mercoledì 27 luglio 2011

Esame di comportamento a distanza: Bocciato!

La mia vacanza in Italia è stata una manna dal cielo dopo una brutta infuenza, una congiuntivite, l’assenza da qualche giorno del compagno, la prossima definitiva partenza di alcuni amici, un clima costantemente deprimente.
Ho passato tantissimo tempo con mia mamma, che si è presa vacanze, e anche parecchio tempo con mio papà. Dopo le prime 4 ore ero talmente sotto shock che mia madre voleva darmi il Lexotan, ma poi le cose sono migliorate e abbiamo anche passato insieme una mattinata piacevolissima.
L’operazione agli occhi è andata bene, adesso la secchezza ancora non si è risolta del tutto ma pian piano migliora.
Non ho fatto proprio tutto quel che avrei voluto fare, né ho visto tutte le persone che avrei voluto vedere, ma sono andata via soddisfatta e anche un po’ triste, l’idea di tornarmene qui, con sto tempo angosciante e da sola non mi piaceva proprio.
Col Professore, beh… Il rapporto a distanza non fa proprio per noi. Posso contare su una mano le volte che ci siamo sentiti a voce, e su due mani le volte totali in cui siamo stati in contatto, e I giorni che abbiam passato lontani sono oggi 40. Ho passato alcuni momenti veramente giù, qualche lacrimuccia è pure scesa sul mio cuscino di casa, come ai vecchi tempi del Gaijin, del Vj, e chi vuole continuare?
E poi arrivava una mail, o una telefonata nel giorno dell’operazione, ed era sole di nuovo. Non si deve neanche giustificare, l’ho già fatto io. Sua mamma è stata portata d’urgenza in ospedale tre volte in queste settimane, e lo stesso suo nonno, e credo che, dopo I primi giorni di relax, lui abbia avuto un periodo persino più stressante di quello che aveva qui.
Non ho mai avuto problemi a giustificare chiunque per confortarmi e non sentirmi ‘assillante’, non ho mai avuto difficoltà a mettermi nei panni altrui, anzi… Mi riesce particolarmente facile. Quello che invece sembra nessuno che io conosca dal punto di vista sentimentale sappia fare è mettersi nei panni miei e capire come mi sento. Non sapere cosa sta succedendo, come sta andando, non sapere se prepararmi per una brutta notizia e pensare a come confortarlo, o se posso essere ottimista e distrarlo quando mi chiama, è stato stressante quasi come viverlo in prima persona. Non avevo neanche voglia di mangiare, nonostante mi trovassi in Italia dopo quasi un anno dall’ultima volta.
Non c’era molto che avrei potuto fare per lui, e immagino che le sue giornate fossero a dir poco terribili, e che fosse stanco, e che non avesse alcuna voglia di attaccarsi al computer, tuttavia there’s something wrong, non sembra giusto, se io mi fossi trovata dall’altra parte lui sarebbe stata l’unica cosa della giornata che sarebbe riuscita a farmi vedere un po’ di luce, a farmi uscire un sorriso, a tranquillizzarmi. Sarebbe stato il porto della mia giornata, quello nel quale attraccare per sentirsi al sicuro, sentire che tutto andrà bene e che, se anche non fosse, ci sarà qualcuno pronto a prendersi cura di me.
Lui non è certo una persona su cui posso contare dal punto di vista delle parole, non dice ti voglio bene, non dice mi manchi, non dice sei importante, non dice sei bella. Però quando è qui fa delle cose che parlano da sé, e io non ho nessun bisogno di semplici parole che in realtà non dimostrano niente.
"Saying "I love you"
Is not the words I want to hear from you
It's not that I want you
Not to say, but if you only knew how easy
It would be to show me how you feel
More than words
Is all you have to do to make it real
Then you wouldn't have to say that you love me
'Cause I'd already know”
Però quando si è lontani se non si tratta di parole si tratta di chat, telefonate, mail, qualcosa che possa rendere la distanza meno insormontabile. E io invece una cosa mi aspettavo, e non l’ho avuta. Immaginavo che mi avrebbe chiamata spesso, che mi avrebbe implorata di accendere la webcam perché voleva vedermi, che io avrei accettato, che lui mi avrebbe mostrato le sue nipoti, che mi avrebbe mandato qualche foto, che mi avrebbe scritto di più. E invece non c’è stato nulla di tutto questo. E vedere che persino mia sorella l’ha notato, e mi ha chiesto con aria incredula se lo sentissi mai, mi ha causato un grande dispiacere. Per tutto questo tempo I never felt missed, or loved, or needed.
Lo scorso weekend pensavo sarebbe stata durissima, invece sabato sera alla fine siamo usciti con G., Walid, e poi ho incontrato Sk, ed è venuta fuori una serata pazza come non avevo da tempo. In tanti mi hanno detto che manca la Ele pre-Professore, quella sempre in giro e pronta a far festa. Beh sabato non mi son fatta pregare. Domenica anche mi è passata in frettissima, e la sera ero quasi turbata, mi sentivo in colpa per aver passato la serata con Sk e aver visto che comunque c’è ancora complicità e la cosa mi fa piacere, mi sentivo una brutta sensazione, come se, a forza di tirare la corda, anche il Professore rischiava di perdere quello che gli ho dato finora, come se, anche se più lentamente, anche questa volta finirò per scoppiare. Mi sentivo talmente in colpa che sono andata a casa sua e gli ho pulito l’appartamento.
Oggi sono andata l’ultima volta a casa sua a innaffiare le piante, accendere il frigo e fargli un po’ di spesa, e tornata a casa, mentre mi lavavo I capelli, mi sono resa conto che non so nemmeno a che cavolo di ora arriva! So che parte il 27, quindi per lui domani pomeriggio, ma non ho idea di a che ora atterrerà né di quando lo vedrò, e sono crollata. Ho gli occhi rossi e ho parlato per un’ora da sola dicendogli tutto quello che mi sto tenendo dentro.
Questo non va bene. Anche se tornasse e fosse carino, anche se tutto tornasse alla perfetta normalità pre-partenza, non voglio lasciar correre. Io sono stufa di stare sempre male! Vorrei dirgli qualcosa, almeno per fargli capire che non è il modo in cui dovrebbe essere, e che forse dovrebbe pensare un attimo se è lui che è così, o se sono io che non lo faccio sentire come dovrebbe sentirsi se fosse innamorato e sicuro che vuole stare con me. So che questi discorsi lo farebbero cascare dalle nuvole perchè gli sembrerebbero esagerati, però non mi sembra neanche giusto essere sempre io quella che accetta comprensiva e non pretende mai niente dagli altri. Eccheccazzo!
Benissimo, a scrivere qua mi son sfogata, la crisi è passata e io mi son sentita anche meno stupida a scrivere invece di parlare da sola! Flirt maleSmile with tongue outOpen-mouthed smile

4 commenti:

  1. Alla fine il problema è che, anche se gliene parli, non puoi "obbligarlo" a far cose che non sente di fare. Ed in ogni caso questo non è indice di menefreghismo. (Specifico cmq che io ci starei male come te, probabilmente. E ne parlerei con lui, in ogni caso).

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  2. GATSBY: esatto... a cosa serve? Mica lo voglio forzare. Lo so che non è menefreghismo, è proprio lui!! Come quando non mi ha detto che stava male e non sapeva cos'aveva ma temeva che fosse grave e per mesi ho dovuto vederlo stressato e distante convinta di non piacergli più e poi ho scoperto che invece la causa era tutt'altra ma non parlava perchè non voleva che mi stressassi pure io! Però certo, cercherò di parlargli, lo deve capire che siamo diversi in questo, che io ho bisogno di conferme. Insomma, incontriamoci a metà, mi sembra fattibile no? Io anche mi sforzo di non cercarlo troppo, almeno ci veniamo incontro! Grazie Gatsb!

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  3. sei veramente dolce ed immagino che essere distanti ti renda triste. mi dispiace e ti mando un abbraccio:-)hai un blog molto bello

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  4. OMBRETTA: sì, la distanza e anche le incomprensioni e le cose non dette quando è qui!! grazie dell'abbraccio e del bel complimento, ricambio entrambi!!

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