domenica 22 febbraio 2009

Cena africana e occhio ai piromani!

Come promesso, eccomi qui, resuscitata da una dormita colossale che non è da me, e ripresa dopo una mega scorpacciata di pizza di mamma!!!
Avevo promesso che oggi avrei postato sul ristorante africano dove siamo andati a mangiare ieri sera... E così sto per fare.
Il ristorante si chiama Mar Rosso, si trova in zona San Salvario a Torino, esattamente in via Silvio Pellico 8/b. Già la zona è fantastica, molto etnica, in quell'intrico di vie trovi l'argentino, il brasiliano, indiani, kebabbari di ogni sorta, e poi chissà cos'altro, ad andare a cercare. L'unica pecca ovviamente è il parcheggio... Quindi armatevi di tanta pazienza prima di partire da casa, e partite con un certo anticipo.
Tornando al nostro ristorante, una ragazza gentilissima al telefono mi aveva informata che avremmo potuto cenare in maniera classica, oppure in un'altra stanza, togliendoci le scarpe, sedendoci per terra e mangiando esclusivamente con le mani. Ovviamente io ho optato per la seconda possibilità.
Siamo entrati scalzi in una stanzetta illuminata con tante candele, appoggiate su tavolini bassi e lunghi. Intorno ad ogni tavolo un cuscinone per commensale era pronto ad accogliere il deretano o le ginocchia dell'ospite, e ad avvolgerlo in modo accogliente. Le pareti colorate, decorate con dipinti tipici e dai colori caldi dell'Africa.

Il tavolo



La parete





Il menu è unico, nel senso che non ci sono elenchi di piatti tra i quali scegliere cosa mangiare, ma è molto buono. Si può scegliere solo se piccante o non piccante. Il menu è da 25 euro, e comprende antipasto, secondo, frutta, dolce, vino e acqua.
Viene servito tutto in un grande piatto unico, da cui tutti mangiano, cavandosela in qualche modo con le mani. L'antipasto è un vassoio con tanti mucchietti di cereali, pomodori, melanzane, finocchi crudi, e una salsina in cui pucciare i quadrotti di pane. Il secondo piatto, invece, è una montagna di riso basmati, con sopra dei bocconcini di carne cotta con dei funghi credo, aromatizzata con rucola e decorata con spicchi di noce di cocco! Mangiare il riso con le mani è stato incredibile, per fortuna che il vino ha aiutato a disinibirci!! La troppa educazione a volte può mettere in difficoltà! Comunque questo mega piattone di riso e carne era strabuonissimo, il riso gustoso e cremoso, la carne... la carne... Mio dio, la carne era la più buona che io avessi mai mangiato!!! Tagliata a spezzatino, tenera da sciogliersi in bocca, magra, che spesso è sinonimo di asciutta, e invece bella cremosa e gustosa, per niente asciutta!!! Il cocco sopra, poi... ci stava a meraviglia! Anzi, un giorno un risotto al cocco lo voglio provare. Insomma... Molto molto buono.
Per finire, ci hanno portato un vassoio con uno spicchio di frutto della passione a testa, fettine di ananas, alchechengi, e quadrotti di una specie di pan di spagna al cioccolato, ma arricchito con qualche spezia. Ho fotografato qualcosa del locale, per ricordo, e qualche particolare del bagno.

La doccia



Il lavandino



Lo specchio (nero)





Mi dispiace che la macchina fotografica non sia riuscita a conservare la luce originale, in sala lume di candela, in bagno un neon rosa. Mi dispiace anche non aver fotografato i piatti, ma non ho avuto proprio il tempo, appena i vassoi toccavano il tavolo, otto paia di mani si allungavano e il vassoio si svuotata in quattro e quattr'otto! Alla fine della serata, io ero a postissimo (ma avevo fatto merenda), tutti gli altri lamentavano una gran fame, e quindi abbiamo terminato andando a casa dell'Artista a farci spaghetti aglio olio e pancetta affumicata... Sì insomma... un affamato non uscirà soddisfatto per la quantità. Ma alla fine meglio non postare le foto dei piatti, altrimenti, non essendoci scelta, rovinerei la sorpresa a chi magari vuole andare.
Comunque il posto è bellissimo, abbiamo terminato con un liquore al litchi buonissimo. E' il classico posto in cui se vai in compagnia ti diverti, e se vai in coppia trovi la giusta atmosfera per rilassarti e prepararti anche a una serata calda... E in questo, sicuramente il mangiare con le mani fa molto! Ora capisco perché a San Valentino era pieno!! Tra l'altro, per fortuna non ci sono andata col Gaijin, altrimenti ne sarebbe uscito per niente sazio, visto quel che riesce a ingurgitare.
Approvato!!! Un consiglio: non andate lì affamatissimi, o in compagnia di gente molto affamata, e state attenti alle candele... Ieri la vostra Gaijina, calatasi ben bene nella parte, e mangiando con le mani a braccia alzate, si è bruciata un gomito.


sabato 21 febbraio 2009

Ultimi giorni, ultimi pensieri

In questi giorni, sto finalmente realizzando, a tratti, che la partenza è ormai vicinissima, e che questa comporterà l'allontanamento da tante persone che adesso vedo quasi tutti i giorni.
Il mio animo giovane scalpita, il mio spirito d'avventura è impaziente di cominciare, la mia razionalità approva e sa che mi servirà a distrarmi da cosa adesso mi fa male. Sì è sempre lui, il Vj. Mi rendo conto di passare per una ragazzetta infatuata e insistente, ma in realtà solo a voi posso apparire così, perché nella vita di tuti i giorni io nascondo tutto, e nessuno sa come io mi senta davvero e che ogni giorno passo moltissimo tempo a pensare a lui. Dal giorno in cui mi sono laureata, ogni giorno un pianticello me lo sono fatta, perchè non chiedeva, non scriveva, non c'era. O semplicemente perché sapevo come sarebbe stato fantastico il tutto, con lui con me.
Ieri sera io e Ale abbiamo festeggiato un po', ma lui non c'era. Aveva un impegno questo weekend, e ci sta. Ma non si ricordava che partivo... Questo non può farmi piacere.
In questi ultimi giorni sto recuperando i rapporti con A., la persona più buona del mondo, che avevo lasciato perché non più innamorata e confusa dalle dichiarazioni del Gaijin, ormai più di un anno fa. Lo sto risentendo finalmente, perché lui ha trovato lavoro in un negozio e quindi mi può scrivere senza che la sua ragazza (l'artista) lo controlli o gli legga le conversazioni facendogli casini. La settimana scorsa mi ha fatto delle rivelazioni pesanti, mi ha detto che non mi avrebbe salutata prima della partenza, perché ancora non mi aveva dimenticata, e vedermi partire sarebbe stato troppo duro. Mi ha detto tante altre cose, che mi hanno turbata parecchio. Ieri poi è saltato fuori che voleva venire all'aeroporto, così a sorpresa. Per fortuna che parto da Milano e la cosa non è fattibile, perché sarebbe stato un trauma per me. Infatti, la mia reazione di ieri è stata questa:





1 bicchiere e 1 piatto rotti, poi il cordless, poi il rovesciamento di 2 scatole di medicine. L'ho presa bene, direi. Poco nervosa.

Comunque ieri la festa è andata bene, anzi ho ricevuto un regalo inaspettato da una coppia di cui lui lo conosco da anni, ed è stato il mio primissimo migliore amico, anche se dopo ci siamo un po' persi, e ci stiamo ritrovando ora, e la sua ragazza la sto conoscendo in questi ultimi mesi, ci stiamo simpatiche e ieri mi ha quasi commossa, perché mi hanno regalato per la laurea questa collana, che tra l'altro risponde perfettamente ai miei gusti e mi serviva proprio...


Alla fine ci siamo divertite, nonostante l'assenza di persone per noi importanti e la presenza indesiderata di altre. Era veramente parecchio tempo che sognavamo la nostra serata, e non abbiamo voluto permettere e chi e checchessia di rovinarcela!!

Adesso ragassuole vi lasci ocon un abbraccio collettivo, vado a prepararmi che stasera tutta la cumpa mangerà all'Africano!! Anzi sapete che vi dico?? Faccio pure qualche foto così poi domani che è saltata la gita in montagna vi racconto e recensisco!!


venerdì 20 febbraio 2009

Risotto gamberetti e prezzemolo

E ora basta perder tempo, Gaijina! E' ora di rimettersi al lavoro!!
E cominciamo pure con un bel risotto!!! Io adoro questa ricetta, anche se ogni tanto viene buono, e altre volte proprio speciale!! Dipenderà dalla qualità degli ingredienti!



Ingredienti per 4 persone abbondanti:
8 manciatine di riso
300 g gamberetti
1 porro
olio
sale
acqua
vino bianco
prezzemolo



Sgusciate i gamberetti, e mettete le bucce in un pentolino d'acqua. Tritate il porro finemente, e mettetelo a rosolare in una padella con un po' d'olio, poi aggiungetevi i gamberetti tagliati in tre parti (tenetene da parte qualcuno intero per la decorazione finale), e il riso. Fate tostare, poi salate, sfumate con del vino bianco, e proseguite la cottura aggiungendo man mano che serve il fumetto con i gusci dei gamberetti che avrete fatto bollire.



A fine cottura una bella manciata di prezzemolo tritato! Ecco fatto! Ah sì, prima unite i gamberetti interi, fino a farli colorare!





Troppo buonoooooooooooo!!!

mercoledì 18 febbraio 2009

Inesorabili giudici e insuperabili amici

Il 17 febbraio, con un vestito e scarpette viola in tinta, comprati un anno fa per un'occasione speciale (il viaggio in Giappone per raggiungere un allora appassionato Gaijin) alla fine mai giunta, Gaijina si è diretta, coi capelli elettrici e un nervosismo insopportabile, al palazzetto del giudizio. Era scortata da una mamma emozionata e una sorella poco comprensiva, che non ha fatto che aizzare una Gaijina già piuttosto instabile per tutto il viaggio.


Il corridoio del palazzetto era pieno zeppo di genitori ben vestiti, mazzi di fiori e ragazzi in ghingheri, coi capelli ben fatti e le scarpe col tacco. Lì Gaijina ha ritrovato compagni che da qualche mese non vedeva più, e si è quasi sentita nel proprio ambiente. Tanto lei era l'ottava, ed erano arrivati solo alla terza... C'era tempo.
Le notizie riguardo i già condannati non erano incoraggianti, si parlava di mezz'ore di discussione, di massacri e osservazioni di contestazione, di tre arpìe pronte a cavare gli occhi ai poveri malcapitati, di zero punti dati e tantissime altre torture psicologiche da subire.
Improvvisamente Gaijina si era pentita di aver chiesto a qualcuno di venire, temendo di farsi una grandissima figura di cacca davanti a tutti. Arrivò anche la collega di vita e di avventure, e lei si sentì un po' meglio.
Arrivarono due amici, e si sentì molto protetta. Arrivò anche il suo amico, a sorpresa, con due mazzi di tulipani multicolori stupendi, uno per ciascuna di loro, e si sentì ancora un pochino meglio.
Da ottava che doveva passare, circa alle 11 del mattino, si ritrovò decima, alle 15 del pomeriggio, seduta eretta, tesa e sudata davanti al tribunale d'esecuzione. Tre donne, tra cui la relatrice, che sua sorella e la sua amica han creduto vittima di una paresi facciale da sorriso forzato, la controrelatrice, che le causava generalmente un panico assoluto e l'improvvisa incapacità di mettere insieme due parole in italiano corretto, e l'altra donna, in genere buona e gentile e di contorno, che quel giorno stando alle voci era stata presa da un attacco satanico di voglia di partecipare e demolire i poveri che tentavano di laurearsi senza danni eccessivi.
Le venne chiesto in cinese di presentare la sua tesi, e lei partì, a macchinetta, con la voce che ogni tanto le mancava e la memoria che spesso le faceva cilecca, ad ogni sguardo omicida della donna di mezzo, poi... Così, inaspettata, completamente imprevista, la relatrice le fece una domanda, in cinese, interrompendola. Un "Eeehhh????" uscì dalla bocca di Gaijina tra il profluvio di toni cinesi. Ripeté la domanda, e Gaijina capì una sola parola, e rispose a casaccio, sperando di averci azzeccato. Dopo un ultimo sguardo di compatimento, la donna di mezzo le disse di stare calma, e di passare all'italiano ("Che è meglio...", sembrava voler dire il suo sguardo). E bon, la logorria l'ebbe vinta sul blocco, e Gaijina parlò, parlò, parlò a raffica, giustificò una sua affermazione che le venne contestata e le andò bene, alla fine. Nessuna domanda sulla parte introduttiva, una grande, grandissima fortuna. Le fu detto "Basta così, può andare", e lei uscì dalla stanza senza manco salutare o aspettare gli altri.
In quel momento non si sarebbe accorta manco se il tetto dell'aula fosse improvvisamente scomparso, ancora adesso non saprebbe dire chi c'era e chi non c'era, ma anche dopo che fu uscita da lì, non era tranquilla. Non ancora, almeno, si sentiva esattamente come se ancora avesse dovuto passare.
Solo quando passò anche la sua compagna eterna di avventure universitarie e non, allora si rilassò... Alessia fece un figurone, e Gaijina era più emozionata che per se stessa. Sentiva il petto gonfiarsi d'orgoglio pensando "Quel mostro di bravura è amica mia!". Sapeva che sarebbe andata al meglio, ma non poteva sperare in una performance migliore.

Cara amica, tu che ogni tanto passi di qui, e leggi, e qualche volta lasci pure una traccia di te; cara amica, che mi chiedi come farai a continuare senza di me, e con cui assai probabilmente mi sbronzerò venerdì sera alla nostra festa, tu ce la farai. Ce la farai perché sei brava, e grande, e sai cosa vuoi, e tutto questo non lo sei grazie a me, ma perché sei tu, sei così, ed è per questo che ti ho scelta, tra mille persone, dopo anni che ti cercavo. Ce la farai perché è quello che hai sempre desiderato fare, ed è giusto che tu ora ti prenda quello ti meriti. Non ti preoccupare, non ci perderemo, se mi sopporterai ancora dopo sei mesi che passeremo insieme (tra l'altro, ci basteranno per fare tutto quello che non possiamo fare causa distanza-tempo-impegni lavorativi/universitari?), non ti lascerò andare via dopo averti trovata. Ti chiedo scusa se ogni tanto non ti dimostro tutto il bene che ti voglio, ormai mi conosci abbastanza e sai che purtroppo sono così, col mio carattere lunatico e a volte così stronzo, ma ti chiedo anche una cosa: ora sono lucida, non ho fretta e scrivo qui, per tuffare i miei pensieri nel mio spazio, per cui, semmai dovessero venirti dubbi sul mio affetto per te, vieni qui, apri il mio blog e leggi questa pagina. Scaccia qualsiasi dubbio possa venirti in mente, mandalo via lontano, fai il mio numero e dimmi quel che pensi, chiariremo come abbiamo sempre fatto, e io mi sentirò una merda per non essere riuscita a dimostrarti tutto il bene che ti voglio.

Ieri sono stata orgogliosa di te, credo che Barbara abbia pensato che son pazza, perché mentre proclamavano il tuo 110 e lode avevo gli occhi lucidi e il sorriso che mi stava esplodendo in faccia, manco fosse stato merito mio o ti avessi partorita! Vedevo che mi guardava analizzando la mia espressione, cercandovi delusione all'annuncio del mio 108, o invidia e senso di sconfitta all'annuncio del tuo voto, ma non vi ha trovato nulla di tutto questo, ma solo una grande, immensa, assoluta felicità! E' per questo che ti dico che sei speciale, perché sei l'unica persona per la quale posso solo gioire, per cui non provo che sentimenti positivi e con cui ho un rapporto del tutto sincero e genuino.
Grazie per essere venuta ieri sera, mi hai resa felice e non sarebbe stato lo stesso festeggiare senza di te; spero di essere riuscita a dimostrartelo stavolta. Pronta per venerdì che dobbiamo fare un saluto coi fiocchi!
Notte cara, a domani!!

Grazie anche agli amici che sono venuti, che sono rimasti pazientemente ad aspettare il mio turno che non arrivava mai, che durante la proclamazione si sono messi nel cortile a farmi le smorfiacce dalla finestra per farmi ridere, che mi hanno abbracciata dopo e mi hanno detto che sono stata bravissima, anche se non è stato così. Grazie per avermi sopportata in questi giorni in cui ero nervosa, e irritabile, in cui a volte ho risposto male senza volerlo. Grazie a voi, che per un po' non vedrò più, grazie perché ogni giorno mi dite che vi mancherò moltissimo e che mi donate tanto affetto.
Ed infine grazie a voi, lettrici blogger, che mi seguite e leggete i miei deliri, che vi siete complimentate e avete letto i miei pensieri ricordando le vostre emozioni o pregustando ora il vostro momento che verrà.
La vita è una cosa meravigliosa!!


martedì 17 febbraio 2009

E laurea sia!!


La Dottoressa Gaijina ringrazia di cuore tutti coloro che mi hanno incoraggiata e mi hanno lasciato una traccia di loro! Siete grandi ragazze!!


lunedì 16 febbraio 2009

Ci siamo...

Ed è arrivato il giorno tanto temuto e tanto atteso al tempo stesso... l'unico giorno che mi separa dal prendere il volo per un Paese lontano lontano... Domani a quest'ora starà probabilmente cercando di controllare il desiderio di piangere e vomitare (scusate la non finezza) per l'agitazione, sentendomi in colpa perché non prenderò il massimo e cercando di autoconvincermi che va bene lo stesso. Immagino il momento delle votazioni, che anche se già attese saranno precedute da una fitta allo stomaco incredibile, immagino l'annuncio, e poi lo sguardo tra me e Alessia, che abbiamo cominciato insieme questa carriera, ci siamo conosciute e abbiamo deciso di proseguirla insieme, perché insieme siamo migliori, e che domani la finiremo insieme, almeno in parte. So che non ci sarà invidia, né delusione, quando ci guarderemo, ma solo un immenso, infinito sollievo e una sensazione di completezza e leggerezza. Ci abbracceremo e sarò emozionatissima. E forse solo in quel momento realizzerò quel che ci aspetta dopo...
Pensatemi, vi prego... Se domani sopravvivo alla mia grande emotività, sarete le prime a saperlo!!


venerdì 13 febbraio 2009

Double cream dessert



Non so a voi, ma a me capita TUTTE LE VOLTE che faccio dolci farciti con creme varie, che queste mi si avanzino, lì, invitanti nel frigo... tu provi a non guardarle, le copri, le nascondi, speri che qualcun altro si accorga che sono lì e si ricordi di farle sparire, perché tu non puoi, devi rispettare la tua dignità di non mangiona... ma... Finisce poi che ogni volta che apri il frigo ti armi di cucchiaino e il livello della crema avanzata scende... E non di poco, ma cala un bel po'!! Pensi che ti piace di più la crema bianca, quindi decidi di terminare con quella, poi invece opti per quella al cioccolato fondente, fatto sta che non finisci mai!!

Anche voi avete questi problemi? O sono l'unica pazza? Se volete evitare di fare la mia fine, quando vi avanzano delle creme potete farle fuori cambiando loro forma... Rendendole più "visibili" agli occhi dei vostri familiari e quindi più velocemente mangiabili.

Io avevo avanzato dalla preparazione di questa torta della crema al cioccolato bianco e arancia e dell'altra al cioccolato e nutella. Pochine pochine, anche perché avevo già provveduto personalmente a diminuire il livello...



Ingredienti:
oro saiwa/biscotti/pavesini
crema bianca
crema scura
caffèlatte
cacao amaro

Fate un fondo di crema bianca, poi bagnate i biscotti nel latte freddo con poco caffè (io ho messo un pochino di nestcafé), e sistemateli sul fondo, ricoprite con crema cioccolatosa, e ripetete l'operazione finché le vostre creme saranno finite! Cospargete con cacao amaro. Il procediemtno è identico al tiramisu.





Poi mettete in frigo e state sicuri che sparirà prestissimo!! A volte, ai grandi bisogna proprio metterle sotto al naso, le cose... Sennò non capiscono.


giovedì 12 febbraio 2009

La Compagnia del Cavatappi è arrivata in casa mia!

Un grazie immenso al Signor Giovanni Putignano della Compagnia del Cavatappi che mi ha inviato questo pacco! I tempi sono stati così brevi che non ero neanche sicura di aver già fatto l'ordinazione!!!



Ho preso la bottiglia di Nocino, la crema alla cioccolata (e tra l'altro ho visto con estrema gioia che ha moooooolti meno grassi della nutella), dei cioccolatini (solo cacao, polvere di cacao e zucchero di canna), i taralli e le mandorle pralinate!
Ho già assaggiato i cioccolatini e i taralli, oggi pomeriggio do fondo a mandorle e crema di cioccolataaaaaaaaaaaaa!!!! :D


Ps. Ho raggiunto la pace dei sensi... ho assaggiato la crema toscana. Vi prego fermatemi... anzi no... Chi se ne frega... Oddio è indefinibile. La Nutella le fa un baffo (scusa, Nutella)!!


mercoledì 11 febbraio 2009

Rivelazioni






The sun is sleeping quietly
Once upon a century
Wistful oceans calm and red
Ardent caresses laid to rest

For my dreams I hold my life
For wishes I behold my nights
The truth at the end of time
Losing faith makes a crime

I wish for this night time
to last for a life-time
The darkness around me
Shores of a solar sea
Oh how I wish to go down with the sun
Sleeping
Weeping
With you

Sorrow has a human heart
From my god it will depart
I'd sail before a thousand moons
Never finding where to go

Two hundred twenty-two days of light
Will be desired by a night
A moment for the poet's play
Until there's nothing left to say

I wish for this night-time to last for a lifetime
The darkness around me
Shores of a solar sea
Oh how I wish to go down with the sun
Sleeping
Weeping
With you


I wish for this night-time to last for a lifetime
The darkness around me
Shores of a solar sea
Oh how I wish to go down with the sun
Sleeping
Weeping
With you...


Questa è stata la nostra canzone, e io non l'ho dimenticato. Per favore, vieni a salutarmi... Ma se non lo farai, lo capirò.



martedì 10 febbraio 2009

Risotto ai formaggi



Ingredienti:

la parte centrale di un porro
vino bianco
olio
sale
8 manciatine di riso
brodo classico
formaggi vari
parmigiano grattugiato

Tritate finemente il porro, e fatelo rosolare in un filo d'olio. Poi aggiungete il riso (noi ci regoliamo a manciate: 2 per persona). Sfumate con del vino bianco, poi man mano che il riso lo richiede, aggiungete del brodo fatto col dado classico. Portate a cottura, se necessario salate (il brodo già è salato quindi occhio!). Una volta cotto, aggiungeteci pezzetti di emmenthal, pecorino, fontina, e poi una bella spolverata di parmigiano per mantecare.

La chicca finale? Un pizzico di rosmarino polverizzato... Un amico di mia mamma gliene porta sempre un vasettino da Ibiza, fatto seccare e tritato. E' molto più saporito e dà a questo risotto un tocco davvero speciale!!



E' sicuramente uno dei miei risotti preferiti!

domenica 8 febbraio 2009

Nutellotta

Se guardo nel mio futuro, vedo una casa luminosa ma calda, moderna ma vissuta, personale, colorata ma elegante, in cui ogni cosa parli di me. Immagino una casa che sappia di fiori, di fresco pulito e del mio profumo, e che ogni fine settimana si riempia dell'aroma di torte o biscotti appena sfornati. Immagino una casa che ogni sabato si colori di gente, che porta con sè odori e sapori nuovi, che si riempia di voci, di musica e allegre risate, e di calore umano. Immagino una casa in cui ognuno si senta nella propria e in cui i miei amici sentano la vogia di confidarsi con me, perché sanno che in qualunque momento sarà pronto, per loro, un orecchio amico e una fetta di dolce, una parola affettuosa e qualche coccola. Immagino una casa sempre piena di musica, interrotta solo dal suono del citofono che annuncia una visita gradita, un luogo di ritrovo spontaneo e sempre aperto.

Non so quando tempo ci vorrà perché la mia immaginazione si trasformi in realtà; se mi chiedo il perché di questo sogno ad occhi aperti ricorrente mi rispondo che obbedisce alla classica regola del volere ciò che non si ha: a casa mia una situazione del genere non è affatto familiare, perché devo sempre fare i conti con un papà che non ama la confusione, tanto meno quella dei giovani, che non è un chiacchierone e ancor meno festaiolo, che raggelerebbe gli spiriti più esuberanti del gruppo di amici che io invece ospitarei spesso e volentieri.

Un sabato pomeriggio ho scritto su Facebook che stavo torteggiando... Qualche amico molto esuberante ha pensato di urlare ai quattro venti "Veniamo tutti quanti a far merenda da te!!". Io stavo tortaggiando per gli ospiti a cena, ma l'idea non mi è sembrata affatto male.
Così mi sono organizzata e ieri ho torteggiato di nuovo, ma stavolta ho messo l'"entrata libera" a chi volesse venire. Il resto della famiglia era uscita, e così io ne ho approfittato.
Ho preparato due cosine, stasera vi presento la "meno dietetica", per salutare la domenica...

NUTELLOTTA





Ingredienti:
per la base:
4 uova
100 g zucchero
250 g cioccolato fondente
100 g burro
100 ml latte
200 g farina
1 bustina lievito

per la crema:
250 ml panna da montare
400 g Nutella

riccioli di cioccolato

Sciogliete il cioccolato a bagnomaria, e una volta sciolto aggiungeteci il burro, e il latte a filo. Mescolate bene e mettete da parte a raffreddare.
Intanto separate i tuorli dagli albumi e montate i primi con lo zucchero e i secondi a neve ferma con un pizzico di sale.
Unite il cioccolato sciolto al composto di tuorli e amalgamate bene; poi unitevi la farina setacciata col lievito... a poco a poco, senza smontare i tuorli, con una spatola. Per ultimi, unite gli abumi, e mescolate sempre delicatamente.



(posso raccontare il mio pasticcio? lo metto tra parentesi, ma sottolineo: questa è una cosa che NON bisogna fare!!! Dunque in pratica arrivo ad amalgamare bene tutta la farina poi verso direttamente nella teglia imburrata... "Accidenti, mi sembra così denso sto impasto... speriamo lieviti!!! Meno male che ho preso una teglia da 24 se no manco copriva tutto il fondo...". Comunque, metto in forno a dita incrociate, poi mi tiro su e chi mi vedo? Gli albumi!!!!!!! Ma che stordita e adesso come faccio???? Panico... Tiro subito fuori la teglia dal forno, dico due parolacce, mi brucio le dita, ne dico un'altra, poi rovescio tutto il composto in una terrina e ci unisco gli albumi e.... "Oddiooooooooooooooo ma che cos'è tutta quest'acqua?????? Ma che schifo ma no ma miiiiiiiiiiiii ma tutto oggi proprio oggi che viene gente!!!!".
In pratica montare gli albumi prima non è stata una grande idea... Anche se così facendo avevo evitato di lavare le fruste elettriche. Si era depositata sul fondo un bel po' d'acqua, che ho dovuto rovesciare fuori cercando di tenere l'impasto dentro... Comunque, poi l'impasto sì che era normale!!! Allora ho preso una teglia da 26. Fine del pasticcio).

Versate il composto in una teglia (consiglio un 26 cm e già viene alta... si potrebbero fare anche tre dischi) imburrata e infarinata, e in forno a 180° per 30-40 minuti.

Una volta cotta prendete la vostra base e rovesciatela su uno strofinaccio, sformatela e lasciatela raffreddare coperta.

Montate la panna, poi unitela alla Nutella (nel caso fosse troppo dura, mettetela in ammollo per qualche minuto in acqua bollente). Mescolate bene.

Tagliate la vostra base a metà, e bagnatela con un po' di latte mischiato a un cucchiaino di Nestcafè Red Cup. Io ho tagliato un pochino il fondo e i bordi perché mi sembravano un po' secchi, e ora, dopo aver sperimentato la sofficità di un pds fatto bene sono diventata intransigente con tutte le altre basi!

Poi farcite con 3/4 della crema nutellosa, spalmatela bene e chiudete col disco superiore. Bagnate anche quello e poi versateci sopra il resto della crema, spalmandola anche su tutti i bordi.



Come decorazione ho fatto una corona di nocciole tostate, e al centro una cascata di riccioli bicolore per dare un po' di bianco a tutta questa Nutella!





Beh che dire? Come ogni volta mi ritrovo a presentare torte nuove e mai provate, e spero sempre che vada tutto bene. Stavolta la torta è piaciuta moltissimo a tutti, a me per prima, e i primi commenti ricevuti e i più graditi sono stati
1) l'espressione più goduta sulla faccia della terra,
2) maddòòòò che buonaaaaaaaa mamma mia, si scioglie in bocca!!!

Perché quell'espressione è stata la massima soddisfazione per me, e perché io temevo proprio che la base fosse troppo secca, e invece era davvero morbida, nella foto della fetta si vedono bene i "buchini della sofficità".

Poi la Nutella è davvero un passepartout, solo al Gaijin non piace, e questa è la classica eccezione alla regola! Alla fine la merenda è andata benone e qualcuno si è già invitato per sabato prossimo!


venerdì 6 febbraio 2009

La compagnia del cavatappi


Ormai sarò una delle ultime, ma sono un po' presa e non ho auto tempo di scrivere un post come si deve... Visto che non mi piace fare le cose di corsa, e quindi male, ho aspettato di essere un pochino più tranquilla. E così eccomi qui!
Nel frattempo ne ho approfittato anche per spulciarmi ben bene il sito della Compagnia del Cavatappi, un vero e proprio negozio on line che offre moltissimi prodotti di qualità, dai vini pregiati all'olio, dai prodotti tipici regionali alla pasta in decine di formati diversi, alla gastronomia... E qui si apre un mondo fatto di taralli, creme al cioccolato, mieli particolari (sono stata una tecnica apistica quindi so bene quali mieli è facile produrre e trovare e quali no), fave di cacao, noci e nocciole tuffate nel miele, funghi sott'olio, confetture, nocciole e mandorle vestite di cioccolato, e poi paté di ricciola (!!!) o pesce spada, e poi ancora torroni, cantucci e tantissimi panettoni di gusti assortiti! Insomma, chi più ne ha più ne metta!!
Il sito è ben strutturato e visitarlo è molto semplice, di ogni articolo è indicato il prezzo e la quantità, e c'è davvero una vasta gamma di prodotti... Io nel reparto gastronomia mi sono letteralmente persa!! Fateci un giro perchè ne vale davvero la pena!
La Compagnia del Cavatappi ha avuto una bella iniziativa nei confronti di tutti i food-blogger, chiamata appunto La Compagnia dei Blogger, un modo per promuovere i propri prodotti tramite l'opinione e il passaparola di chi condivide l'amore e la passione per i cibi e i prodotti di qualità. Partecipare è semplice e il sito davvero ricco e interessante, vedrete che se ci fate un giro sarà difficile scegliere!


mercoledì 4 febbraio 2009

Cena a tre - parte terza: DESSERT - Biscuit viennetta e dolcini al cocco

Ed ora passiamo all'ultimo piatto forte della cena.... ta-daaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!



BISCUIT VIENNETTA



Avevo già provato con grandissima soddisfazione la viennetta alla stracciatella qui, e stavolta ho provato a migliorarla ancora... Devo dire che ci sono riuscita!!

Ingredienti:
300 g cioccolato fondente
2 albumi
120 g zucchero
1 bustina di vanillina
150 g ricotta
250 ml panna da montare
170 g gocce cioccolato
biscotti sbriciolati

Le dosi sono un po' aumentate rispetto alla volta scorsa perché mi era venuta un po' bassa... adesso la volevo bella piena! Cos sono stata abbondante di tutto, andando a occhio.

Sciogliete a bagnomaria il cioccolato; foderate con carta da forno uno stampo da plumcake (aiutatevi a piazzare la carta forno usando delle pinzette, o optate per uno stampo in silicone così potete evitare la carta da forno), poi con l'aiuto di un pennello spalmate il cioccolato sul fondo e sui bordi, e mettete in freezer. Io l'ho lasciato per circa venti minuti, poi ripetete l'operazione e rimettete in freezer. Deve avanzarvi del cioccolato, che servirà a fare gli strati cioccolatosi tra quelli di crema.
Montate gli albumi, unite lo zucchero e la vanillina, infine la ricotta, e amalgamate bene.
Montate la panna e unitela alla crema, e infine aggiungeteci le gocce di cioccolato.

Prendete lo stampo, e versate un po' di crema, livellando bene. Poi prendete il cioccolato e fatelo colare avanti e indietro facendo delle striature... Anche qui, sono stata abbondante. Poi sbriciolate sopra un po' di biscotti... Io ho usato i Turco della Galbusera perché sono i primi che ho trovato, ma è lo stesso. Fate un altro strato di crema, ciocclato, biscotti, fino ad esaurire gli ingredienti. Io ho terminato con cioccolato e biscotti.









Mettete in freezer per almeno 3-4 ore. Al momento di servire rovesciate lo stampo su un piatto da portata.



Stavolta è andata perfettamente: abbiamo lasciato fuori dal freezer la Viennetta il tempo giusto perché non fosse più ghiacciata, poi ce la siamo pappati con calma...



Maddòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòò che buonaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!! I biscotti è stata una gran trovata!!!





Per riprodurre esattamente la Viennetta Biscuit che vende l'Algida bisognerebbe fare gli stratai di biscotto con briciole mischiate al burro fuso (come le basi dei cheesecakes), e pressare bene lo strato. La prossima volta proverò così, ma dopo una cena del genere preferivo non appesantire ulteriormente!!
Comunque, è stata apprezzatissima, e i giorni successivi l'hanno mangiata i genitori e i parenti del mio amico. Come avrei voluto portarmene a casa un pezzettooooooooooo!!!! E va beh, ripeterò.


Per ultimo, ho fatto dei dolcini leggeri, da mangiucchiare durante la nottata. All'inizio sembrava impossibile che potessimo mangiare ancora, poi invece sono spariti pure quelli...

COCONUT MACARONS



Ho preso le dosi da Muccasbronza, anche se poi mi sono accorta che non cambiava quasi nulla dai biscottini al cocco che avevo già fatto. Ho deciso di arricchirli e di personalizzarli però... Anche perché a me non son venuti belli come i suoi, perché non avevo voglia di fare le strisce di cioccolato col conetto di carta e allora l'ho fatto colare a casaccio col cucchiaio ;P!

Ingredienti:
110 g cocco
70 g zucchero
1 albume e un po'

(ho fatto le proporzioni perché avevo solo quel cocco... venivano così: 110 g cocco, 67 g zucchero, 1,2 albumi... la farina me la sono dimenticata e non l'ho messa).

Mescolate tutto insieme, poi con le mani fate delle palline grandi com euna noce, appiattitele un po' e mettetele su una teglia.
Per la versione con sorpresa invece fate le palline, metteteci dentro una nocciola e impallinate ancora...

Cuocete a 180° per una quindicina di minuti... Io li ho lasciati troppo perché non si muovevano!



Poi decorateli col cioccolato, pucciando la base e striando il sopra. Mettete su carta forno a raddensarsi.



Leggeri ma molto gustosi, i classici da uno tira l'altro... poi con la nocciola tostata dentro erano ancora più simpatici!!
La cena è finita, andate in pace... Magari a tavola!!! ;)))

martedì 3 febbraio 2009

Cena a tre - parte seconda: SECONDO E CONTORNO - Torta salata di carne e patate al forno

Erieccomi, come promesso!!! Dunque dopo l'aperitivo con pizzette e martini bianco, proseguiamo col secondo... E' stato apprezzatissimo!!! Io ne ho mangiata una sola fettina, ma loro in due ne han fatta fuori più di metà... Continuavano a dire che erano pieni e non ce la facevano più, eppure non si fermavano, e continuavano a mangiarne una fetta dopo l'altra.... Che soddisfazione mi han dato!!

TORTA SALATA DI CARNE

Ho optato per un secondo appetitoso, buono e semplice, conoscendo l'amore smisurato per la carne tipico dei ragazzi che dovevo nutrire... La torta salata di carne! L'avevo già postata, quindi per la ricetta vi rimando qui, dove potete trovare anche delle foto migliori (non vi dico quanto sia stato problematico fare le foto, la luce era scarsissima e la macro non mi metteva a fuoco, per cui... dovete accontentarvi!). Mi mancano le foto della torta cotta intera, perché proprio non sono venute, ancora adesso non capisco perché. Anzi, ce n'è una insieme alle patate, ma come vedete fa pena!













Do solo un consiglio: farcite la torta con il ripieno subito prima di infornarla, altrimenti la parte sotto si impregna un po' del succo della carne. Io l'ho lasciata lì 10 minuti in attesa che cuocessero le pizzette e già sotto, anche se cotta, era bagnata, e questo rendeva difficoltoso fare tagliare delle fette belle compatte.

Per il contorno il padrone di casa ha fatto le patate al forno, le ha fatte lui perché dovendo cuocere tutto al forno, non ce l'avremmo fatta se non le avesse infornate prima. Ricetta semplicissima ma ottima, basta tagliare le patate in una teglia, condirle con olio e l'Ariosto apposta, e cuocerle per un'oretta a 180° in forno ventilato. Come mi piacerebbe averlo!! Non è mai stato così facile e veloce cucinare, ho cotto pizzette, patate e torta salata insieme sui tre ripiani, senza che nulla si bruciasse né sopra né sotto!! Invece da me posso infornare una cosa alla volta, e non posso allontanarmi perché ogni tot di tempo devo cambiare ripiano. -.-



Dopo questo secondo eravano tanto pieni da poter rotolare per terra, ma non era ancora finita.............. à la prochaine avec le dessert!!
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