per mia sorella...

Ecco da chi ho preso la ricetta del bounty light! Da Sweetcook, finalmente l'ho ritrovato!

venerdì 18 aprile 2008

Libri, libri, e ancora libri: ricordi di bambina

Ho da poco ricevuto il premio "Di libro in libro" da Dolcetto. Ho pensato che, quando si parla di libri, non posso che sentirmi coinvolta, ma in questo caso è stata una pura coincidenza che io sia stata premiata, per via del fatto che ho letto la sua rubrica, e per questo motivo ho sentito il bisogno di scrivere un posticino dedicato ai libri e alla mia passione per la lettura.
Ho provato a fare un elenco di alcuni libri che mi son piaciuti, ma ho smesso subito perché è assolutamente impossibile ricordare tutto ciò che ho letto!
Ho imparato a camminare a 17 mesi per un problema alla anche, e lo stesso giorno che ho mosso i primi passi pretendevo di camminare per la strada leggendo un giornalino (al contrario) -.- .
All'ingresso della scuola elementare sapevo già leggere e scrivere da più di un anno, e da allora non c'è mai stato un periodo in cui io non abbia avuto una lettura in corso. Che si trattasse di "Topolino", libri di fiabe, i primi romanzi o altro, ho sempre avuto un libro sulla mensola sopra al letto. Considerando una media di tre giorni per libro, facendo un rapido calcolo (in compenso in matematica sono semrpe stata una schiappa ma sto usando la calcolatrice ;P), arrotondando per difetto ho letto 121 libri all'anno dall'età di sei anni, che in 17 anni fanno niente po' po' di meno che 2057 libri!!! Sembra assurdo, ma i dati su cui ho fatto i calcoli sono assolutamente reali. Preciso che non sono proprio 2057 libri diversi, perché io ho l'abitudine di rileggere i libri molte volte. Anzi... li ho riletti quasi tutti almeno due volte. Poi c'è il grande record dei Pilastri della terra, 1030 pagine sottili e scritte piccole lette 24 volte. E qui ho esagerato, perché alcuni pezzi li so ormai a memoria. E senza contare i Topolino, che leggo nei momenti di relax... e non precisiamo quali.
Ricordo che, alla domanda "Che cosa porteresti su un'isola deserta?" da ragazzina rispondevo sempre "I miei libri, la mia musica, una palla". Ricordo anche un periodo particolare, le elementari, quando ho scoperto i grandi classici come "Piccole donne" e i vari seguiti, "La capanna dllo zio Tom", "Sara Greve reginella prigioniera", "Il lampionaio", "Papà Gambalunga", "Pattini d'argento", "La piccola Robinson", "Una ragazza fuori moda", e così via, tutti libri che avrò riletto una ventina di volte l'uno; il pomeriggio facevo i compiti, poi appena finivo iniziavo a leggere, e andavo avanti fino a cena, poi dopo mangiato ritornavo sul letto a leggere. Forse ero una bambina un po' strana, perchè spesso mia mamma mi diceva "Ele, basta libri, esci un po', sei sempre in casa!" e io rispondevo che avevo finito il mo dovere e ora potevo dedicarmi a ciò che mi piaceva fare, che era appunto leggere. Non so quanto sia durato questo periodo, perché comunque ricordo di aver trascorso tanto tempo fuori in cortile a fare le gare di verticali col vicino, andare in bicicletta e giocare a palla, ma in inverno, quando fuori non si poteva stare, io mi immergevo nel mio mondo immedesimandomi nelle mie eroine e piangevo, e ridevo, per le emozioni fortissime che i libri mi regalavano, e poi speravo sempre che mi succedessero le stesse cose così da potermi comportare allo stesso modo loro.
Poi sono cresciuta, i libri sono cambiati, sono diventati più impegnativi. Ho letto I pilastri della terra la prima volta in prima liceo, ci ho fatto un tema e ho preso 9 1/2, quando il massimo era 8. Da allora, ho iniziato a trovare difficoltà a leggere qualcosa che mi desse altrettanta soddisfazione. Erano passati i bei tempi in cui qualsiasi cosa leggessi mi piaceva, tutti quei bei classici per ragazzi. Ormai, letti già tutti. E così, ancora oggi, presa dalla solita sete inappagabile di letture, ogni tanto provo nostalgia dei primi tempi, vorrei non averli ancora letti per poterlo fare adesso. E sono sempre alla ricerca di altre emozioni tanto forti.


Dolce goloso

Ieri ho anticipato un dolcino... è riuscito benissimo, altro che la torta della nonna!! Questo è sicuramente più il mio genere. Il bello è che ho usato solo avanzi, ed è golosissimo!!



Dunque ho preso uno stampo da plum-cake e l'ho foderato con della pellicola. Poi dentro ci ho messo delle fette tagliate dalla colomba avanzata da Pasqua, le ho disposte in fila belle pressate. Le ho bagnate con del latte, poi ci ho spalmato un po' di crema avanzata dalla torta della nonna nell'ultimo post. Ho sciolto un po' di cioccolato, vi ho aggiunto un pochino di latte e ce l'ho versato sopra. Ho fatto un altro strato di colomba bagnata di latte, poi crema, poi altro cioccolato, e ho terminato con le ultime fette di colomba, belle pressate tra di loro. Ho ricoperto il tutto con altra pellicola e ho messo in frigo per almeno 4 ore. Passato questo tempo ho capovolto lo stampo su un vassoio, e ho cominciato a decorare. Poi ho assaggiato... sublimeeeeeeeeeeeee!!!! Accidenti la mia cena di ieri è stata tre fette di questa bomba. Sensi di colpa a mille ma il pancino ringrazia!!!




giovedì 17 aprile 2008

Torta della nonna



Ingredienti:
per la crema:
2 tuorli
75 g zucchero a velo
35 g farina
575 ml latte
100 g farina di mandorle

per la pasta:
300 g farina
1 cucchiaino di lievito
1 uovo
1 tuorlo
75 g zucchero a velo
100 g burro

2 cucchiai di pinoli

Preparate la crema lavorando i 2 tuorli con lo zucchero a velo e la farina, poi aggiungete a filo il latte portato a ebollizione, sempre mescolando fino ad ottenere una crema liscia. Aggiungete la farina di mandorla e mettete il tutto su fuoco basso, mescolando continuamente fino a ebollizione e fino a quando la crema non diventerà densa.
Preparate l'impasto mischiando la farina e il lievito, formate un buco e metteteci dentro l'uovo, il tuorlo, lo zucchero e il burro a pezzetti. Lavorate con la punta delle dita, formate una palla e lasciate riposare mezz'oretta al fresco.
Dividete l'impasto in due parti (una più grande dell'altra), formate due dischi, e mettete il più grande su una teglia rivestita di carta da forno, sollevando i bordi. Mettere dentro la crema, livellate, poi stendeteci sopra l'altrodisco, richiudendo la pasta sui bordi. Spennellate con del tuorlo sbattuto con un po' di latte, spargetevi sopra i pinoli e infornate per circa mezz'ora a 180°.
Una volta fredda cospargete di zucchero a velo.



Un classico, da sempre ci pensavo e non l'avevo ancora mai provata. Devo dire che mi aspettavo di più, magari la prossima volta proverò un'altra ricetta. Ma io sono troppo da cioccolato, e questa torta era troppo bianca!! In compenso mia mamma ha apprezzato parecchio...

Non so come mai, in tutte le ricette di solito la pasta mi avanza sempre, invece questa volta ho fatto fatica a farmela bastare, pur usando una teglia da 24 cm. In compenso, ho avanzato della crema, e l'ho subito sfruttata... Visto che il risultato è ancora in frigo a prendere forma, ci aggiorniamo a domani!


mercoledì 16 aprile 2008

Progetti culinari

Domani è il compleanno della mia mamma, ma io lavorerò di mattina, per cui ho dovuto preparare un piano: stamattina sono andata di corsa a comprare gli ingredienti mancanti, li ho nascosti negli angoli più bui del frigorifero, e domani dall'una e mezza alle tre e mezza mi dedicherò alla preparazione della torta della nonna... Un classico che da tempo volevo provare ma non mi sono mai decisa. L'anno scorso le ho fatto trovare la pastiera pronta sulla tavola apparecchiata per la colazione... Non vi dico i sotterfugi per prepararla di nascosto!! La pastiera ha passato la notte in camera mia... Per fortuna poi è riuscita bene! So che non sarà più una sorpresa come l'anno passato ma non saprei proprio cosa regalarle. Poi inizierò a pensare al mio, di compleanno... e al ritorno di mia sorella. Quindi, dolci a gogò!! In bocca al lupo a me...


Premio "letterario"

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Premessa:
Anche questo Blog occupandosi di Libri vuole avere il proprio Premio "BlogLetterario" dal Titolo "DiLibroinLibro".
Un modo semplice per premiare tutte quelle persone che hanno qualcosa da dire smettendo quindi di essere spettatori passivi. DiLibroinLibro- ma anche DiPensieroinPensiero- o di idea in idea-per chi ama condividere pensieri, esperienze, passioni, Speranze..Insomma un Blog...

REGOLAMENTO:
Questo premio non vuol'essere un famelico scambio link. E' per questo motivo che ogni BlogAutore che lo riceverà potrà a sua volta premiarne soltanto altri 2..DUE..Blog..Dovrete semplicemente dare una motivazione al premiato. Sono esclusi tutti quei blog che si occupino di pedofilia-razzisti-offensivi-e altra spazzatura varia... Il premio verrà ritirato su
questa pagina (non vi sono vincoli sul posizionamento lo potrete inserire dove vi è più consono) Quando si sarà accettato il Premio ed esposto sul proprio Blog si prega di segnalarcelo tramite commenti
indicando il link di chi vi ha premiato e naturalmente il vostro appena premiato..(
solo questa pagina farà fede per i Blog Premiati).
Dopodiché a vostra volta potrete premiare i vostri 2 Blog lasciando al ricevente una motivazione-pregandolo di inserirvi anche il regolamento.


Ho ricevuto questo premio da Dolcetto (http://ladolcetteria.blogspot.com/), che ringrazio immensamente per questa graditissima sorpresa!
A mia volta glielo rimando, perché tra tutti i blog che sbircio il suo è sicuramente quello che ritengo più adatto a questo premio, e poi lo regalo a Elasti (http://www.nonsolomamma.splinder.com/), perché il suo blog l'ho letto tutto d'un fiato, mi regala tante risate e mi fa iniziare la giornata con un sorriso!


domenica 13 aprile 2008

Crostata di mele a modo mio



Ingredienti:
300 g farina
100 g + 1 cucchiaio di zucchero
100 g burro morbido
1 uovo (io ne ho messi 2 perché era troppo sbriciolosa)
un pizzico di sale
la scorza grattuggiata di un limone
3 mele golden
frutta secca
marmellata
zucchero a velo

Setacciate la farina coi 100 grammi di zucchero e un pizzico di sale, quindi disponetela a fontana sulla spianatoia. Al centro ponete l'uovo leggermente sbattuto e il burro a tocchetti.
Lavorate velocemente la pasta dopo aver incorporato la scorza grattuggiata di un limone, poi fate una palla e lasciatela riposare per mezz'ora in frigorifero.
Sbucciate le mele e tagliatele a fettine molto sottili. Tirate la pasta e ricoprite uno stampo di 26 cm di diametro imburrato e infarinato. Spalmate un po' di marmellata sul fondo, poi disponeteci sopra le fettine di mela facendo un primo strato. Spargete sopra un po' di frutta secca (io ho messo noci e mandorle tritate e dei pinoli. Altro po' di marmellata. Altro strato di mele, altro spargimento di frutta secca. Terminate con frutta secca e poi il cucchiaio di zucchero semolato.
Cuocete in forno pre-riscaldato a 180° per 35-40 minuti, o comunque finché non vi sembra cotta. Una volta raffreddata cospargete di zucchero a velo.



La ricetta originale prevedeva solo mele, ed era già buona, la marmellata e la frutta secca ce l'ho aggiunta io per renderla più golosa e avendone in casa ;P!


sabato 12 aprile 2008

Saltimbocca alla romana



Ingredienti per 4 persone:

8 fettine di primo taglio
8 fettine di prosciutto crudo
8 foglioline di salvia

Pinzare con uno stuzzicadenti una fettina di prosciutto e una fogliolina di salvia ad ogni fettina di carne, salare e cuocere brevemente in una padella in un po' d'olio. Servire caldo.



Ricetta facile, veloce e sfiziosa.


giovedì 10 aprile 2008

Dolcini al cocco e brutti e buoni

Mi erano avanzate delle chiare d'uovo dopo una delle ultime torte, così per non buttarle ho provato i brutti e buoni e, visto che Dolceviola ha da poco postato un'altra ricetta con gli albumi, ho provato pure quella!
Per i dolcini al cocco ho seguito la ricetta di Dolceviola, per cui ve la riporto uguale uguale.

DOLCETTI AL COCCO



Ingredienti:
2 chiare d'uovo, 100 g di farina di cocco, 100 g di zucchero (io ho usato zucchero a velo)

Procedimento:
Con una forchetta sbattere un po' le chiare, poi mescolare tutti gli ingredienti fino a far bagnare bene la farina di cocco. Con un cucchiaino prendere il composto a piccoli bocconcini, e metterlo su una teglia rivestita da carta da forno. In forno a 140° per 15/20 minuti.
A piacere si possono ricoprire i biscotti una volta raffreddati con del cioccolato fuso.


BRUTTI E BUONI



Li ho assaggiati fatti dalla mia migliore amica, e li ho trovati leggeri e buonissimi, anche se lei si preoccupava tanto perché si sbriciolavano e non erano palline perfette. Ma altrimenti non si chiamerebbero così, no??? Io non avevo abbastanza mandorle, per cui ho fatto metà mandorle, e metà nocciole (quelle famose, strabuone, già usate per la torta di nocciole... insomma sono finite!)

Ingredienti:
2 chiare d'uovo
2oo g di mandorle
200 g di zucchero (alcuni consigliano lo zucchero a velo)

Frullate insieme tutto quanto, poi riempite dei piccoli pirottini (lasciate un pochino di bordo perché poi gonfiano!) e sistemateli su una teglia ricoperta di carta da forno. Cuocete in forno a.... a.... 150° fino a che non saranno ben cotti. Se volete una volta freddi potete spolverizzare con zucchero a velo.
Scusate se sono così approssimativa ma la mia amica non mi ha saputo dire nulla e ho dovuto andare a caso!! Il risultato è stato completamente diverso dal suo, ma molto buono!
Tra questi, e i dolcetti al cocco, senza accorgersene uno va avanti a oltranza finché allunga la mano per prenderne un altro ed esclama stupito: "Oh! Non ce n'è più...!"


mercoledì 9 aprile 2008

Alici con patate



Ingredienti

500 g alici
3-4 patate
olio
spezie

Pulite le alici e apritele togliendo la lisca centrale.
Fate un "bagnetto" mettendo in una tazza olio e tutti gli odori che volete, oppure usate quelli delle scatolette già pronte per il pesce. Tagliate le patate a fette sottilissime.
Ungete una teglia con quest'olio, poi fate uno strato di patate, che bagnerete di nuovo con l'olio; poi uno di alici sopra le patate, poi di nuovo patate-olio-alici, fino a esaurimento degli ingredienti, terminando con uno strato di patate (e sempre l'olio sopra).
Cuocete in forno a 170° fino a quando non sarà cotto il tutto; poi passate al grill per gli ultimi minuti per avere un effetto croccante.



Questo è un piatto che ho conosciuto in Liguria, me lo faceva sempre la mamma del mio ex ragazzo sapendo che ne andavo matta. Lei lo faceva così. Se però preferite che le patate siano belle morbide, allora tagliatele e mettetele nella teglia dopo averle bollite.


Onori alla torta di nocciole

Ieri ho scritto che avrei riferito se la torta alle nocciole è stata apprezzata o meno, e posso farlo già ora. Mia mamma l'ha portata in studio stamattina, quando Anna, la destinataria, è arrivata, le ha detto "Sul frigo ho messo una cosa per te". Poco dopo, è arrivata l'altra segretaria, a chiedere un coltello per tagliare la torta. Mia mamma ha detto "Ma quella torta è per il dottor M.!!" E l'altra: "Sì, ma da quando è arrivata la dottoressa B., non ha smesso un secondo di chiedere ad Anna di assaggiare la torta, e alla fine lei ha ceduto perché era sfinita". La mia super mammona è andata subito a controllare... Il coltello non si trovava, allora le dottoresse stavano usando un abbassalingua per tagliarla. Oddio... mi immagino la scena. Poi la Dottoressa B., quella con meno freni di tutte, ha iniziato a fare facce goderecce esclamando "Mmmmh, che buoooonaa!! Ma cosa fa una figlia? Ha un servizio di cattering?"
"Ma no, era solo un ringraziamento per il Dottor M.!"
"Massì, massì... un pezzetto glielo lasciamo! Ma che buoooona, ma cosa fa? La pasticcera? Io la stipendio!!"
Insomma, è stata apprezzata. Anche se viene lecito porsi alcune domande: ma in che mani ci siamo messi io e i miei compaesani?? E quando c'è da fare la coda per andare dal medico, allora, vuol dire che le dottoresse sono tutte di là ad abbuffarsi?? Ma dopo l'incognita dovuta al forno ero troppo contenta che fosse ben riuscita per porre domande, e così non so rispondere.
Carina l'idea dello stipendio, una volta avrei dovuto preparare torte per un bar che voleva aprire qui, ma alla fine non se ne è fatto niente perché non ha più aperto. Sarebbe lo sfogo giusto senza conseguenze negative per la mia salute e la mia pancia.
Spero di non essere apparsa presuntuosa o vanitosa riferendo gli apprezzamenti che mi ha raccontato mia mamma; sarò patetica, ma in questi giorni anche solo un "Ma che buoona!" detto da una dottoressa pazza serve a tirarmi un pochino su.


martedì 8 aprile 2008

Torta di nocciole




Ingredienti:

100 g di burro,
150 g di zucchero
4 uova
300 g di nocciole
2 amaretti secchi
2 cucchiai d'olio
150 g di farina o poco più
1 bustina di lievito

Lavorate il burro morbido con lo zucchero, poi unite i tuorli, uno alla volta. Aggiungere le nocciole tritate assieme agli amaretti secchi, poi gli albumi montati a neve ferma facendo attenzione a non smontarli, i due cucchiai d'olio, la farina, ed infine il lievito.
Mettere il composto in una teglia rivestita di carta da forno e infornare per mezz'ora a 180°.



La qualità di questa torta dipende molto da due cose: le nocciole e la cottura. Io la prima volta ho usato le nocciole già tritate che si trovano al supermercato, e la torta era buona, sì, ma niente a che vedere con la volta successiva!! Usando le nocciole tostate a casa e tritate subito prima della preparazione, il gusto è mille volte superiore! Per quanto riguarda la cottura, beh, è questione di forno... Questa sarebbe una di quelle belle torte che devono gonfiare al centro ma, trattandosi di una torta "secca", ovvero senza creme o bagne varie, è importante che non risulti troppo asciutta. Nel mio forno pessimo, non è gonfiata per niente, ma almeno il buco al centro stavolta ha avuto il buon gusto di contenersi. La cottura è perfetta, per il gusto... Vi dirò appena i destinatari l'avranno ricevuta!



Ah...! Comunicazione di servizio... Ho rifatto la torta, e ho cambiato l'ordine di aggiunta degli ingredienti, perché sinceramente non mi quadrava.. In effetti, ho fatto bene, perché anche se non è diventata bella gonfia (sempre colpa del forno), comunque non ha fatto scherzi. Meglio procedere secondo quest'ordine: burro e zucchero - tuorli uno alla volta - nocciole e amaretti - olio - farina - lievito - albumi montati con un pizzico di sale.
... Ora sì che si ragiona!!!

Silenzio che urla

Se c'è una cosa che non capisco, è perché, nonostante io sia una persona socievole e che parla parecchio, ultimamente mi ritrovi spesso così piena di cose non dette. E queste fanno più rumore di mille parole dette in trenta secondi.


lunedì 7 aprile 2008

Dolcetti ripieni



Con la frolla che mi è avanzata dalla crostata al caffé ho fatto dei raviolotti ripieni che ci siam pappati in quattro e quattr'otto! Ho tagliato le formine con un bicchiere, poi ho messo un cucchiaino di nutella e un paio di mandorle e ho richiuso con un altro dischetto.
Invece quando ho fatto la crostata di strudel li ho riempiti con un composto di cioccolato e amaretti tritati. Buono eh, ma la nutella è sempre la nutella!!






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