Dieci mesi sono passati, domenica sta per arrivare. Avrò la forza di comportarmi come credo sia giusto per prevenire tutte le sofferenze che questo incontro porterà? Un rapporto di ambiguità e contraddizione, di affetto sincero. E poi? Cos'altro? Perché c'è dell'altro, vero? Mi hai detto di sì, e poi mi hai scritto che speri di non incontrare una come me, perché potrebbe rovinarti la vita... So che può sembrare banale, ma con te sarebbe diverso. Se degli altri apprezzo la persona che è con me, ciò che si fa insieme, di te apprezzo te e basta, perchè non facciamo mai niente, eppure che sia un caffé, o una cena, o due chiacchiere in macchina, o un giro in centro, io sto bene, e mi sembra tempo ben speso. Mentre con gli altri se non si ha qualcosa da fare mi sembra di buttarlo via. Sarebbe diverso perché sai di me quello che non sa nessuno, e non potrei mai mentirti, per il rispetto smisurato che provo per te, per rispetto al nostro rapporto sempre sincero, e per l'enorme paura di perdere te e la tua stima. Ho voglia di vederti, e allo stesso tempo vorrei che questo momento non arrivasse mai... continuare in questo limbo in cui si sta così male ma non si rischia niente. Non è da me, ma per la prima volta so di giocare col fuoco, e ne sono intimidita, il prezzo del rischio è troppo alto. Una parte di me vorrebbe continuare così, questo rapporto di ambiguità e prudenza, l'altra parte vorrebbe solo che mi prendessi con te e mi insegnassi a stare bene camminando insieme, per il tempo che abbiamo. Potrei darti la luna, ma mi devo trattenere, e qui va a farsi benedire il cosiddetto "carpe diem", per la pura salvaguardia di me stessa. Il fatto che il mio modo di agire ti allontani da me mi fa soffrire, eppure non è giusto rinnegarlo...
Domenica, quando ti avrò davanti, credo che sceglierò la mia strada. Le scelte sono due, ma come mi hai scritto una volta, "non so dove ci vedremo la prossima volta, di cosa ti parlerò, né tantomeno come mi comporterò. Posso solo “scegliere” se vederti o non vederti, e vivere di conseguenza la mia vita.
Ma scegliere di non cambiare il nostro rapporto è come scegliere di cambiarlo: impossibile.
Quel che penso io da solo difficilmente sarà quello che succederà tra noi DUE in un determinato contesto e in una determinata situazione".
Bisogna solo sperare di imbroccare la stessa strada.
Domenica, quando ti avrò davanti, credo che sceglierò la mia strada. Le scelte sono due, ma come mi hai scritto una volta, "non so dove ci vedremo la prossima volta, di cosa ti parlerò, né tantomeno come mi comporterò. Posso solo “scegliere” se vederti o non vederti, e vivere di conseguenza la mia vita.
Ma scegliere di non cambiare il nostro rapporto è come scegliere di cambiarlo: impossibile.
Quel che penso io da solo difficilmente sarà quello che succederà tra noi DUE in un determinato contesto e in una determinata situazione".
Bisogna solo sperare di imbroccare la stessa strada.
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