martedì 19 marzo 2013

Gaijina moves away...

Hello everybody!!!!

Lo so sono stata assente ed è strano perché sono ancora disoccupata con poco niente da fare, qui in Florida. o meglio, di cose da fare ce ne sarebbero, ma costano, e in questo momento non siamo nella posizione migliore per spese non assolutamente necessarie.

Un altro motivo mi ha tenuto via dal blog, ed è che sto ricevendo commenti spam in continuazione, il che è veramente, veramente fastidioso. Ne trovo una ventina tutti da contrassegnare come spam, ma poi poche ore dopo si ricomincia da capo.

Per questo motivo, non sapendo che altre misure prendere, ho pensato di spostare il blog. Ho provato su Wordpress, ma non sono abbastanza brava con l'HTML per crearne uno come voglio io, e quindi me lo tengo come risorsa futura. Per adesso, mi sono limitata a esportare il blog a un altro indirizzo, quindi questo è l'ultimo post che scriverò qui.

Spero che mi seguirete anche sul nuovo blog!!!! Avrei voluto farlo bello bello, ma sono troppo incapace per realizzare le mie idee, quindi ho dovuto arrangiarmi con quello che ho saputo fare. Un grazie a Topsy che mi ha dato mille consigli.

Beh, ci vediamo qui blogghini!!!!

 

www.traveler-baker.blogspot.com

 

mercoledì 13 marzo 2013

Indian Curry Chicken

Il Professor Bear ha le voglie come le donne incinte, e da quando sono arrivata ha voglia di curry, di curry indiano. Gliel'ho fatto una volta ma non mi ha soddisfatto, forse non ero ancora a mio agio nella nuova cucina, chissà. Lui aveva detto che non era male e che la prossima volta avrebbe provato a farlo lui, ma quando due giorni fa, al suo "ho voglia di curry" del pomeriggio, siamo arrivati alle 8 di sera che ancora lui non si muoveva, gli ho chiesto se non era il caso di cominciare a preparare. Lui con sguardo da bambino di 6 anni mi chiede "E cosa devo preparare?". "Ma come, non lo dovevi fare tu?". "Se mi dici cosa fare….".
MA! Insomma, ma allora cosa cambia??? Insomma, mi sono messa al lavoro, seguendo una ricetta su Allrecipe.com, e il risultato ci è piaciuto un sacco! Ho preso la rosetta come base ma l'ho modificata parecchio, quindi qui vi riporto la mia, che è collaudata e ha tolto le voglie al Grande Professore!
Indian Curry Chicken 2
Ingredienti:
3 cucchiai olio d'oliva
1 piccola cipolla, tritata
2 spicchi d'aglio, tritati
3 cucchiai di curry in polvere
cannella
2 peperoncini rossi
1 peperoncino Serrano verde (facoltativo, noi l'abbiamo messo per provare quelli dell'orto :) )
½ cucchiaino di ginger tritato
un pizzico di zucchero
sale
1 petto di pollo, grande
un po' di pasta di pomodoro o pelati a pezzi
1 yogurt bianco
¾ tazza latte di cocco
½ cucchiaino di Tony Chachers Creole Seasoning (mix di spezie tra cui il pepe di cayenne)
1 carota
1 patata

Pulite la carota e la patata e tagliatele a cubetti piccoli, metteteli in un pentolino a cuocere. Fate partire insieme al pollo.
Tritate cipolla e aglio e metteteli a rosolare nell'olio caldo, insieme ai peperoncini tagliati a pezzetti, quando la cipolla è rosolata aggiungete poi il curry, una spruzzata di cannella in polvere, il ginger tritato, lo zucchero e il sale. Girate lasciando rosolare per un paio di minuti, poi unite il pollo tagliato a bocconcini piccoli e il pomodoro (io avevo un rimasuglio di una lattina di pelati a pezzi e ho usato quella), poi unite anche lo yogurt e il latte di cocco. Portate a bollore, poi riducete la fiamma e cuocete per 20-25 minuti, girando di tanto in tanto, e mettendo il coperchio su metà pentola dopo i primi 10 minuti. Quando mancano circa 10 minuti la patata e la carota dovrebbero essere quasi cotte, quindi tiratele su con una schiumaiola e trasferitele nella pentola del pollo perché si insaporiscano mentre finiscono di cuocere.
Indian Curry Chicken 1
Aggiungete il pepe di cayenne o il mix di spezie, mescolate e fate andare per altri 5 minuti, scoperto.
Servite con riso bollito, meglio se Jasmine.


INDIAN CURRY CHICKEN
My Professor Bear is craving like a pregnant woman, and he is craving for indian curry chicken. The first time I cooked it I didn't like, but I think the fault is that I didn't feel comfortable in the new house's kitchen yet. Two days ago I did it again, and it came out great! We were both really happy and this will become my to go recipe for this type of curry. 
Give it a try!

Ingredients:
3 Tbsp olive oil
1 small onion
2 cloves of garlic
2 chilli peppers
1 Serrano pepper, green (optional)
3 Tbsp curry powder
cinnamon
½ tsp ginger root
a pinch of sugar
salt
1 chicken breast, boneless (about a pound)
a little tomato paste (I used what was left of a diced tomatoes can)
1 plain yogurt
¾ cup coconut milk
½ Tony Chacheres Creole Seasoning or cayenne pepper
1 carrot
1 potato

Cut the carrot and the potato into small cubes, and let them cook in hot water. Start the veggies when you add the chicken pieces to the curry.
Heat the oil in a skillet, then add the chopped onion and garlic, until lightly browned; then add the chilli peppers, the curry, the sugar, a pinch of cinnamon, the grated ginger root and the salt according to taste.
Stir for 2 minutes, then add the chicken , cut into bite-size pieces, the tomato paste, the yogurt and the milk, and bring to a boil. let cook for 20-25 minutes, stirring once in a while. After 10 minutes, add a lid leaving a little bit of the skillet uncovered.
When the chicken is almost done, the veggies should be also almost ready, so drain them and add them to the curry so they can get some flavour while they finish cooking.
After 20-25 minutes, add the cayenne pepper or the seasoning, stir and cook for 5 minutes, then serve with Jasmine rice.

mercoledì 6 marzo 2013

Pecan Pie

Devo ammettere che non è facile. Forse avevo sottovalutato lo shock di trasferirmi in America, dopo l'esperienza in Cina da cui sono uscita viva e vegeta e che ancora adesso continuo a considerare come il luogo 'casa', o almeno una delle due (l'altra si, è ancora in Italia).
Fatto sta che ho parecchi momenti di disperazione, nostalgia, malinconia, dubbi amletici e pianti disperati. Il fatto di non aver ancora trovato un lavoro e di veder avvicinarsi il problema del visto a luglio non aiuta i miei nervi.
Il Professor Bear… beh, è sempre lo stesso, credo. Sono io che sono diversa, non so come mai. A volte ho l'impressione che non mi conosca per niente. ma mi conosce abbastanza per propormi di mettermi in cucina, dopo il primo weekend, quando mi ha vista molto 'agitata'. E così, la prima cosa che ho messo in forno è stato il Banana Bread, realizzato con successo.
La seconda cosa che mi ha chiesto è stata la Pecan Pie, cosa nuova per me. Impasto diverso, quindi, perfetto per mettere alla prova il forno basico proprio che mi sono ritrovata in casa. Devo ammettere che funziona meglio di quanto temessi, e anche la pecan pie è stata un successo! ho mandato la foto a mia sorella e il commento è stato: "Che schifo!!! Sembra cacca". Il che mi ha lasciato alquanto delusa, visto che la mia intenzione era di farle invidia. Ma non fatevi ingannare dall'aspetto 'caccoso', come lo definirebbe lei, perché questa pie vale davvero la pena di essere preparata e gustata. con una bella tazza di caffè. A colazione. per merenda. Per dessert. Una goduria :)
Pecan Pie 4
Ingredienti per una teglia da 9 in (=22-23 cm)
per la pasta:
1 ¼ cup (175 g) di farina 
½ cucchiaino di sale
1 Tbsp (14 g) di succhero
½ cup (113 g) di burro, freddo, tagliato a cubetti
30-60 ml di acqua ghiacciata

per il ripieno:
1 cup (210 g) di zucchero di canna
160 ml di sciroppo d'acero
1 tbsp vaniglia (una bustina)
4 Tbsp (56 g) di burro
3 uova grandi
60 ml panna
¼ cucchiaino di sale
160 g noci pecan, tostate e tritate molto grossolanamente

*Per tostare le noci, sistematele su una teglia bassa e larga coperta di carta forno, passatele in forno caldo a 180 C per una decina di minuti. State attenti, quando sentite il profumo sono pronte. Lasciate raffreddare prima di sminuzzarle con una coltello grande. Tenetene da parte qualcuna per la decorazione.
Pecan Pie 8
Mescolate farina, sale e zucchero (se avete un robot, potete utilizzare quello). Aggiungete il burro freddo e lavorate col robot per 15 secondi o con la punta delle dita, cercando di non scaldare la pasta e di creare una specie di crumble.
Cominciate ad aggiungere 30 ml di acqua, e lavorate. L'impasto deve 'stare insieme', quando pizzicato. Se si sbriciola troppo, aggiungete altra acqua, ma un cucchiaino per volta, farà già la differenza.
Fatene una bella palla, poi stendetela in una cerchio col matterello, avvolgetelo in pellicola e fate riposare in frigo per 30 minuti.
Trascorsa la mezz'ora, riprendete il disco e stendetelo fino a raggiungere circa 33 cm di diametro, muovendolo sempre perché non si attacchi. Ripulitelo della farina più che potete usando un pennellino, poi trasferitelo nella vostra teglia unta o ricoperta di carta forno. Modellate il bordo come più vi piace, coprite con pellicola e mettere in frigo mentre preparate il ripieno.
Accendete il forno a 180 C.
Pecan Pie 2

Qui viene il bello: in una pentola scaldate lo zucchero, lo sciroppo, la vaniglia e il burro, senza smettere di mescolare, fino a ebollizione. Togliete dal fuoco e lasciate intiepidire.
Intanto sbattete le uova, ed aggiungetele allo sciroppo una volta che si è raffreddato. Aggiungete anche il sale e la panna, mischiate il tutto.
Riprendete la pasta dal frigo, distribuite sul fondo le noci tritate, poi versateci sopra lo sciroppo. In forno per 45-50 minuti (vale prova stuzzicadenti). Se volete aggiungete delle noci intere come decorazione, lasciate il ripieno addensarsi un po' nel forno (circa 10 minuti), poi sistematele sopra e riprendete la cottura.
Pecan Pie 3
Lasciate intiepidire e servite, volendo, con panna montata addolcita con sciroppo d'acero.
Io l'ho servita senza, ed era già ottima e molto dolce. Volendo, potete diminuire lo zucchero a seconda dei vostri gusti.
Per la ricetta originale senza le mie modifiche, guardate qui.
Pecan Pie 5


PECAN PIE
I'm still trying to get used to America, and it's been more difficult than I expected. Specially in the kitchen. I can't find easily some ingredients that in Italy I used to use every day, or if I find them , they are not the same and they are expensive.
So I thought it was better to start baking some american staff! i can finally find all I need and couldn't find in Italy. I also needed to test the oven, which is quite basics, but it turned out to work way better than I expected. This pie came out perfect.
Pecan Pie 7
Ingredients for a 9" pie pan
For the crust:
1 ¼ cup AP flour
½ tsp salt
1 Tbsp granulated white sugar
½ cup unsalted butter, chilled and cut into 1 inch pieces
⅛ to ¼ ice water

For the filling:
1 cup dark brown sugar
⅔ cup maple syrup
1 Tbsp vanilla extract
4 Tbsp butter
3 large eggs
¼ tsp salt
1 ½ - 2 cups of pecans, toasted and coarsely chopped
Pecan Pie 6
* To toast pecans, place them on a baking sheet and bake for about 8-10 minutes in a 350 F oven until fragrant. When you can smell them in your kitchen, they'll be ready. Until until they are cool to coarsely chop them.
Above i wrote the recipe with my modification. For the procedure and the original recipe, go here.
Pecan Pie 9

lunedì 18 febbraio 2013

Crema pasticcera con uova intere

Quando da un errore si arriva a qualcosa di buono… che finisce immediatamente nel quaderno degli appunti!

L'idea era adattare questa ricetta per la crema pasticcera alla dose con 5 uova. Poi, mentre già avevo agguato il latte e la crema era sul fuoco, guardandola tutta schiumosa mi sono chiesta che cosa stesse succedendo, quando ho realizzato… avevo messo le uova intere!!! Non avete idea di cosa mi è uscito di bocca, dopo l'incidente con pandispagna col buco… Poi però mi sono ricordata che avevo già fatto una crema con uova intere, e che anzi mi era piaciuta molto… Sono andata a controllare per scrupolo e si, in effetti la crema c'era… con dosi totalmente diverse, ma c'era. Così ho continuato a mescolare, sperando che venisse anche con le mie dosi.

Oh, non ci crederete ma non solo è venuta. morbida e vellutata e senza grumi, ma era anche buonissima!!! non ho dovuto neanche aggiungere la panna, cosa che in genere faccio per stemperare un po' il forte gusto di uova. Era già perfetta. E quindi finisce qui. Tra l'altro, le proporzioni sono così facili da ricordare che non ci sarà neanche più bisogno di fare calcoli! Meglio di così….

Crema Pasticcera con Uova Intere 1

Ingredienti:

5 uova

5 cucchiai di zucchero

5 cucchiai di maizena

buccia di limone

830 ml di latte

vaniglia

(aroma arancia)

(100 g cioccolato bianco)

 

Ispirata a questa ricetta di Paoletta, che avevo già provato qui seguendo le sue dosi.

Sbattete le uova con lo zucchero fino a farle diventare spumosissime e il composto diventa chiarissimo; mentre nel frattempo fate scaldare il latte con la scorza del limone e la vaniglia. Aggiungete alle uova la maizena, setacciandola. Mescolate per amalgamarla e poi aggiungete il latte caldo, a filo. Rimettete tutto su fuoco basso, continuando a mescolare con una frusta fino a quando non inizierà ad addensarsi sul fondo. Allora mescolate energicamente fino a che tutta la crema diventa bella densa e cremosissima. Spegnete. (A questo punto se volete potete aggiungervi il cioccolato bianco tritato e farlo sciogliere). Rovesciate in una ciotola, coprendo con della pellicola direttamente sopra la crema (la pellicola tocca la crema), così che non si crei la pellicina e la crema resti liscia e cremosa.

Crema Pasticcera con Uova Intere 2

Quando la crema è fredda, se non avete già usato il limone potete aromatizzarla con qualche goccia di aroma arancia mescolando bene. Se volete alleggerirla ulteriormente, potete aggiungervi una spruzzata di panna montata.

 

CUSTARD CREAM WITH WHOLE EGGS


In order for me to enjoy custard cream, it must be mixed with some whipped cream, otherwise it tastes too much of eggs, and I don't like it. But because of a mistake, I found out a very nice alternative that I think will completely substitute the classic custard in my kitchen. This recipe uses whole eggs instead of just yolks, and this gives it a lighter texture and flavour with no need to add whipped cream.

Crema Pasticcera con Uova Intere 3

Ingredients:

5 eggs

5 Tbsp granulated white sugar

5 Tbsp cornstarch, sifted

lemon zest

vanilla

830 ml milk

(orange flavor)

(100g white chocolate, ground)


Beat the eggs with the sugar until foamy and fluffy, they must be of a very light colour. Don't get tired and be patient, it will be worth it (you will want to beat the eggs directly in a pan big enough to contain also all the milk).

Meanwhile, heat the milk with the zest and the vanilla inside.

Add the sifted cornstarch to the eggs, mixing gently, then pour the milk while stirring. Put everything on small fire and never stop stirring with a whisk. It will start to thicken at the bottom, keep on stirring until all the custard will be smooth and creamy. At this point, switch off the heat and you can add the white chocolate if you want, melting it with some energetic stirring. Pour the custard into a bowl and cover with wrap paper laid directly on the custard to avoid the surface to dry out. Let it cool completely. When cooled, if you didn't add the zest before you can give it a little orange flavour.

Use it as you like, and if you want you can still add a little whipped cream to it.

mercoledì 13 febbraio 2013

Torta salata spinaci e salmone

Questa quiche è venuta in mente a me e mamma poco prima della mia partenza e ci è piaciuta tanto che l'abbiamo rifatta pochi giorni dopo. La prima volta abbiamo messo poco salmone e si sentiva poco ma il sapore era delicatissimo; abbiamo anche fatto una besciamella abbondante e quindi la quiche è venuta abbastanza cremosa e secondo la mamma avremmo dovuto diminuire le dosi altrimenti non si taglia bene; la seconda volta abbiamo aumentato il salmone e sapeva troppo di pesce, abbiamo anche diminuito un pochino la quantità di besciamella per renderla più consistente. Alla fin fine ci è piaciuta di più la prima volta, quindi è di questa che vi darò gli ingredienti. Poi vedete voi, a me che sia un po' morbida e cremosa al taglio non dispiace, ma quello va a gusti. Se la fate per il giorno dopo, invece, andate tranquilli perché si raddensa.

Quiche Salmone e Spinaci 3

Ingredienti:

1 rotolo di pasta sfoglia

spinaci cotti (150 g)

besciamella (50 g burro, 2 cucchiai pieni di farina, 600 ml latte più un po', sale e noce moscata)

ricotta (½ ricottina Vallelata, circa 60 g) -facoltativa, io l'ho messa perché era da far fuori

panna liquida (una spruzzata, di nuovo l'abbian messa per farla fuori)

parmigiano

2 fette di salmone affumicato (50 g)

 

Fate saltate gli spinaci con poco olio e uno spicchio d'aglio per insaporirli un po', poi da freddi triturateli con la mezzaluna.

Preparate una besciamella bella densa e quando è pronta aggiungetevi gli spinaci.

Quiche Salmone e Spinaci 1

Tagliate le fettine di salmone a pezzetti e aggiungetele al composto. Aggiungete anche il parmigiano, la ricotta e la panna se le avete.

Rovesciate tutto in un disco di pasta sfoglia e infornate a 200C per 20-25 minuti, o comunque fino a doratura.

Servite calda o tiepida. 

Quiche Salmone e Spinaci 2


SPINACH AND SALMON QUICHE


My mother and I made up this quiche to finish up some leftovers in the fridge. We were so happy about the result, a quiche of a very delicate flavour, good served hot or warm, even the next day if you reheat it in the microwave. Perfect as appetiser, finger food, in a buffet or as a second course.


Ingredients:

a roll of puff pastry

150 g cooked spinach

béchamel sauce (made with 50 g butter, 2 Tbsp flour, 600-630 ml milk, salt, nutmeg)

Ricotta cheese or cream (not mandatory, we had some we needed to finish and we put it in, it wasn't much)

Parmesan cheese

50 g smoked salmon

 

Quiche Salmone e Spinaci 4

Stir fry the spinach in a little oil with a clove of garlic just to give them some taste; when they are cold chop them thinly.

Prepare a quite thick béchamel and add the spinach to it. Chop the salmon into very small pieces and add that too to the béchamel. Add the Parmesan and the Ricotta or cream, if you have any.

Spread the mix into the puff pastry shell and bake at 390F for 20-25 minutes or until the edges of the crust are golden.

Serve hot or warm.

 

mercoledì 6 febbraio 2013

Welcome to Florida Miss Gaijina!

Avrei voluto scrivere tante di quelle volte! A volte da triste, a volte da spaventata, a volte da colpevole, a volte da nostalgica… Insomma queste due settimane sono state un susseguirsi di sentimenti forti e parecchio disarmanti per la povera Gaijina. Tutto è cominciato quando all'aeroporto, mentre io aspettavo il bagaglio e immaginavo la scena da film con me che mollavo le borse e correndo incontro al Prof. Bear gli saltavo in braccio e ci baciavamo girando con passione, vengo urtata da un bruto altissimo che mi dice "Excuse me" e mi dà una pacca sulla spalla. Mentre mi voltavo per  guardarlo con disapprovazione non mi accorgo che è lui? Ma dico, io…. Sono confusa, non so che fare, faccio per baciarlo e lui manco si abbassa, quindi io resto li chiedendomi che cazzo di persona si comporta così dopo 5 mesi che non vede la ragazza. I paragoni vengono alla mente senza neanche bisogno di richiamarli.

Questa accoglienza per me fredda e alla quale non ero preparata né più abituata dopo 2 mesi in Italia in cui la gente ESPRIME cosa prova, e non ha paura di contatto fisico in presenza di altri umani, mi ha davvero fatto un brutto effetto.

Abbiamo speso i primi giorni guidando per tutta la costa, andando in spiaggia e provando posticini nuovi per uno spuntino, e io ero shoccata. Davvero shoccata da queste strade così larghe, i segnali stradali e tante altre piccole cose che non saprei neanche spiegare, ma ci sono, perché tutto qui sembra diverso. La gente è gentile e attacca bottone senza conoscerti, le cassiere del supermercato ti guardano negli occhi e chiedono "Hello! How are you today, sir?" con un sorriso che sembra sincero, causandomi quasi un certo imbarazzo e bloccandomi la risposta. Insomma ho vissuto in primi giorni in una fase di shock e panico crescente. 

I due mesi in Italia non mi hanno aiutata a inserirmi in una realtà nuova. Se fossi arrivata qui dalla Cina, sarebbe stato un gioco da ragazzi. Invece in Italia mi sono riabituata alle mie cose, alla mia famiglia, ho ritrovato i miei amici, sono stata proprio bene. E mi trovo qui e so che se tutto va bene i sei mesi saranno solo l'inizio di una permanenza fissa qui, lontano dai miei, che conosceranno i nipotini solo su Skype, o che li vedranno dopo 10 ore di volo costoso; che potrebbero star male e aver bisogno di me mentre io sarò dall'altra parte del mondo con la mia famiglia americana. Tutto questo fa paura. Sto rinunciando a tutta la mia vita passata per una persona. E questa persona riesce ancora a lasciarmi basita nel suo modo tanto diverso di mostrare (o non mostrare…?) i suoi sentimenti. Io ero abituata a ben altro, ero abituata a sentirmi amata e venerata come una dea, a essere amata anche per i miei difetti, non nonostante essi. Avevo dimenticato tutto ciò durante l'esperienza in Cina, mi ero pian piano abituata ai modi del Professore, facendomeli calzare come scarpe troppo larghe in cui si mette il sottopiede.

E invece eccomi in Italia a vedere coi miei occhi come le coppie si amano, cosa si dicono, come si comportano. Mi sono sentita di nuovo speciale per qualcuno sebbene non fossimo insieme, e adesso ero qui e mi chiedevo se fosse giusto accontentarsi di meno di quello che ho avuto in passato. Sarò mai felice senza sentirmi amata come lo sono stata tanto tempo fa?

Alla fine avevo talmente accumulato tutte queste paure e sentimenti che DOVEVO piangere. Ma non avevo mai occasione di farlo per bene, così alla fine ho avvertito il Professore che sarebbe successo presto, e ovviamente è successo subito dopo, in cui gli ho spiegato il perché del mio comportamento strano. Lui si stava facendo in quattro per mostrarmi tutto con entusiasmo, per farmi sentire a casa, e io lo stavo ripagando con occhi lucidi e entusiasmo pari a zero. Gli dovevo una spiegazione. E così gliel'ho data, lacrimando copiosamente (non preoccupatevi, per me è normale, mi sfogo così), senza ovviamente dirgli che avrei voluto che lui fosse qualcuno che non è e non potrà mai essere. Gli ho però detto che la sua accoglienza ha fatto cagare, e che se baci e abbracci l'avrebbero fatto sentire a disagio, la sua pacca sulla spalla e la sua freddezza hanno messo a disagio me! Insomma abbiamo chiacchierato per un bel po' e io ovviamente dopo il mio bello sfogo sono stata molto meglio.

Adesso le cose sono migliorate ancora, perché pian piano mi sto riabituando a stare insieme e si è ricreato l'equilibrio che avevamo prima, in Cina.

Siamo andati a Miami Beach un giorno, e me ne sono innamorata! Penso che per me sarebbe più facile vivere li, dove tutto sembra più a portata di mano, e c'è molta più gente e occasioni di fare amicizie.

Domenica scorsa abbiamo guidato fino a Orlando dove abbiamo incontrato sua sorella col marito e le bimbe, che sono ADORABILI!!! Ancora più belle che in foto, non stanno mai ferme e sono simpatiche e intelligenti. All'inizio ci è voluto un po' per rompere il ghiaccio, ma poi abbiamo fatto amicizia, chiacchierato a lungo con una e giocato e riso con entrambe, e alla fine della giornata hanno detto che gli altri potevano anche andarsene, che loro sarebbero state con me. Mi hanno fatto il segno di "I love you" prima che ripartissimo, e poco dopo la mamma ci ha mandato un messaggio dicendo che la più piccina stava dicendo "I miss Ele…". Ooooooohhhhhhhhhh il mio cuoricino si è sciolto!!!! Come vorrei che abitassero qui, le guarderei tutto il tempo!!!

Ok, basta chiacchiere adesso! Ho già sperimentato il forno con un po' di cosette (e successi e fallimenti),  e quindi le posterò presto!

Il Prof. sta già mettendo su peso….. Forse sarebbe ora di smetterla :D!

Un bacio ragassuole, vi lascio con una foto scattata a Miami Beach!

IMG 2172

IMG 2178

I do love palm trees!!!!

martedì 22 gennaio 2013

Gaijina goes to Florida

Sono quasi due mesi che sono tornata in Italia, dai miei. Non ho scritto nulla al riguardo, anche se di cose da dire ne avrei avute, e parecchie. Ho deciso di non scriverle e di viverle, invece. Ho sempre pensato che preferisco avere rimorsi che rimpianti, perché questi ultimi mi fanno una gran paura. Il tempo indietro non torna, quindi voglio vivere tutto quello che sento nel momento in cui mi si presenta davanti. A volte va contro quelli che sono i propri principi, e non si sa cosa fare, ma alla fine vince la paura che il non vivere qualcosa si trasformi in un "Se solo potessi tornare indietro…" e questo non lo posso sopportare.

Mi sembra impossibile che solo pochi mesi fa lavoravo in Cina in una grossa azienda, perché inaspettatamente sono tornata qui e mi sono ri-immersa nella vita pre-Cina con una facilità sbalorditiva. Ho avuto qualche intoppo, più che altro essendo stata fuori ed essendomi persa tutti i nuovi modi di dire italiani del mio gruppo di amici, ma ci è voluto poco per reintegrarsi. E che bello quando tutti capiscono una tua battuta, quando è assolutamente chiaro se si sta scherzando o si è seri, senza che nessuno ci resti male non capendo il mio modo di scherzare! La sensazione è proprio quella di 'tornare a casa, nel proprio mondo'. E non si sta poi così male. Probabilmente dopo qualche tempo mi stuferei e tornerebbe l'insoddisfazione, ma questi due mesi sono stati proprio belli. Sono stata fortunata perché sono tornata in un bel momento, sotto tutti i punti di vista: il tempo è stato clemente, sereno la maggior parte del tempo, gli amici sono pieni di energia, hanno voglia di uscire e di vedersi, alcuni hanno finalmente preso casa. Alcune coppie son scoppiate, alla buon'ora, riportando il gruppo al suo equilibrio originale e alla serenità. Abbiamo fatto una bella vacanza a capodanno, e sono contenta di esserci andata anche se all'inizio pensavo di lasciar perdere. Devo ringraziare mia mamma e gli amici che mi han convinta. ho avuto occasione di sentirmi di nuovo parte della nostra compagnia, come se non me ne fossi mai andata. le risate che mi faccio con loro non me le faccio con nessun altro, e posso essere me stessa. Ho rivalutato tante persone, avuto l'occasione di conoscerne meglio altre, e l'impressione è stata proprio positiva. Voglio impegnarmi di più a coltivare le mie amicizie di qui perché mi fanno davvero sentire a casa e divertire da matti. 

Una nota la devo anche scrivere a riguardo di mio padre. Se sono stata tanto bene qui, è stato molto grazie a lui. Di solito poco comunicativo, spesso lamentoso e cattivello, non ha mai fatto veramente parte della famiglia. Non ci ha mai fatto mancare niente, ma non ha mai partecipato a nulla che ci riguardasse, col risultato di essere escluso dal nucleo familiare formato da noi tre donne. Noi ci siamo abituate a vedere in lui qualcuno pronto a discutere, con cui fare attenzione al modo in cui si parla, a fare piani su come prenderlo per non causare una reazione negativa, a cui era necessario nascondere molte cose, per il quieto vivere. A volte, dopo anni di questa vita, mio padre ha provato a inserirsi nei nostri discorsi, a chiedere chi fosse quella o quell'altra persona, e questo ci infastidiva perché non eravamo abituate e il suo modo di porsi non era cortese o interessato, risultava solo inquisitore. Dal completo menefreghismo alternava momenti di interrogatorio puro, che ci mettevano nel panico e sfociavano poi in discussioni e il pianto di una di noi tre. 

E' stato un processo lento ma costante, ma in questi due mesi ho realizzato qualcosa che fino a prima giudicavo irrealizzabile. Non so ancora se sarà definitivo, ma lo spero tanto perché ne vale la pena. Ho cercato di mettere al corrente mio padre, fin da subito, di tutto ciò che era nuovo e di cui si sarebbe parlato in famiglia, in modo che, sentendone parlare poi, sapesse già di cosa si stesse parlando e potesse fare domande pertinenti. Mi sono sforzata di tenerlo aggiornato su tutto, quanto faccio con mia madre, che vedo e con cui parlo più spesso. L'ho coinvolto in tutto ciò che ho fatto, dal principio, col risultato che non solo mi ha aiutata dovunque ha potuto, ma ha anche iniziato a parlare con noi, a partecipare alle nostre chiacchierate, con un fare totalmente diverso dal suo solito. Si è creato così un rapporto molto più leggero, più amichevole, anche con mia madre e mia sorella, e anche dove non ci troviamo d'accordo, nessuno si incattivisce e si finisce sempre col fare una battuta e un mezzo sorriso. Alla fine non ci voleva molto, bisognava solo accettarlo come parte integrante della famiglia e abituarsi alla sua presenza. E anche lui, sapendo cosa succede alle sue figlie e a sua moglie, chiede, si informa, aiuta e partecipa alle nostre vite. 

E' uno dei successi più belli che abbia mai ottenuto. Non sono mai stata tanto bene in famiglia. Spero che le due donne di casa riescano a continuare a coinvolgerlo dopo la mia partenza, perché alla fine viviamo meglio tutti. Forse perché ci vede finalmente come adulte quanto lui, ha cominciato a trattarci in modo diverso, quasi da pari a pari. Per la prima volta nella mia vita di quasi 28enne, mi sono sentita parte di una famiglia vera, di quelle belle che invidiavo alle mie compagne a scuola.

Anche con mia sorella il rapporto è migliorato molto. Per la prima volta non abbiamo mai litigato, lei è stata carinissima, per il suo compleanno le ho fatto una mega torta e ci siamo sbronzate di brutto, poi lo scorso sabato mi ha portata dalla sua parrucchiera e non mi ha fatta pagare, poi lo stesso pomeriggio mi ha trascinata dal fotografo e abbiamo fatto un servizio fotografico per avere delle foto nostre da regalare a mamma… Quanto sarà contenta quando le vedrà! All'inizio eravamo imbarazzatissime, poi abbian preso a fare le stupide e alla fine ci siamo anche divertite. 

E la mamma… beh che dire, la mamma è sempre la mamma. Ho cercato di essere sempre paziente e di insegnarle a usare l'iPad con cui adesso si sfida pure col mio Prof. Bear e altri amici a Ruzzle, ma la vedo felice di avermi qui e mi coccola tantissimo. 

Il Prof. ha scritto una lettera ai miei, per presentarsi formalmente e tranquillizzarli un po'. L'ha scritta tutta in italiano (se l'è fatta tradurre dalla mia amica), e lei si è commossa e gli ha risposto e così adesso sono in contatto. Sta anche studiando inglese, e lo fa per me e questa è una dimostrazione enorme di amore materno. Una donna di 61 anni che si mette a studiare inglese su Livemocha e a fare i compiti e le lezioni e a registrarsi è tenerissima!!!! Insomma dai!!! Solo una mamma (e non tutte) lo farebbe.

Ho avuto anche qualche momento di crisi, realizzando cosa porterà la decisione che sto prendendo. Il pensiero di cominciare una vita negli USA se vissuto giorno per giorno non spaventa, è eccitante, ma se penso a come sarà se tutto dovesse andare bene, allora spaventa un po'. Nulla è come ho sempre immaginato. I miei che conosceranno i nipotini su Skype, e li vedranno poche volte, dopo un viaggio di parecchie ore. I miei che invecchiano e avranno bisogno di cure, e io sarò lontana e mia sorella dovrà occuparsene da sola. Crescere una famiglia in un Paese che non è il mio, avere pochi giorni di vacanza, poche occasioni per vedere i vecchi amici e la famiglia, e ogni volta affrontando le spese di viaggio. Tutto questo mi ha spaventata non poco, soprattutto se comparato con la facilità di tutto qui. Ho gli amici, ho la famiglia, conosco tutto e mi sento sicura. E c'è il mio ex ragazzo che è finalmente uscito da una relazione sbagliata, e con cui dopo cinque anni c'è ancora la stessa identica complicità che c'era allora. 

I classici bivi, avete presente? Il sentiero al lato del bosco, soleggiato, fiorito, senza intralci; e la via scura, un passaggio impervio, buio e con molte difficoltà. Sono li davanti e io devo solo prenderne uno. E il sentiero è così allettante! Sono stanca e sarebbe la via perfetta e renderebbe felici moltissime persone. Però io la via facile non l'ho mai scelta, e non l'ho fatto nemmeno questa volta. Non l'abbandonerò senza almeno averci provato. 

Devo ringraziare il mio Prof. Bear, che deve aver intuito il mio stato d'animo nervosetto (mi sono messa a piangere al telefono senza motivo) quando lui non trovava lavoro ed eravamo già a fine dicembre e io non avevo idea di quanto ancora ci sarebbe voluto per poterlo raggiungere), e mi ha scritto delle bellissime parole, quelle di cui avevo bisogno, e mi ha chiesto di raggiungerlo il prima possibile, senza aspettare che lui trovi un impiego. "When you are together and happy things can work out differently than when you are apart and sad", mi ha scritto. E lo stesso mi ha scritto sua mamma. E non avete idea di quanto il mio umore si sia trasformato non appena ho avuto una data! Sapere quando partirò mi ha risollevato il morale incredibilmente!

E cosi, dopodomani partirò per la mia nuova avventura. I rischi sono parecchi, ma questa avventura l'abbiamo cominciata insieme e mi sembra giusto stare insieme anche nella merda, se serve. Io qui non faccio nulla in attesa di partire e mi innervosivo solo. Vedremo come andrà, e incrociamo le dita. Siamo entrambi pronti a fare qualsiasi cosa, abbiamo esperienza e voglia di darci da fare, dobbiamo solo trovare qualcuno che lo capisca e ci voglia aiutare a cominciare.

Il posto in cui lo raggiungerò si chiama Delray Beach, Florida, a circa 45 minuti a nord di Miami. Probabilmente ci sposteremo verso sud, a Fort Lauderdale, dopo sembrano esserci più opportunità lavorative. 

Il posto sembra delizioso e il Prof. mi ha già piantato un sacco di erbe nel piccolo patio davanti a casa: basilico italiano e tailandese, pomodori, rosmarino, salvia, menta, peperoncini, e altre erbe che non vedo l'ora di assaggiare come una menta al limone che sembra perfetta per i cocktail e una salvia all'ananas che mi ispira da matti.

So che sarà difficile tornare a una convivenza con un uomo, dopo due mesi a casa mia, e che non potrò neanche dettar legge più di tanto, essendo l'ultima arrivata. Speriamo di farcela senza carneficine… ;)

Comunque vi terrò aggiornate, con foto e news sulla mia nuova città. Per adesso vi dico solo che abbiamo già in programma due viaggi a febbraio: uno a Orlando, dove incontreremo la sorella del Professore col marito e le due bimbe (lei ha 1 anno più di me ed è incinta del terzo… sembra una modella) per una cena, e poi a New Orleans dove siamo stati invitati da un suo cugino per il Carnevale. Non vedo l'ora!!! 

E, vi ricordate la mia amica di avventure cinesi? Beh, lei è in California, sposata e adesso pure assunta! Non siamo proprio vicine ma è già un gran passo. Abbiamo solo 5 stat americani che ci separano!

Insomma, qui le ultime novità senza tediarvi con le mie mille seghe mentali dei mesi passati. La cosa importante è che sto bene, sono felice, sono pronta, energica, innamorata, ottimista. E non ho rimpianti.

lunedì 14 gennaio 2013

Flourless Peanut Butter (Chocolate Chips) Cookies (Biscotti al burro d'arachidi senza farina)

Non so quanti si ricordano del mio piccolo problema di dipendenza, di cui avevo già accennato quiqui e soprattutto qui, ma non sono ancora guarita. Mi sono allontanata dal corpo del delitto, ho fatto finta di niente, ma quando le cose vengono… Io dico che era destino, e dico anche che sono destinata a morire sommersa da un mare di burro d'arachidi che non riuscirò a inghiottire abbastanza in fretta per impedirgli di schiacciarmi.

Approfittando che mio padre poche sere fa ha tirato fuori che lui NON HA MAI ASSAGGIATO IL BURRO D'ARACHIDI, io subito me ne sono uscita con un: "Non è possibile!!!! Lo DEVI assaggiare!! Domani vado a comprarlo!". E non ho perso mica tempo. Problemino, all'Auchan non lo trovavo, anche se ero sicura di averlo già comprato li, e poi alla fine mi sono ricordata che lo tengono nel reparto frigo con latte e burro. Non l'ho mai capita, questa… Perché mai si ostinano a tenerlo al freddo quando sul barattolo c'è chiaramente scritto "Dopo l'apertura, conservare in frigorifero". Così son tornata a casa ed era un blocco di ghiaccio giallo ocra. In più, non ci sono qui i barattoloni americani, te lo vendono in piccole confezioni da manco 400 grammi!

Va beh, meglio così, perché mi ci ero già attaccata prima ancora di svuotare le borse. son riuscita a fermarmi ma ho pensato che ero rovinata se l'avevo in casa, e sapevo già che sarebbe finita che avrei informato mio padre della presenza della droga in casa, lui ne avrebbe preso atto, ma non l'avrebbe toccato per giorni e giorni… Mentre io ci avrei fatto sogni su sogni di giorno e di notte. E alla fine avrei ceduto e l'avrei fatto fuori. E ovviamente, la sera stessa del giorno in cui io avrei ceduto, lui avrebbe avuto voglia di burro d'arachidi, lo avrebbe cercato, non trovato, chiesto al riguardo e tutti avrebbero guardato me e scoperto che mi faccio di peanut butter. SÍ, MI FACCIO DI PEANUT BUTTER! Di tanto in tanto, con dosi di 400 grammi a serata, ma solo occasionalmente. insomma, non sono drogata finché non mi fornite la materia prima.

Onde evitare tutto ciò, mi sono ricordata di una ricetta che avevo in archivio da settimane, e che non avevo ancora provato perché vivevo da sola e non volevo fornirmi, appunto, la materia prima di cui parlavamo su. E per produrre la ricetta, avrei dovuto far fuori quasi tutto il barattolo comprato, lasciandone giusto un pochettino da assaggiare a mio papà.

E cosi mi son messa al lavoro, con leccate varie di tanto in tanto, nel frattempo mio padre è arrivato, gli ho ficcato in bocca il cucchiaio di burro d'arachidi, ovviamente gli è piaciuto, poi mi ha chiesto cosa stavo facendo, gli ho detto dei biscotti, e il suo commento è stato: "Perché? non è già buono così?". Si, ma fidati, gli ho detto.

Neanche 15 minuti dopo gli portavo su un piattino 3 dei biscottini più profumati che abbia mai prodotto. Lui: "Ma nolo, che è quasi ora di mangiare…!". Cinque minuti dopo sono passata e i biscottini non c'erano più. Se li sarà presi il gatto…..

Allora io la ricetta l'ho presa da qui, poi l'ho vista simile da Araba Felice qui che l'ha presa da Martha Stewart. Insomma alla fine mi son decisa a provarla pure io, e meno male!!! Ho seguito la ricetta di Araba Felice per comodità, essendo le dosi in grammi, poi ho fatto delle piccole variazioni. Li ho rifatti in doppia dose pochi giorni dopo la prima sfornata. che dire………. profumatissimi, buonissimi, morbidissimi, quasi cremosi, addictive-issimi. Da sballo. Una droga."Di quelle cose che, anche se non ce la fai più, continueresti a mangiarne a palla" (cit. Willy, bf).

Ma quanto chiacchiero!!! Forse perché ho un piccolo indizio su quando raggiungerò il mio Professor Bear?? Ehhh no! Adesso vi cuccate i biscotti, per le mie news dovrete aspettare! Scaramanzia, si chiama. se siete fortunate, ve le potrete leggere davanti a un bel vassoio pieno di questi bocconcini di paradiso.

Flourless Peanut Butter Cookies 6

Ricetta 1) con mie modifiche (quantità minima, per 4-5 persone)

Ingredienti:

260 g burro di arachidi "Crunchy", ovvero coi pezzetti di noccioline dentro (a me piace quello della Skippy)

70 g zucchero di canna

70 g zucchero

1 uovo

1 cucchiaino di bicarbonato

 

Mischiate tutto. Fate delle palline tutte uguali e allineatele un po' distanziate l'una dall'altra su una teglia coperta da carta forno. Cuocete in forno caldo 180C dai 10 ai 15 minuti (a me ne son bastati pochissimi, giusto 10). Questa prima sfornata è venuta molto molle, ma erano davvero belli da vedere, gonfi gonfi pieni pieni… una gioia! Ce li siam fatti fuori alle 19,30 e nessuno a poi più fatto cena. Erano ancora morbidissimi, si sgretolavano tra le dita ma non ce la facevamo a smettere. Ne ho tenuto uno fino al giorno dopo per verificare se la consistenza sarebbe cambiata e si, cambia. Quindi volendo li potete tirare fuori molli e il giorno dopo saranno più solidi senza però essere né asciutti né secchi.

Flourless Peanut Butter Cookies 1

Insomma tirateli fuori appena prendono un po' di colore, anche se  sembrano troppo molli.

Unico consiglio è: Godete, godete, godete! E scusate la quantità assolutamente eccessiva di foto uguali, ma io provo piacere anche solo a guardarli, che ce devo fà.

Flourless Peanut Butter Cookies 4

Ricetta 2) (dosi massicce, per molte persone)

La seconda volta ho raddoppiato tutto per portarli da amici e lasciarne anche a casa, ma mentre facevo ho deciso di diminuire lo zucchero. Stavolta avevo anche comprato le gocce di cioccolato quindi in metà ho messo pure quelle. Alla veloce, gli ingredienti sono questi sotto, e il procedimento è come sopra: mischiate tutto e poi fate le palline).

Ingredienti:

510 g burro d'arachidi "Crunchy" 

140 g zucchero di canna

130 g zucchero (io scenderei ancora per un totale di 250 grammi tra tutti e due)

2 uova

2 cucchiaini di bicarbonato

100 gocce di cioccolato (da aggiungere solo a metà dose)

 

Stavolta li ho cotti un minutino di più ed erano più solidi più in fretta, ma mi sono venuti tutti crepati, come i Chocolate Crinckle. Non so perché, ed erano comunque belli, solo mi chiedo come mai. SUCCESSONE! Se devo dire la mia, quasi quasi li preferisco senza cioccolato….. non abbattetemi!

Le foto sono di questa seconda sfornata.

Flourless peanut Butter Cookies 2


FLOURLESS PEANUT BUTTER (CHOCOLATE CHIPS) COOKIES

Recipe got from here and here and modified a tiny little bit.

Just a note: AMAZING GOODNESS. Addictive. Absolutely wonderful.

Flourless Peanut Butter Cookies 3

1st Recipe, small quantity (for 4-6 people)

Ingredients:

260 g crunchy peanut butter

1 egg

70 g cane sugar

70 g granulated white sugar

1 tsp baking soda

 

Just mix everything and form little balls with your hands, place them on a baking sheet covered with parchment paper and bake at 350F for 10 to 15 minutes according to your oven. Take them out as soon as they get some colour. They'll be VERY soft, not even solid. Don't move them, be patient, let them cool and they'll harden enough to be held but without becoming dry or hard.

 

2nd Recipe, big quantity (for a big group of people)

This time I double, reduced the sugar, and added some chocolate chips to half the batter.

Ingredients:

510 g crunchy peanut butter

2 eggs

140 cane sugar

130 granulated white sugar (I would reduce the total sugar to no more than 250 g)

2 tsp baking soda

100 chocolate chips (to add only to half of the batch)

 

Procedure as above, just fill a baking sheet and add the chocolate chips to the rest of the batter and keep rolling the little balls on another baking sheet.

Flourless Peanut Butter Cookies 5

 

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