giovedì 31 luglio 2008

Marmellata di prugne "Ramasin"

Sono quelle prugnette piccine viola che ogni anno ci arrivano in abbondanza, tra il raccolto della zia e i regali che le vecchiette fanno a mia mamma, per ringraziarla della pazienza che riesce -quasi sempre- a conservare (è la segretaria dei medici del paese).
Ne arrivano a chili, e come meglio utilizzarne una parte per una buona marmellata? E' uno dei tipi che mi piace di più sulla crostata, perché è scura, bella densa, gustosa ma non ecessivamente dolce. E così, martedì io e la mamma ci siamo passate mezza serata, giusto perchè non eravamo stanche.

Ingredienti per una decina di barattoli (a me ne sono usciti 9, di dimensioni diverse):

2 chili di Ramasin snocciolati
1 kg di zucchero
1 bustina di Fruttapec 2:1

Lavate le prugnette, tagliatele a metà e togliete il nocciolo.
Mettetele in una casseruola bella grande, poi unite lo zucchero mescolato con la bustina di Fruttapec.



Accendete il fuoco a fiamma vivace, e provate a mescolare; dapprima sarà un'impresa quasi erculea, poi pian piano lo zucchero si scioglierà, e riuscirete a girare facilmente.



Girate spesso, dovete portare a ebollizione.



Quando comincerà a bollire, contate 3 minuti, sempre mescolando,



poi prelevate qualche goccia di marmellata e mettetela su un piatto. Provate a inclinarlo, se la marmellata non cola, è pronta.



Prendete i barattoli sterilizzati, e mentre bolle riempiteli,



chiudeteli ben bene, poi capovolgeteli in una bacinella rivestita di un panno.



Copriteli bene, e lasciateli riposare senza più toccarli per 24 ore.






Vacanza sì, vacanza no

E oggi era l'ultimo giorno!! Sono contenta di aver finito, anche se è un lavoro che faccio volentieri, ma sento proprio il bisogno di fermarmi un attimo, e cambiare aria.

Avrebbe dovuto essere l'estate col gaijin.
Avrebbe dovuto essere l'estate del grande viaggio.
Avrebbe dovuto essere l'estate dei weekend di prova.

E invece, niente di tutto questo.
Sarà l'estate del... niente. Nessun viaggio, niente weekend, niente gaijin. Ma sarà l'estate in cui, finalmente, dopo due mesi, potrò rivedere i miei amici tutti insieme, e rivivere il clima del nostro gruppo, anche se in contesto vacanziero ci si scontra un po'. Ma mi mancavano così tanto, che non me ne importa.

Torneremo nella casa vicino Imperia, che ormai è stata venduta (proprio ai due che sono venuti a vederla la mattina con noi accampati per terra dentro...!), ma è ancora sfruttabile qualche giorno. Partiremo il 10, per una settimana-dieci giorni.

Pensavo che avrei potuto stare in compagnia senza lui, che avrebbe dovuto andare in interrail, e che se li è goduti al posto mio nelle ultime settimane, e invece.... la sorpresa??? Lui ci sarà! Evvai!!! Tutti insieme appassionatamente. Ci mancava solo più il gaijin e poi eravamo al completo. Va beh... Dapprima ho urlato, cavoli, non avrei rinunciato ancora ai miei amici per un problema suo, poi amici comuni lo hanno convinto a non fare storie, a venire lo stesso e ad accettare la mia presenza.
Quanto a me, ho accettato di andare solo quando ho saputo che sarebbe venuto con una ragazza. La mia antitesi: mora, fumatrice, e metallara. Però in gamba, almeno dicono. Magari andremo pure d'accordo, a meno che per questioni di pelle proprio mi venga la repulsione, ma capita di rado. Sarà strano... in vacanza con gli amici, l'ex, e la mia sostituta!

Se la situazione dovesse sembrarmi troppo pesante, prenderò un bel treno, e andrò a rifugiarmi dalla Laura a Spotorno, la donna migliore del mondo, anche se ancora non ho mai parlato di lei. Sono mesi che fremo per vederla, ma ancora non ce l'ho fatta. Mi mancano le nostre chiacchierate fino alle 4 del mattino sedute al tavolo in cucina con al centro la vaschetta da 1 kg di gelato, sussurrandoci segreti e punti di vista per non svegliare la sua bambina, che ho contribuito a crescere, per ogni estate, fino a tre anni fa. Ho bisogno di un consulto immediato con lei, quindi prevedo che, anche se dovessi trovare un clima sereno e accogliente, mi rifugerò lo stesso presso di lei, per pura necessità personale. Ogni volta mi basta qualche ora in sua compagnia, e torno temprata. E ne ho proprio bisogno. Laura: centrale della fiducia, arrivo!!! Gaijin, trema.
Ovviamente, sto scherzando.


mercoledì 30 luglio 2008

Viennetta alla stracciatella

Per il compleanno di mio papà!



Ingredienti:
200 g cioccolato fondente
2 albumi
120 g zucchero
1 bustina di vanillina
100 g ricotta/mascarpone/crema di latte Fiorello
250 ml panna da montare
120 g gocce cioccolato

Sciogliete a bagnomaria il cioccolato; foderate con carta da forno uno stampo da plumcake (operazione terribile, evitatela se siete nervosi, o optate per uno stampo in silicone così potete evitare la carta da forno), poi con l'aiuto di un pennello spalmate il cioccolato sul fondo e sui bordi, e mettete in freezer. Io l'ho lasciato per circa venti minuti, poi ripetete l'operazione e rimettete in freezer. Deve avanzarvi del cioccolato, che servirà a fare gli strati cioccolatosi tra quelli di crema.
Montate gli albumi, unite lo zucchero e la vanillina, infine la ricotta, e amalgamate bene.
Montate la panna e unitela alla crema, e infine aggiungeteci le gocce di cioccolato.
Prendete lo stampo, versateci un po' di crema, livellate, poi fate delle striature col cioccolato fuso; altro strato di crema, altro di striature cioccolatose, fino a che finite gli ingredienti.



Mettete in freezer per almeno 3-4 ore. Al momento di servire rovesciate lo stampo su un piatto da portata, vuotate la mente, sorridete e preparatevi a questa goduria!!!



Veramente veramente deliziosa!!! Grazie ad Aracoco da cui ho preso la ricetta (ho solo usato la ricotta anzichè il mascarpone/crema di latte).
Lasciatela ammorbidire un pochino prima di mangiarla, altrimenti è troppo dura! E se volete potete aumentate le dosi della crema, perchè a me è venuta un po' bassa, ed è un peccato perché vorrei non finisse mai!!! A me è piaciuta molto più della Viennetta original, ma taaaanto di più! Il che è gravissimo perché ne ho mangiata già troppa :(!


martedì 29 luglio 2008

Melanzane ripiene


Ingredienti:
melanzane piccole
1 uovo
prezzemolo
pane raffermo
latte
parmigiano
1 spicchio d'aglio

Tagliate le melanzane a metà, e vuotate l'interno. Inzuppate il pane raffermo nel latte, lasciatelo ammollare, poi strizzatelo e mettetelo in una terrina, insieme all'interno delle melanzane, l'uovo, il prezzemolo e l'aglio, dopo aver tritato tutto. Unite una bella grattuggiata di parmigiano o pecorino.
Con questo composto farcite le melanzane, poi mettetele in una padella unta d'olio e cuocete con coperchio, bagnandole con una tazza d'acqua se serve, e girandole una volta, fino a quando non vi sembreranno ben cotte e di un bel colore dorato.




lunedì 28 luglio 2008

Pollo al curry con verdure e riso basmati



Come ho accennato, sabato sera i miei non c'erano, e nella mia mente già immaginavo cenette romantiche a lume di candela con gaijin. Lui, invece, doveva andare al mare. Alla fine, al mare non ci è andato, ma non è venuto neanche da me. Meglio così, perché ero abbastanza nervosa, visto che fino alle 17 non avevo sue notizie, e a me piace programmarmi certe cose, e non avrei avuto abbastanza tempo per andare a comprare l'occorrente, cucinarlo, sistemare casa, preparare la tavola, e poi lavarmi e rendermi presentabile e magari non odorosa di cucina. Fatto sta, che ormai avevo già deciso che avrei cucinato, e così ho fatto. Mi son detta che avrei lo stesso seguito i miei programmi, anche se avessi dovuto mangiare da sola! Eccheccavolo! Quando sono nervosa, o devo pulire, o devo cucinare. Mia sorella alla fine sarebbe rimasta a casa, quindi la serata si prospettava casalinga, magari filmetto da guardare, e creazione del dolce per il compleanno di mio papà. Ero talmente cazzusa che non avevo voglia di vedere nessuno, troppi programmi saltati in previsione di una partecipazione del gaijin dell'ultimo minuto. Poi ho sentito il mio amico, il mio compagno di corse, che, povero, si è sorbito i miei mille cambiamenti di programma, per poi sentirsi dire che, anche se non facevo niente, ero troppo incazzusa per vedere chicchessia. Mi ha detto che anche lui era a casa da solo, e così mi è venuto spontaneo invitarlo per cena. Lui ha accettato, e così la cena c'è stata lo stesso. Niente candele, niente preparazione di due ore per rendermi presentabile, niente cacciata di mia sorella, ma cena informale e film leggero. Ma è andata bene, avevo cucinato per un plotone dell'esercito e intanto mi ero pure calmata un po'. Così, alla fine, questo è stato il menu:

Pollo al curry

Il pollo al curry è un piatto tipico della tardizione gastronomica orientale, soprattutto dell'India dove viene consumato insieme a un contorno di riso, che sostituisce il pane.
Certamente la fama di questo piatto è legata sia alla sua semplicità di realizzazione, sia all'ingrediente principe che ne condiziona tutto il sapore: il
curry.
Il curry, come erroneamente si pensa, non è una spezia, ma un insieme di varie spezie e aromi dal sapore deciso come la paprika, lo zenzero, il pepe, lo zafferano, il peperoncino, che hanno fatto entrare di diritto il curry tra le sostanze afrodisiache.
Il perché di questa scelta così forte è dovuta soprattutto a un fattore religioso: in India infatti, le varie religioni esistenti non permettono ai proprio seguaci di mangiare alcuni tipi di carne che includono quella di suino e quella di bovino.
Per questo motivo, avendo a disposizione solo la carne dei volatili, gli indiani hanno escogitato un metodo per renderla il più saporita possibile.
Di certo non avrebbero mai sospettato che il loro pollo al curry sarebbe diventato, col passare del tempo, una ricetta internazionale!


Ingredienti per 4 persone:

1/2 bicchiere d'olio
1 petto di pollo
2 cipolle
1 spicchio d'aglio
2 pomodori
1 peperone verde
2 zucchine
4 carote
1 mela
2 cucchiai di curry
(1 yogurt bianco magro)

Tagliate il pollo a piccoli bocconcini, e fatelo rosolare a fuoco basso per una ventina di minuti in una grossa padella dove avrete fatto scaldare l'olio. Salate e aggiungete 1 cucchiaio di curry mescolando tutto per bene.
Quando il pollo avrà raggiunto un bel colore ambrato, toglietelo dalla padella e mettetelo da parte.
Nella stessa padella, sul fondo di rosolatura fate appassire per 10 minuti la cipolla e l'aglio finemente tritati, poi aggiungete i pomodori tagliati a cubetti, e ancora il pollo, che farete stufare per altri 20 minuti bagnando ogni tanto con un po' d'acqua bollente per mantenere il sughetto abbastanza denso.
Nel frattempo preparate le verdure: tagliate a rondelle le carote e le zucchine, il peperone a quadrotti e la mela a pezzettini.
Trascorsi i 20 minuti, aggiungete le verdure, mezzo cucchiaio di curry, aggiustate di sale e fate cuocere per altri 20 minuti aggiungendo ogni tanto un po' d'acqua per mantenere il sughetto abbondante.
Quindi, due minuti prima di fine cottura aggiungete altro mezzo cucchiaio di curry mescolando il tutto per far sì che il curry si amalgami col resto degli ingredienti.
Se il sughetto dovesse risultate liquido, aggiungete farina fino a che non diventerà della consistenza desiderata. Poi spegnete il fuoco, lasciate un attino a riposare, e servite ancora caldo con un bel contorno di riso basmati.

Consiglio: Il pollo al curry è un piatto unico, come la maggior parte dei piatti indiani o orientali visto che sono quasi sempre accompagnati da riso o contorni di verdure.
In alcune ricette si parla di yogurt come ingrediente del pollo al curry: sicuramente nella ricetta originale non è previsto l'utilizzo di yogurt, ma nel contesto della ricetta ci sta molto bene.
Se volete provare la ricetta con lo yogurt, aggiungete 1-2 vasetti dopo aver fatto rosolare la carne (io lo consiglio).
Altra variante: se vi sentite esotici, al posto della classica mela potete provare l'ananas tagliata a pezzettini, che darà al vostro pollo al curry un sapore più dolce.

Con questa ricetta sono diventata assai apprezzata dai miei amici, tutti amanti della cucina indiana, tanto che anziché proporre il ristorante, quando avevano voglia di pollo al curry, proponevano che lo preparassi io. Dico questo perché le foto non rendono giustizia al sapore di questa ricetta, che secondo me è davvero ottima. Non contiene panna, come invece prevedono molte ricette, il che lo rende un piatto unico assai gradevole e in sostanza in linea con un regime alimentare dietetico: riso, pollo e verdure.



Immaginate un tavolino basso, coi cuscini al posto della sedie; una luce soffusa di candele. Per ogni commensale un piatto con qualche cucchiaiata di pollo, e un po' di riso, che potrà mischiare come vuole, e a fianco, sulla destra, una ciotolina con dell'altro riso, che potrà gestirsi a suo piacimento. Bicchieri, posate, caraffa d'acqua fresca. Una ciotolina con semini di finocchio colorati e cristalli dolci, che al ristorante indiano vengono serviti a fine pasto, per favorire la digestione (e sno buonissimi!!). Se riuscite a immaginare tutto questo, avrete una vaga idea di come avrebbe dovuto andare la mia serata. Se ora guardate le foto, mi rendo conto che sembra tutt'altra cosa. Ah!! Quanto fanno, le candele!!!
In ogni caso, consiglio vivamente di provare questa ricetta, perché vale davvero la pena, se vi piace questo genere di sapori!


domenica 27 luglio 2008

Mucche alla riscossa

Come da programma, ieri sono andata a Rivoli per vedermi con un'amica. Avevo la giornata scandita come una tabella di marcia, minuto per minuto, anche se fino alle 17 il gaijin sembrava sparito dalla faccia della terra e quindi non sapevo se avrei dovuto o meno preparare qualcosa per cena. Il che mi rendeva un tantino nervosa. Fatto sta, che alle 17, saputo che sarebbe uscito con degli amici (niente mare, alla fine), visto che mi ero già programmata tutto, spesa-preparazione cena-creazione dolce per compleanno papi, sono salita in macchina in tutta fretta perché ero già in ritardo, e mi sono avviata. Ma, com'è ovvio che sia, chi mi trovo a disturbare i miei piani dalla precisione svizzera?? Niente po' po' di meno che... loro!!



Avanzavano imperterrite nonostante la mia fretta, lente e inesorabili, ovviamente strusciandosi ben bene contro la Yaris rossa. Anzi, sembrava addirittura godessero alquanto a indugiare contro i suoi fianchi, e a guardarmi con occhietti spiritati, nonostante la mia fretta. Sarò stata ferma 10 minuti buoni, lì a sballonzolare quando una di loro non calcolava bene la distanza. E pensare che in certi posti sono animali sacri!!!



Così, mi son messa il cuore in pace, ho fatto qualche esercizio di yoga, e poi ho fatto buon viso a cattivo gioco, ho tirato fuori il cellulare e ho immortalato questo momento, sicura che poi mi avrebbe regalato una risata.



E infatti, le altre volte che mi è capitato (qui succede abbastanza spesso), ero colta da risata irrefrenabile, mentre la mia amica moriva di paura sull'orlo di un pianto... Sì perchè non sembra, ma fa un certo effetto vederti 'na mandria infinita di vacche giganti venirti incontro a ritmo abbastanza sostenuto, tutte insieme, col dubbio che manco ti vedano, visto che sbattono contro la macchina in cui sei senza il minimo tentennamento... sembra di essere su una giostra! La mia amica era spaventatissima, io ridevo come una matta!
Da sola, però, è assai meno divertente.


venerdì 25 luglio 2008

Negare sempre: questa è la mia regola!

Non sembra il titolo di un film più che di un post? Mi è uscito così...
Accidenti, credevo che mai nella vita avrei avuto nuovamente a che fare con un tipo come il mio primo amore (me ne guardo bene!), e invece è risuccesso! Ma ormai ho sviluppato il radar per tipi così, quindi inizio a sparare prima ancora che attacchino direttamente. Vade retro!!!
Per colpa di questo fanciullo (uno di questi due, alla fine del post) sto continuando a cambiare i programmi per i prossimi weekend. Ma insomma!!! Comunque, ieri ho messo bene bene le cose in chiaro, a costo di apparire dura, fredda, e spietata. Così ho risolto, almeno in parte, il problema dei programmi.
Stasera palestra (sta settimana non ho saltato manco un giorno, ma devo approfittarne prima che chiuda e io vada al mare con quei maialetti panciuti dei miei amici poco più che ventenni ma con pancetta da 40enni...), poi uscita con vecchio amico, così sperimenterò le scarpette nuove. Sì perché se le sperimentassi col gaijin e mi facessero male, non oso pensare a quanto romperebbe sul fatto che le donne ne hanno sempre una.
Domani vedrò Mari, nel pomeriggio. Vorrei andare al parco a Rivoli e prendere il sole ma quanto scommettete che domani il sole non ci sarà più?? Poi la sera è ancora in forse, ma vedremo. I miei se ne vanno a cena da mia zia, e ieri quando me l'hanno detto in un attimo mi si è accesa la lampadina dentro la testa, gli occhi hanno sorriso smaglianti, gli angoletti della bocca si sono rivolti all'insù, mentre il mio piccolo cervello faceva "Din-din-din-din-din-din!!! Casa libera = cena+gaijin!", cercando ovviamente di non lasciar trapelare niente a tavola riguardo alle mie intenzioni illecite.
Già pensavo a come sbolognarmi anche mia sorella, oppure a convincerla a dire ai miei che avrei cucinato per lei e i suoi amici mentre invece sarei stata col giapu e avrei cucinato per lui, e invece... Cavoletti, va al mare!! Mi ha detto che adesso non sapeva cosa fare, così ho scelto per lui... Il mare! Sì perchè ho pensato che tanto i miei tornerebbero presto, quindi per mangiare di corsa per avere un po' di tempo tranquilli, e rischiare di passarlo tenendoci la pancia per aver mangiato troppo in fretta non mi sembrava valesse la pena. Ci saranno altre occasioni... spero. E se non fosse stato per quel tipo insistente e asfissiante, sarei andata anch'io al mare questo weekend, a crogiolarmi al sole e a rinfrescarmi nell'acqua salata!
L'altra sera siamo andati al cinema a vedere Batman, e al ritorno... tacchete! Mi becco proprio mio padre che torna da non so dove. Uffa... Mio padre non è il tipo (come invece quello del gaijin), che si ferma, saluta, fa due chiachiere, no. Lui passa come se manco ci avesse visti, forse per imbarazzo, forse perché pensa di disturbare, forse perché semplicemente gli è più facile così. Fatto sta che quando sono entrata a casa mi ha chiesto:

"E' uno nuovo?"
"Ma come, uno nuovo?? E' il mio amico, quello del Giappone, l'hai pure conosciuto, non te lo ricordi più?" e intanto mi preoccupavo per l'alzheimer.
"Sì, ma non sapevo usciste insieme, non me lo avevi detto".
(??????????????? uno: come se io dicessi qualcosa sulla mia vita privata in casa, tantomeno a mio padre; due: come se ci avesse beccati a sbaciucchiarci in macchina)
"Ma non usciamo insieme, siamo solo andati al cinema".

Che risposta del cavolo! Sono talmente sorpresa quando mio padre si interessa alla mia vita privata, che vado completamente in tilt, e dico cose assurde! Ho praticamente negato l'evidenza... Poi mi è venuto in mente che mio padre sapeva della mia intenzione di raggiungere il gaijin in Giappone per Capodanno, e che già allora aveva detto che non era sorpreso. Poi ho ricordato che già a ottobre, quando il mio "amico" era tornato, mio padre ci aveva visti alle 3 del mattino in macchina a parlare (oh, ci becca sempre!), e poi mi aveva sentita tornare un'ora dopo, e aveva commentato con un "Ma il tuo amico ti fa il filo, vero?" (e io anche lì: "Noooo, ma per favore! Siamo solo amici". Sì, insomma... avrei potuto dire che era complicata la situazione, se non volevo spiegarla, avrei potuto dire tante cose, e invece... Mi sa che ha pensato che lo stavo prendendo per i fondelli. E va beh! Colpa sua che mi prende sempre alla sprovvista.

Sà, vado a fare merenda, e intanto dovrò anche pensare a che dolce preparare al mio papino per il suo compleanno domenica. Lui non dice mai che qualcosa è buono o gli è piaciuto, parla solo quando c'è da lamentarsi, quindi azzeccare i suoi gusti è un terno al lotto!
Mi dispiace avervi snocciolato i programmi noiosissimi del mio weekend, ma vista la loro instabilità, se mi dimentico qualcosa potrò venire a rileggerli!

Buon weekend a tutti!


giovedì 24 luglio 2008

Salmone in umido

Ieri ho dovuto cucinare il pesce per i miei. Sempre un'ottima scusa per non aprire i libri, il mettersi in cucina, ma tra il salmone di ieri e il branzino per la bimba di oggi, ho la gatta sempre appresso!!!



Ho tritato uno spicchio d'aglio e una cipolla, li ho messi in padella a dorarsi con un po' d'olio, poi ci ho aggiunto 3-4 pelati e un po' del loro sughetto, e vari pomodorini ciliegia che prima ho spellato immergendoli un minuti in acqua bollente. Ho salato e aggiunto un bel po' di prezzemlo tritato.
Ho lasciato cuocere un po' a fiamma bassa, schiacciando i pomodorini con una forchetta (avreste dovuto vedere la mia canottiera dopo!! Sono una frana, nello schiacciare i pomodori...).
Poi ho adagiato i 3 filetti di salmone sul sughetto, ho coperto e ho lasciato cuocere. Dopo un po' ho girato il pesce, ho lasciato addensare un po', ho fatto un'ultima aggiunta di prezzemolo e voilà!
Come si vede, i filetti son solo tre, mentre noi siamo in quattro... Ma a me era destinato un filetto di gallinella (è un pesce eh, non un pollo!) cotta a vapore... Volevo fotografarla ma era troppo triste.






lunedì 21 luglio 2008

Imbarcata a 60 nodi

Nonostante (o anzi... a causa) del bel weekend a base di gaijin appena trascorso, stamattina mi sono svegliata con un groppo sullo stomaco. Forse le cose mi stanno sfuggendo di mano. Sì, insomma... Non mi riesce difficile stare ad ascoltare quando mi parla dei suoi programmi, e persino entusiasmarmi, ma poi... Stamattina ho improvvisamente realizzato che dicembre è vicinissimo. Non si può più dire "Uhhh, ce ne vuole, ancora!! Ce n'è di tempo!", perché quello passa in fretta, e senza nemmeno rendermene conto mi ritroverò a cercare i regali di Natale, e tra questi ci sarà pure il suo, che dovrà essere speciale perchè vorrò che sia il suo ricordo di me. Vorrò che mi porti con sè, oltre che nei pensieri, anche concretamente. E faticherò a trovare qualcosa di adatto, qualcosa che possa esprimere correttamente tutto quello che vorrei.

Sapete che c'è? C'è che (non mi ricordo ma mi sembra di averne parlato anche qui) è passato il periodo in cui mi sembrava di non vivere questi momenti al 100% perché inconsciamente non mi lasciavo andare. Piano piano ho capito che questo strano rapporto non ha codici, non ha regole, mi ci sono semplicemente ritrovata dentro, e dopo un po' l'ho fatto mio, qualcosa di unico e speciale che non si può spiegare, lo si può solo vivere così come viene.
Adesso che ho smesso di cercare di dargli una definizione, di classificarlo, di costringerlo in un banale canone, lo sto vivendo appieno. E porca vacca, quanto è bello. E' bello da morire, prima, mentre e dopo, solo che quando ci pensi allora senti un lieve gusto amaro, che è il sapore della consapevolezza che prima o poi - anzi, presto - finirà.
Per restare in tema di cucina, quasi come un caffé, buono mentre sta venendo su e già si percepisce l'aroma nell'aria, buono da sorseggiare, buono il gusto che lascia dietro di sè. Ma poi viene da lavarsi i denti perchè se ci fai caso non ti senti la bocca fresca. Esempio stupido, ma va beh.
Sta succedendo quello che sapevo sarebbe accaduto, e che ho tentato di controllare: vivere questo rapporto appieno, porterà solo a maggiore sofferenza quando finirà. E' un buon motivo questo per viverlo a metà? Secondo me no. E probabilmente, adesso anche il mio inconscio l'ha capito, e si è arreso alla grandezza e alla bellezza di questa storia - che storia non è -, accettando di farsi travolgere completamente, e decidendo di sbattersene di quanto starà male poi. Al poi, ci si penserà a suo tempo.
Non voglio avere rimpianti, e ci sono tante cose che vorrei fare prima che arrivi questa maledetta fine.
Mi scoccia dirlo, ma mi sto imbarcando... Perchè già solo il fatto che mi piaccia pure pelato è grave. E' grave il fatto che la proposta di andare una settimana al mare a casa di un amico mi entusiasmi solo fino a un certo punto, perché quei giorni magari potrei passare del tempo con lui. Ed è grave anche il fatto che so che se a febbraio, appena presa questa laurea, non partirò immediatamente, potrei impazzire, perché ormai la sua assenza non sarebbe sopportabile.


domenica 20 luglio 2008

Passeggiando tra statuette e granite alla mandorla

Dunque dunque dunque... Dicevo che non volevo fare tardi?? Invece ho fatto le 4!!!! Adesso sono la devastazione fatta fanciulla. E va beh, a 40 anni ricorderò con nostalgia questi momenti...

Sono riuscita a trattenermi per i primi dieci passi, poi quando ho intravisto la testa a uovo sodo dal finestrino della macchina, mi sono messa le mani sulla bocca con gesto tragico, e mi è scappato un "Nooooo.....! I capelli Pantene....!".
Comunque ero talmente pronta ad aspettarmi il peggio del peggio, che alla fine era meno peggio di quanto mi aspettassi. Oddio, non vedo l'ora che gli ricrescano, ma insomma... riesco ancora a parlarci guardandolo in faccia e non per terra.
Certo che, quando ha avuto l'ardire di chiedermi se stava meglio così o coi capelli, devo aver stralunato gli occhi in modo così melodrammatico, che è scoppiato a ridere.
Però è sempre lui, ci si parla bene, è bello stargli vicino, dice cose interessanti, la sua compagnia è sempre molto piacevole. Quindi... I capelli passano in secondo piano. E poi, ieri mi ha detto un sacco di cose carine, e ogni tanto ci vuole proprio.
Quindi, direi che tutto va bene... La mostra è stata carina (anche se l'abbiamo visitata al contrario), la cena buona, la granita siciliana pure, il tempo ha retto e non era afoso, e siamo arrivati a casa asciutti e soddisfatti. Almeno, uso il plurale maiestatis ma non credo abbia da ridire!
Mi è solo spiaciuto che, non sapendo bene come vestirmi, io abbia optato per un abbigliamento piuttosto casual, conoscendo bene le scarpinate per Torino che siamo soliti fare e non osando mettere le nuove scarpette.. Guardate che belle!!



Ora scappo che c'è la mamma che inizia a innervosirsi che dobbiamo aiutarla a sistemare un po' casa! Buona domenica a tutti!


Biscottini al cocco

Dalle due crostate di frutta che ho regalato mi erano avanzati 6 albumi, così ho pensato di farli fuori subito. Volevo una ricetta nuova, buona, non troppo dannosa da poter lasciare in casa, e che mi consentisse di far fuori tutti gli albumi. Ho trovato questa, da Sara. Devo proprio dire che rispondeva a tutti i requisiti!! Fin troppo, visto che da sola mi son fatta fuori un vassoio di biscotti!!! Con la scusa che non contenevano né tuorli né burro...

Ingredienti:
6 albumi
300 g farina di cocco
300 g zucchero
gocce di cioccolato
a piacere cacao amaro

Montate gli albumi con lo zucchero per qualche minuto, poi aggiungete poco per volta la farina di cocco, e mescolate bene. Se volete mettete pure delle gocce di cioccolato (le consiglio vivamente perché vengono una vera delizia!).



Io in una parte di composto ho aggiunto pure un po' di cacao amaro, per fare un vassoio bicolore.





Infornate per circa 15 minuti in forno pre-riscaldato a 160°, e tirateli fuori non appena iniziano a dorarsi. Fate raffreddare e gustatevi questi biscottini leggeri, gustosissimi, uno di quei dolcini che andreste avanti finché non ne rimangono più... Assolutamente consigliata!




sabato 19 luglio 2008

Rattle-rattle tremarella

... Serata culturale! Io e il Gaijin andiamo a vedere una mostra al Museo di Antichità, dove hanno portato alcune statue dell'esercito di terracotta di Qin Shi Huangdi, il primo imperatore della dinastia Qin, e altre cosette dalla Cina. Sembra interessante...
Mamma mia come sembriamo seri eh, an andare a vedere le mostre!!! Dopo ceniamo insieme, ma spero di non fare tardi perché ieri ho fatto le 3 e davvero non ho più il fisico...
Volevo postare i dolcetti che ho fatto oggi ma non ho abbastanza tempo per caricare le foto, quindi rimando a domani insieme alla foto delle scarpine che mi sono comprata oggi!!! Le ho ai piedi per testare la mia resistenza alle vesciche. Il piede destro ha perso, sta già accusando doloretti al mignolino. Santa pace! Come sono delicata...
Ho un po' il panico perchè il gaijin è ancora più scemo di quanto pensassi: ieri sera mi ha chiamata per dirmi che la sera prima voleva "farmi una sorpresa" passando da me senza dirmi nulla dei capelli. Cioè scusa, che che concezione hai di sorpresa?? Fammi trovare nella buca un buono per un weekend benessere, o alle terme, o per il giro del mondo in 80 giorni, o per una crociera. Insomma... qualunque cosa va bene! Ma che sorpresa è farti trovare senza capelli??!??
Domani riferirò anche il mio livello di depressione dopo aver visto come si è conciato. Si perché, ormai non avrò pietà. Non è stata sua mamma a sbagliare, è stato proprio lui che voleva effetuare nuove sperimentazioni... Ho sempre meno parole.
Sà, panico o non panico, fra mezz'ora scoppierò o a ridere o a piangere, perciò pensatemi!!
E speriamo solo che alla mostra lo facciano entrare........


venerdì 18 luglio 2008

La sottoscritta merita, gli altri festeggiano

Ho sempre abituato i miei a voti molto alti, per colpa dello smisurato senso del dovere che mi hanno inculcato, tanto che potrei prendere anche 45 e non sortirebbe più nessun effetto.
Invece Elena, la mia datrice di lavoro, nonché mamma della pupetta che guardo tutte le mattine, non la pensa così. Mi ha tenuta un quarto d'ora al telefono quando ha saputo del 30 di inglese, per spronarmi a festeggiare, cenare fuori con l'amico, uscire, fare casino. Non è tutto, da lunedì mi ha cortesemente invitata a fare una torta. In pratica, festeggeranno loro per me. Uhm... utile prendere 30...! Bah... che vitaccia.
Comunque, visto che dovevo già fare una crostata di frutta per la mamma della mia compagna di palestra che ci ha fatto gratis i costumi da cozze, l'ho rimpicciolita e ne ho fatte due. Ecco qua il risultato, per la ricetta vi riporto qui.





E' la prima volta che consegno torte senza aver fatto da cavia prima, anche se la ricetta l'avevo già sperimentata col mio forno è sempre un'avventura, tanto più che stavolta avevo due teglie completamente sconosciute che mia zia mi ha prestato perché io di piccole non ne riesco proprio a trovare! Ma stamattina ho rifatto colazione con la bimba, e così l'ho assaggiata... Sono stata soddisfatta delle teglie! Spero anzi che mia zia si dimentichi di avermele prestate!! Dopotutto, dovevo pur festeggiare anch'io, no?!??

Tra l'altro, ripensando alla cazzata del gaijin, adesso ho il potere di combinare qualche disastro sui miei capelli, perchè tanto non potrebbe dirmi niente... Hihihi...
Però mi devo vendicare visto che oggi pomeriggio ho tirato fuori la nutella per affogare il dispiacere per il mio gaijin calvo!!!! Sigh, sigh... non gli potrò più dire che coi suoi capelli potrebbe fare la pubblicità della Pantene... Buaaaaahhhhh!!!! Vieni, Nutella, vieni...


Prodezze gaijinesche

Il Gaijin. Ne ha combinata una delle sue.
Ieri ero a cena con le ragazze della palestra, un nostro compagno (il polipo del saggio) ci ha portate in un posto strano, dove servivano ai tavoli dei ragazzi con lievi handicap. Una bella iniziativa per promuoverne l'inserimento e offrire loro un'occupazione. Abbiamo mangiato freselle (crostini) pomodoro e basilico, una quantità immensa di grissini (abbiamo aspettato una vita per la cena!), poi io ho preso il trancio di spada alla griglia, altre la scottata di tonno, e altre le penne al pesce bianco e pesto di rucola.
Eravamo a mangiare sul terrazzo, ed intorno a noi lo spettacolo dei tetti di Torino, con la Mole illuminata che ci faceva compagnia. Bellissimo!! Tutto attorno, piantine profumate di gelsomino, purtroppo mischiate alla citronella (era pieno di zanzare sembra, io non ne ho sentita manco una). Molto molto carino. Anzi, do pure l'indirizzo, se per caso voleste provarlo... Via mantova 34.
Fatto sta, che mi son trovata 3 chiamate del gaijin, così dopo essermi mangiata le mani per non aver sentito, gli ho scritto.
Arrivata a casa, mia sorella era ancora in piedi, e non mi ha dato il tempo di entrare in bagno e di chiudere la porta che...

"Il tuo amico... è a zero."
"Eh??"
"Il tuo amico... non ti spaventare se lo vedi... è completamente a zero"
"Ma... cosa...?"
"E' senza capelli! Zero, rapato totalmente! Terribile, ci sono rimasta malissimo quando l'ho visto"
"No... no... no...!!! Ma come!!?? E' fuori??"
"Eh, sua mamma si è sbagliata con la macchinetta e gli ha fatto una striscia rasata centrale..."
"Aaaaaaahhhhhhggggggg!!!!!!!!"
"Anche sua sorella dice che è orribile, sembra un uovo! Lui dice che tanto in due settimane tornano come prima..."
"Oddio..."
"Tu non dirglielo eh che ti ho detto che è orrendo!"
"No, no... tranquilla" (Sono andata subito a scrivergli un messaggino di presa per il culo!)
"Sai cos'ha detto sua sorella parlando di te? 'Se non era successo niente prima, figuriamoci adesso...' ".

Ora, questo mi fa pensare due cose: primo, che la nostra discrezione è davvero ammirevole; e secondo, se sua sorella (che lo adora) fa certi pensieri, dev'essere ridotto proprio maluccio...
Adesso sono combattuta tra la voglia che ho di vederlo e di canzonarlo per benino, e il timore di questo spettacolo che a quanto pare è orripilante.

Gaijin, ma porca miseriaccia nera, non potevi evitare esperimenti e andare come al solito dal caro Salvatore, che puzza da far schifo, non fa lo shampoo ma spruzza solo l'acqua sui capelli, ma che almeno i capelli in testa te li lascia???

mercoledì 16 luglio 2008

Evvai!!!!! Ho vinto un Oscar!!

Mi sono eccitata come una bambina quando Laura mi ha assegnato questo premio! Essendo una persona che stimo molto, ricevere la statuetta da lei è stato un grande onore!
Questo riconoscimento premia tutti gli spazi web che si sono distinti per i loro contenuti grafici e creatività. Il presente premio è un'idea esclusiva del Graficamania forum che ne detiene ogni diritto. Questo premio verrà assegnato periodicamente a 5 spazi web che lo staff riterrà meritevoli. Non ocorre nessuna iscrizione, il premio è una spontanea dimostrazione di apprezzamento!

I vincitori del premio dovranno seguire un breve regolamento:

-Esporre il premio;
-linkare lo/gli spazi web che vi hanno premiato e il forum Grafica mania (http://graficamania.forumfree.net/);
-premiare a vostra volta almeno 5 spazi virtuali (siano essi blog, forum o siti) specificando le motivazioni per cui ritenete meritino il premio;
-inserire il regolamento del premio.


Dunque dunque... Devo assegnarla ad altri 5 blog...

Panettona: anche se è in vacanza, le sue creazioni sono davvero da Oscar!!!
Anicestellato: questo le mancava, e poi voglio sostenerla e ricordarle di continuare così!
Cannelle: non basta quel bel cheesecake per capire i motivi???
Sweetcook: perché ancora questo premio non le è arrivato e io non l'ho ancora mai premiata e invece merita tanto tantissimo!!!
Sara: perchè le sue ricette mi fanno venir voglia di mettermi ai fornelli e non muovermi più, e invece devo controllarmi perché sono stra-golose!!!

E ora vado a rubarmi un po' di sole sul balcone!! Mentre c'è... ne approfitto!!


lunedì 14 luglio 2008

Sogno che va, giorno che viene

Era una settimana che non riuscivo a dormire in modo soddisfacente, da quando ho fatto le 05.30 sabato scorso, in pratica. Stanotte finalmente ho dormito della grossa, ma son stata perseguitata da sogni inquietanti! Prima ero a scuola (media...) dove non si poteva mettere la gonna senza calze per via del regime dei talebani, allora un'insegnante copriva me e un'altra ragazza senza collant prestandoci una calzamaglia azzurra di lana da metterci a turno quando dovevamo andare in bagno!!!
Poi il sogno cambiava, e mi trovavo in giro col cugino del mio ex a parlare, quando arriva proprio lui e... beh succedeva quello che un giorno mi disse che sarebbe successo. Mi trattava con educazione, gentilezza, ma si percepiva la più completa indifferenza. Era solo cortesia, senza affetto, senza colore, come se tra noi non ci fosse stato mai nulla. Beh, mi sono svegliata turbata. L'indifferenza è davvero brutta, anche se sognata...

Stamattina poi ero dalla bimba e le stavo raccontando i miei sogni (non le ho parlato dei talebani eh, ho solo detto che erano brutti!) e lei i suoi, e mi sono accorta che non aveva capito il significato di "incubo". Il dialogo è stato più o meno questo:

"E tu? Cos'hai sognato? Non avrai avuto incubi anche tu, spero!"
"Ehhh... sì"
"Ah sì? E cosa succedeva?"
"Eeeehh che mi andava in gola"
"Che cosa ti andava in gola??"
"L'incubo".

Non fa una piega.


Passando ad argomenti più piacevoli, si può passare un pomeriggio in compagnia di un ragazzo che piace, soli in casa, ricordandolo poi, tra tutto, come uno dei più divertenti?? Sì!!!


sabato 12 luglio 2008

Cheesecake triple-chocolate





Non so voi, ma io ho un file in documenti, chiamato "ricette", in cui copio tutte le cosucce che vorrei provare e che trovo su internet, sui vostri blog. Ormai sono tantissime, e scelgo in base a cos'ho in casa, e alle mie voglie del momento. Ma vi capita mai di beccare una ricetta che al'improvviso azzecca tutti i vostri desideri e che quindi provate subito??? E' quel che è successo a me con questo cheesecake di Dolcetto.



Era un periodo in cui la mia voglia di dolci non riusciva e placarsi, e questo è stato una vera e propria illuminazione!





Ingredienti:
250-300 g digestive o frollini al cacao (la ricetta ne prevedeva solo 180 ma non riuscivo proprio a coprire il fondo!)*
100 g burro fuso

259 g ricotta cremosa
150 g philadelphia (io ne ho messi 160, cioè 2 confezioni per non fare avanzi e perchè la ricotta pesava un po' meno)
150 g zucchero
3 fogli di colla di pesce
125 ml latte scremato
80 g cioccolato fondente
80 g cioccolato al latte
80 g cioccolato bianco
250 ml panna da montare

*io volevo usare le digestive, perchè quando le ho utilizzate come fondo per l'altro cheesecake ne ero rimasta incantata! Mia mamma ha trovato delle digestive diverse, che sopra hanno uno strato di cioccolato... Beh l'effetto è stato molto buono!!! In pratica è un fondo biscottato ancora più goloso! Il gaijin ha detto che sembra il biscotto del twix!





Tritare i biscotti, aggiungervi il burro fuso, e schiacciarli per fare il fondo biscottato in uno stampo a cerniera da 24 cm rivestito di carta forno, poi mettere in frigo per mezz'ora.
Ammollate la gelatina in acqua fredda per 10 minuti.
Lavorate con le fruste elettriche la ricotta e il philadelphia, aggiungete lo zucchero e frullate per qualche minuto, poi aggiungete il latte, mescolate, infine unite i fogli di gelatina strizzati e sciolti in un pentolino. Dividete la crema in tre parti uguali, e a ciascuna unite un tipo diverso di cioccolato sciolto a bagnomaria e fatto intiepidire. Poi mettete le tre creme in frigo per una ventina di minuti.
Montate la panna e unitela alle tre creme in parti uguali mescolando senza smontarla.



Poi spalmate la crema fondente sulla base, livellando bene, e mettete in frigo 15-20 minuti, poi livellate sopra quella al cioccolato al latte, e rimettete in frigo, infine quella bianca, e di nuovo in frigo per almeno 3 ore se volete un semifreddo, oppure in freezer per 6 ore, se preferite una torta gelato. Io ho fatto il semifreddo perché nel freezer non ci stava.



Era ottimo!!!! Dico "era" perché ormai non ne è rimasto molto... L'ho portato a casa del gaijin, e suo papà mi ha fatto i complimenti per tutti i dolci che ho portato e che lui, "dal momento che non è goloso" ha assaggiato. Mi ha anche detto che si proponeva come cavia... La mamma invece mi ha dett che lo sto viziando... Ho subito precisato che glieli porto solo per non doverli mangiare io. La sorella l'ha mangiato a colazione e ha scritto un messaggio entusiastico alla mia (sono molto amiche). Lui, se riuscirà ad assaggiarlo, spero lo apprezzi, visto che, in teoria, era nata come idea per festeggiare gli esiti positivi dei nostri esami. Farò sapere anche il suo parere...
Il mio è: ottimissimissimo!!! Anzi ringrazio tanto Dolcetto che ha dato delle dritte per non far mischiare gli strati... Il dolce è piaciuto anche a mia mamma che in genere è più tipo da crostata o dolci secchi, e invece l'ha gradito molto! Se posso dare un consiglio, dico: provatelo col caffè!! E' meraviglioso... Mia mamma dice che faccio sempre pasticci, ma se lo provaste, non smettereste mai...


venerdì 11 luglio 2008

De cornibus dissertatio

Non sono sempre stata fedele, in passato. Potrei dire che se lo meritava, che non ero più innamorata, ma non sarebbero giustificazioni valide: per una questione di rispetto, non avrei dovuto farlo. O almeno, così dice la teoria. La pratica, però... Mi rendo conto che... non so... che io non... Ecco, non credo che il fidanzamento vada di pari passo con la fedeltà. Essere fidanzati non è una condizione necessaria e sufficiente perchè si resti fedeli, spontaneamente, senza che questo pesi. Ciò che secondo me porta naturalmente ad esserlo, è il coinvolgimento, che non è sinonimo di amore.
L'amore attraversa varie fasi: solo al'inizio è coinvolgimento totale, adorazione, passione, trepidazione; poi col tempo si trasforma, diventa affetto profondo, ottima conoscenza, fiducia, rispetto, stima, complicità, condivisione di esperienze. Ma qualcosa cambia, non è più coinvolgimento totale come all'inizio. Dico subito che se negli eventuali commenti che lascerete, troverò scritto "Non è vero, il coinvolgimento rimane", sarò la persona più felice della terra, ma parlando della mia esperienza personale, posso dire che per me non è mai stato così. Il fidanzamento, e forse anche l'innamoramento, non implicano la fedeltà. Da fidanzati, si resta fedeli proprio perché si è impegnati, ma se ci si sente totalmente coinvolti, allora è diverso. E il coinvolgimento è qualcosa di individuale, intimo e personalissimo, riguarda solo se stessi, e nessun altro. E può esistere anche all'insaputa della persona che riesce a catturarci così tanto.

Elementari.
Lui, Edoardo, amici dalla nascita, vacanze insieme, gite, feste, pomeriggi, compagni anche di classe. Lui, bel bambino, simpaticissimo. Io, cotta come una pera, sognavo di lui, parlavo di lui, scrivevo di lui. Mai cagata di striscio. A lui piaceva Erica, poi Chiara, poi Paola. Tutte tranne me, insomma. Ma io, ciò nonostante, passai 5 anni con la sua immagine nella mente e nel cuore, ad aspettare, già sapendo che tanto non sarebbe mai arrivato (se ne sarà mai pentito?), non prendendo in considerazione nessun altro al di fuori di lui.

Medie.
Ah!, destino beffardo! Chi mi ritrovai come compagno? Enrico, la mia prima grande cotta della scuola materna (questa ve l'ho risparmiata), quello per cui feci piangere una mia amica-rivale che voleva rubarmelo, sputandole in faccia tutto il mio odio e il mio disprezzo. Persa di lui, che speciale non era, ma solo guardarlo mi faceva venire gli occhi a cuore. Rifiutata, perché il suo migliore amico era innamorato di me dalla terza elementare, e lui non voleva fargli torto (no comment).

Liceo.
Restai impietrita come una statua, quando lo vidi scendere le scale, bello, alto, scazzato, stronzo solo a guardarlo. Non riuscivo a muovermi, stringendo forte il mio panino al pomodoro e salsa tonnata, appena comprato dalla paninara nell'intervallo. Mi informai: don giovanni, stronzo, pessima reputazione. Ma io, nella mia purezza e innocenza, avrei fatto follie con lui, se solo me lo avesse chiesto. V. (nome troppo strano, meglio censurarlo), mi bastava sentirlo pronunciare per un attacco di tachicardia istantaneo. Mi beavo della sua bellezza, delle sue gambe storte nei pantaloni larghi, della sua altezza, della sua espressione che prometteva guai, delle sue "imprese" scolastiche, che tutti conoscevano. Capitò un giorno, quando scese le scale: mi guardò, fece una faccia schifata, e si allontanò. Il mio cuore si ruppe, dell'orgoglio non mi importava nulla. Ora, riguardando la foto di prima liceo, ammetto che anche io mi sarei guardata con aria schifata, ma c'è una cosa, che si chiama educazione, che vorrebbe un minimo di contegno col prossimo, soprattutto se questo prossimo è una ragazzina che sarebbe felice di legarti le scarpe. Con una certa soddisfazione, posso dire che in seguito un pensierino forse ce lo avrebbe fatto.

Questi gli esempi della mia fedeltà totale verso persone che non ne erano a conoscenza, o non erano interessate. Fedeltà gratuita, potrei chiamarla. Ma rimpiango il tempo perduto dietro a loro? No. Mi pesava questa sorta di fedeltà? No, perchè ero coinvolta, così totalmente, che non vedevo nessun altro. Questo dimostra come si possa essere fedeli anche senza essere fidanzati, se una persona ti prende la testa.

Tutto questo po' po' di introduzione perché sabato, quando sono andata a una festa con vecchi compagni di liceo, e qualche altro loro amico, mi sono ritrovata un paio di giovanotti (anche 3 o 4...) abbarbicati a me come telline su uno scoglio. Ora, considerando i loro cocktails di troppo, ho reagito con gentile distacco, ma educato. Quando il giorno dopo il mio cellulare ha rischiato di fondersi, per via dei messaggini, privi tra l'altro di qualsiasi contenuto utile, ho di nuovo risposto con educato distacco (non più tanto gentile, perchè gli esami mi rendono nervosa). Vedendo ancora il giorno seguente un filo di fumo uscire dal retro del mio Samsung, ho ritenuto necessario parlare col mio amico e chiedergli di chiarire alcune cosette.

M., P., siete dei bravi ragazzi, a posto, gentili e ben educati, ma occorre che capiate una cosa: non ce n'è.

Il Gaijin, ahimé, mi ha preso la testa.


giovedì 10 luglio 2008

Torta cioccolato e mandorle



Ognuno ricorda sicuramente un dolce in particolare, quello magari che ha riscosso tanto successo da far capire che cucinare poteva diventare una vera passione, e ci si poteva riuscire bene. Ecco, visto che fino al weekend non preparerò dolciumi, e visto che vi ho già annoiati con le mie avventure universitarie, oggi proporrò la torta che mi ha resa "famosa" come pasticceria tra il parentado. Le foto mostrano come sfondo una tovaglia sporca, e il dolce è fotografato solo da intero, perché ancora all'epoca ero ben lungi dal pensare a un blog culinario... Ma era talmente diversa dalle torte a cui eravamo abituati in casa (crostate, o torte allo yogurt, o cose semplici), che l'avevo voluto fotografare. Alla prima occasione lo rifarò, e aggiungerò le nuove foto. Intanto, eccovi la ricetta!



Ingredienti:
250 g farina
50 g cacao amaro
4 uova
150 g burro
200 g zucchero
1 bustina di lievito
un poco di latte
100 g mandorle
1 pizzico di sale
chantilly per la farcitura
200 g cioccolata per la copertura

Tritate le mandorle.
Lavorate il burro morbido con lo zucchero, unitevi le uova, la farina poco alla volta, e le mandorle. Aggiungete il cacao e una presa di sale. Mescolate e unite il lievito sciolto in un po' di latte tiepido.
Versate il composto in una tortiera imburrata e infarinata e cuocete a 180° per 40 minuti (prova stecchino).
Intanto preparate una crema chantilly montando 1/2 litro di panna (tenetela in frigorifero fino all'ultimissimo momento!) mettendola in una ciotola appoggiata sopra un'altra contenete cubetti di ghiaccio, in modo che venga perfetta! Montate fino a quando diventerà ben soda (ma non esagerate, se no diventa burro!). Poi incorporate 60 g di zucchero a velo, facendolo cadere a pioggia da un setaccino e mescolando con molta delicatezza. Volendo, potete aggiungere anche una bustina di vanillina (ma solo all'ultimo momento, altrimenti potrebbe dare un gusto amarognolo alla panna).
Fate sciogliere la cioccolata di copertura (fondente o al latte, come preferite. Io avevo fatto un misto con più fondente, però); e quando la torta si è completamente raffreddata, tagliatela a metà, circondandola con un filo e tirando i capi dopo averli incrociati.
A chi piace, può spruzzare la base con del rhum, altrimenti bagnatela con acqua e zucchero, o con del latte, servendovi di un cucchiaino. Bagnate sia la parte sotto sia quella sopra. E' importante perché la pecca di questo dolce è che se non è bagnato a sufficienza, risulta asciutto, e ormai conoscete la mia antipatia per le torte asciutte!
Una volta bagnata, spalmatela con la chantilly (so che 1/2 litro può sembrare tanto, ma anche questo serve per scongiurare l'asciuttezza), poi ricomponete la torta con delicatezza, e copritela con la glassa al cioccolato. Decorate con qualche mandorla tenuta da parte.



Una cosa divina!!
Ovviamente, da tenere in frigorifero...
Fare le fette sarà un problema, ma il sapore vi ripagherà di tutto!!
Se volete evitare che si formi una crosta troppo croccante, quando sciogliete la cioccolata aggiungetevi un po' di latte o di panna.

E comunque, ho preso 30!!!!


mercoledì 9 luglio 2008

Post noiosissimo ma felice!

Allora, che fosse difficile, si sapeva. Che quasi nessuno riesce a passarlo al primo tentativo, senza avere alcuna idea sulle domande, si sapeva. Che fossero una trentina di domande aperte ma precise, da scrivere in italiano corretto in un'ora, si sapeva. Che i docenti arrivassero non prima delle 10, anziché alle 9, ormai ci eravamo rassegnati. Che si perdesse più di mezz'ora, ogni santa volta, a capire quale modulo di quale annualità consegnare a ciascuno, cercavamo di dimenticarcene, per non buttarci troppo giù.
Ma astamattina è stato raggiunto un grande record: arrivo alle 10, 1 ora e 10 -dico, 1 ora e 10!!- e 4 telefonate per distribuire i compiti, andare a fotocopiare quelli mancanti, etc, prima di iniziare il compito. Non è finita... 37 domande in 40 minuti!!!!!!! Domande aperte, apertissime, che volendo si sarebbe potuto scrivere un foglio protocollo per ciascuna!!

Ma la cosa più buffa, più assurda, più impensabile, è che... l'ho passato. Ho passato il test di letteratura cinese!!!! Al primo tentativo!!! Avendo poi letteratura inglese nel pomeriggio (mi passa domani)!!!! Quando ha detto il mio nome, seguito da un "Va bene", pensavo di svenire... La faccia mi si è paralizzata in un sorriso tirato ed ebete e non riuscivo più a muovere la faccia in una posa più dignitosa! E l'ha passato anche Ale, e Mari, e pure Linda! Non eravamo felici... di più!! Non ce lo aspettavamo minimamente, non eravamo preparate come avremmo dovuto, insomma.. un'autentica sorpresa. Dopo la notizia, anche se mi aspetta ancora letteratura inglese che è tutt'altro che facile (chiede la traduzione di Amleto a memoria oltre che il resto), mi sono sentita più leggera dell'aria! Se mi tolgo ancora questo, a settembre ho ancora l'orale di letteratura cinese, e poi ho finitoooooooooo!!!!!!!!!!!!!! Sììììììììììììììììì!!!!!!! Je n'en peux plus!!!!

Devo però ringraziare pubblicamente Ale, la mia migliore amica, che ogni tanto passa di qui. Non sto a dire il motivo, ma lei sa perché... grazie, grazie, grazie!

E come festeggerò la fine dell'appello estivo (e, ahimé, l'inizio dello studio per quello autunnale)? Eh eh... col cheesecake di Dolcetto, quello triplo strato golosissimo cioccolatosissimo! Quando ce vò, ce vò! E poi, per colpa della crisi di panico, sono stata bravissima tutta la settimana, quindi posso anche premiarmi. E premierò pure il gaijin, perchè mi manca tanterrimo e anche lui ha passato un altro esame!

Insomma... ho di là Amleto che aspetta di essere finito, il pranzo per domani da preparare, stanotte non ho chiuso occhio sognando le 37 domande (anzi, me ne aspettavo 32, e invece...), e domani dovrò alzarmi presto, e passerò la mattina a ripassare la parte istituzionale, ma... dovevo dirvelo!!! Faccio mille complimenti a chi è arrivato a leggere fino alla fine questo post noiosissimo, mi scuso, e prometto di impegnarmi al massimo col cheesecake in modo da postarlo quanto prima, anche se lo potete già vedere da Dolcetto!

Ps. Evviva!!!!


lunedì 7 luglio 2008

Chi crede che un piede n° 36 non sia potente?

Sono inquieta, non sono assolutamente abituata a preparare un esame in così tanto tempo e non negli ultimi 15 giorni... In teoria dovrebbe essere meglio, ma io lo trovo così dispersivo! E' un moltiplicatore d'ansia! Anziché agitarsi per due settimane, lo fai per quattro, e allora non è che convenga, mi pare...
Comunque, ammettiamolo pure, sono anche in crisi di carenza d'affetto, il che aumenta tutte le sensazioni negative.

Sono andata a provare spinning alle 19, stasera, prima del solito corso. L'istruttore, indovinate chi era?? Va beh, non importa, dico solo che gli avevo fatto avere il mio curriculum per un lavoro, o meglio uno stage. Mi ha riconosciuta, mi ha istruita, mi ha sistemato la bici, e siam partiti. Per me era la prima volta, e l'ho vissuta... come una specie di prova. Insomma, lui era lì, di fronte a me, è stupido forse, ma era come se il mio futuro, la possibilità che mi considerasse per un colloquio dipendesse da come stavo in sella. Io se comincio una cosa -qualsiasi cosa- la porto a termine, non importa come, non importa quando, ma la finisco, e bene. Perciò, ho tenuto ben stretta la bici fra le gambe, e ho fatto tutto quello che ci diceva di fare. "Aumentate la resistenza", e la mia rotelina girava insieme alle altre. "Su!" E mi alzavo, tenendo il peso indietro come da istruzione, "Giù!", e mi risedevo. Ogni tanto ho pure sorriso, perché in effetti è stato bellissimo, anche se non lo avrei mai pensato. Insomma... Non tutti ce la fanno, la prima volta. Ma per me quella bici valeva molto di più. Sono malata probabilmente, forse è solo un incentivo che inconsciamente ho considerato per farmi forza e darmi energia.

L'ora è passata in fretta, io ero viva, stavo benone, sudata da far schifo, ma contenta di me, mancava solo più lo stretching, pedalando più lentamente. Stavo cominciando a diminuire, quando sento qualcosa che non va... Oddio... Mi è partito un pedale, mi è rimasto attaccato alla scarpa sinistra a ciondoloni mentre io cercavo disperatamente di mantenere il controllo e di non farmi male e soprattutto una figura di merda! Ma com'è possibile??!? Boh, l'attenzione di tutta la sala si è catapultata su di me, sul pedale abbarbicato al mio piede, mentre io cercavo goffamente di arrangiarmi come se niente fosse successo per evitare di interompere la lezione...
Insomma... Ero partita tanto bene, e ho concluso così. Quando sono uscita, l'ora dopo, la mia bici non c'era più. Le battute sulla mia grande potenza non mi sono state risparmiate. Credo proprio che il mio curriculum domani farà un bel giro nel cestino, a meno che non serva una col piede dell' incredibile Hulk, magari per aggiustare le stampanti inceppate, e non che parli il cinese.

La mia serata è finita, e ora me ne vado a letto, che domani si lavora, e il pomeriggio ho una laurea da andare a vedere (prevedo altra crisi). Poi mercoledì... c'est à moi! Buonanotte a tutti!!


sabato 5 luglio 2008

Torta cocco-cacao



Ricetta presa da Aracoco.

Ingredienti:per le palline:
100 g farina
80 g cacao amaro
60 g burro
60 g zucchero
4 cucchiai cocco

150 g farina
100 cocco
70 zucchero
60 g burro morbido
1/2 bustina lievito
1 dl latte


Preparate le palline: versate in una ciotola la farina, 60 g cacao e il cocco, mescolate, poi aggiungete lo zucchero e il burro e mescolate prima con un cucchiaio di legno, poi con le mani (io ho dovuto aggiungere un altro po' di burro) e formate tante palline della dimensione di una piccola noce, e passatele nel cacao rimasto; sistematele su un vassoio su carta forno e lasciatele in frigo per 20 minuti.
In un'altra ciotola mettere farina, zucchero e cocco, unite il burro e il lievito, diluite col latte e lavorate fino a ottenere un impasto morbido e omogeneo.
Foderate di carta forno uno stampo a cerniera da 24 (non di più!), sistematevi il composto livellandolo con l'aiuto di una mano bagnate; prendete le palline dal frigo e posatele sopra, senza spingerle nell'impasto.
Cuocete a 180° per 40 minuti.


La mia è venuta forse un po' troppo cotta, ma stavolta col forno sono andata a meraviglia, dopo 40 minuti esatti ho spento, solo che pensando ci volesse ancora l'ho lasciata ancora dentro un pochino, anziché toglierla subito.




Pensavo fosse una torta da cucchiaio, e invece è assolutamente da inzuppare!
Se non vi piace molto il gusto amaro, sostituite con cacao zuccherato, o diminuite le dosi...





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