giovedì 1 maggio 2008

Ripercorrendo vecchie strade...

Oggi, 1° maggio, giornata del lavoro. Prima vera giornata di sole primaverile qui. Alla buon'ora. Svegliata tardi, sistemato un po' di cose, mangiato. Ultimamente non sto volentieri in casa, e oggi ero particolarmente insofferente. Il richiamo del sole mi giungeva forte e chiaro, mi sentivo come uno dei topolini dietro il pifferaio di Hamelin. Mi sono organizzata per andare a correre con due amici, giusto perché se vado da sola la cara mamma non è tranquilla (e chi, con una televisione o dei giornali in casa, potrebbe darle torto?), ma le cinque e mezza sembravano non arrivare mai, e io avevo bisogno di un allenamento mentale, più che fisico. Ho preso la bicicletta, mi sono preparata e sono partita.
Non saprei dire dove, né che giro ho fatto, ho solo pedalato, senza cambiare mai il ritmo, per un'ora buona, andando velocissima ovunque vedessi una strada che portava da qualche parte. Ho corso veloce, per scappare da tutti i pensieri di questi mesi, cercando di lasciarmeli dietro e di non farmi acchiappare. E' stato bello, mi sono sentita viva, sola, e forte. Sono riuscita a non pensare a niente se non alla sensazione della strada che scorreva sotto di me e del vento (insieme a qualche moscerino) in faccia. Non ho pensato al gaijin, non ho pensato a quello che ci siamo detti ieri sera, non ho pensato a chi ho escluso dalla mia vita. Ho pensato a me. Oggi ho fatto qualcosa per me stessa, per il mio benessere, ed è servito.
La giornata è passata in fretta, senza quel fastidioso senso di insoddisfazione che mi accompagnava, senza quel senso di solitudine se qualcuno non era con me. Ho imbroccato strade nuove e ripercorso strade vecchie, ho visto quante cose sono cambiate, nuove case, nuovo asilo, nuovi passaggi; ho riscoperto una parte di me stessa, la mia mente è volata indietro a quando percorrevo quelle strade in bicicletta con la mia amica. Ho ricordato i discorsi che accompagnavano le nostre pedalate, le chiacchiere, i test delle riviste fatti insieme, le confidenze, i sogni a occhi aperti, le prime cotte. Ricordo un pomeriggio, davanti a noi un tramonto bellissimo, la sensazione di libera felicità che mi aveva colta era stata così intensa da farmi quasi commuovere. Sentivo che ci voleva così poco per stare bene... una bicicletta, un tramonto e una vera amica.

Oggi ho sorriso pensando a com'è finita tra di noi, semplicemente abbandonate l'un l'altra dopo aver scelto strade diverse. Al tempo avevo sofferto da morire, ma oggi ho capito che non rinuncerei mai a questo ricordo, anche se ormai fa parte di un passato che non può più tornare. E' stato qualcosa di autentico, che è valsa la pena di vivere anche se ora è finito. Lo rivivrei mille e mille altre volte, anche ora che conosco il sapore della delusione della fine.
E' questo che dovevo capire, e forse finalmente sto iniziando a farlo. Magari mi porterà a vivere meglio con me stessa, a stare bene indipendentemente da chi mi sta intorno.
Poi sono andata anche a correre, è stato bello sentire la fatica, sentire che, nonostante tutto, le mie gambe possono portarmi ovunque voglia andare. Io mi reggo in piedi da sola, e devo imparare a farlo anche metaforicamente, stando bene.
E oggi sto bene. Il batticulo è su dalla mia parte...


2 commenti:

  1. Ni hao! Grazie per la visita...ricambio molto volentieri! Sono contenta che tu studi cinese, magari mi insegni qualcosa...Spero tu abbia avuto una buona giornata, a presto!

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  2. ma certo, volentierissimo... un bell'interscambio culturale! a presto, buona serata!

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