domenica 5 settembre 2010

Home-made American breakfast… The joy of cooking together

Beh, ve l’avevo promesso… Però ho dovuto aspettare che lo chef si sentisse ‘in vena’.
Venerdì sera ho raggiunto il mio professor Bear all’Lpg, con altri amici. Lui è stato carinissimo con me, mi ha servita tutta la sera e si è completamente dedicato a me, tutto il tempo. Mi ha anche detto che aveva qualcosa per me, ma non posso dire cosa. Comunque, una carineria. Abbiamo diviso un Whiskey e dopo che avevo bevuto lui ha detto che adesso sapeva di me e che era ancora più buono. Michael, il suo amico, mi ha anche detto che A. gli aveva raccontato del viaggio che avremmo dovuto fare, e la cosa mi ha stupita, perché ero convintissima che non avrebbe informato nessuno al riguardo, e tantomeno avrebbe specificato che in viaggio saremmo stati solo io e lui. E invece…
Poi siam andati a casa, l’unico posto in cui ormai riesco a dormire come un ghiro e col sorriso. Lui doveva lavorare un po’ ancora e la mattina dopo mi ha detto che mi sono addormentata sul divano nel giro di un minuto.
Venerdì sera mi aveva proposto di fare di nuovo i pancakes, ma non era la prima volta che lo dice quando è un po’ brillo, quindi non mi sono illusa… E invece, sabato mattina si è ricordato, e pancakes sono stati!! A dire la verità mancava il burro, così ho fatto che fare una scappata a casa mia a prenderlo, e approfittarne per fare un paio di commissioni. Non vedo l’ora di abitare nell’altra casa, sarà molto più facile!! Comunque, al mio ritorno aveva già preparato tutto… Impasto per i pancakes
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e per le uova strapazzate
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Anche Sander sarebbe venuto a colazione. Mentre lo chef si accingeva a mescolare, l’ha chiamato suo fratello dalle Hawaii, così, visto che la cosa durava per le lunghe, mi ha chiesto prima di mescolare… Poi è dovuto andare a comprare le forchette (in casa ha due forchette e un coltello che taglia, che gli ho fatto comprare io), così ho fatto che mettermi all’opera. Quando è tornato mi ha detto che ho un talento naturale e che erano molto più belli dei suoi, così ho fatto che finire. Lui si è occupato delle uova. Beh, non so se si tratti di talento naturale, fatto sta che anche i suoi la prima volta erano buonissimi e bellissimi!!! Così li voglio comunque considerare qualcosa che lui ha cucinato per me, e che tra l’altro, è stata la prima volta in vita mia (che un ragazzo abbia cucinato per me, intendo).

A.’S PANCAKES

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Ingredienti:
1 confezione di preparato per pancakes
uova
latte
burro salato
maple syrup

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Beh sì, lui usa il preparato in scatola, e poi ci aggiunge uova e latte… Che vi aspettavate?? Ma suvvia, state tranquille… Appena mi trasferisco ci penserò io a farli dall’inizio alla fine, e ovviamente ri-posterò! Per adesso, solo foto, e due semplici regole:
-seguite le istruzioni sulla confezione, aggiungendo cosa è necessario. Poi sbattete bene fino ad ottenere un impasto liscio… Lui fa tutto a occhio, e al massimo aggiunge un po’ di preparato. E sbatte con una forchettina. Dice che, se anche non viene perfetto, è più ‘rustico’. Io sono pienamente d’accordo, anche se la mania di perfezionismo ha fatto sì che, mentre lui era al telefono, cominciassi la mia guerra contro i grumi, uscendone vittoriosa e soddisfatta, anche se cosciente di avere un problema.


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-lo volete un piccolo trucco? Quello che trasformerà i vostri pancakes in qualcosa di veramente speciale?
Beh, usate il burro salato per cuocerli… Giusto un pochino per il primo, poi potete proseguire a farne altri senza bisogno di ri-ungere… Ogni tanto, ripetete l’operazione.
Anche da soli, appena spadellati, sono la fine del mondo!!! Se non avessi dovuto fare le foto, li avrei fatti fuori tutti a mano a mano che erano pronti… Esattamente come abbiamo fatto l’altra volta ;)!
Insomma ungete con un po’ di burro salato il padellino, poi quando è bello caldo mettete al centro un mestolo di impasto. Quando inizia a fare le bolle (molto in fretta), girate il vostro pancake.

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Et voilà!!! Pronto!! Proseguite fino a finire l’impasto, ri-ungendo quando necessario.
Poi fate le uova, con latte, uova, formaggio grattugiato, sale, origano (almeno, lui le ha fatte così).

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Ed ecco qua la nostra colazione americana:

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E il mio modello:

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Allora la foto di sopra sotto al titolo ce l’avevo in mente da una vita… La prima volta aveva fatto una torre di pancakes fantastica… Il burro era ben distribuito e lo sciroppo colava ad arte… E io non avevo la macchina con me. –.-‘
Stavolta ce l’avevo ma lui ha accettato di farmi da modello ma rifiutato di cambiarsi la maglia (io volevo una T-shirt blu), e soprattutto ho dimenticato tutti gli insegnamenti di Ivan riguardo a Photoshop. Accidenti che peccato, era fantastica nella mia testa, ma tra il dire e il fare c’è la mia incapacità e la sua scarsa collaborazione… Non che lo possa proprio rimproverare, visto che prima di permettergli di mangiare gli avrò spostato le mani dieci volte… Diciamo che non ho voluto tirar troppo la corda. Comunque, quella camicia gli sta benissimo, e coi pancakes davanti, fa proprio ‘rustico’, come ce piace a noi.

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Comunque, condite con qualche pezzetto di burro salato e una bella colata di maple syrup, inforchettate e… Godete!!! Insieme a una bella tazza di caffè fumante americano (il nostro, vanilla e macadamia nut).
Una colazione da re.
Sabato pomeriggio mi sono addormentata sul divano. Non so cos’abbia casa sua, ma dormirei sempre. Fatto sta che mi ha presa in braccio, mi ha sistemata meglio sulla parte lunga del divano, e mi ha coperta. Poi lui e Sander sono rimasti in cucina parlottando piano, finché è suonato il citofono, al che mi sono svegliata e non ho più voluto dormire nonostante le sue insistenze.
Così abbiamo guardato un poi di loro foto vecchie, di Halloween o altre feste… Io non c’ero allora, ma mi sarebbe piaciuto avere tante foto ricordo di noi… Non ne ho più fatte e se non sono io nessuno ci pensa.
Quando i suoi ospiti sono andati a casa io e lui ci siamo dedicati al suo ‘regalo per me’ della sera prima, poi ci siamo addormentati tutti e due, di nuovo. Ve l’ho detto, quella casa è portentosa.
Io la sera avevo una cena coi colleghi, quindi sono andata a casa di corsa e poi a mangiare, e dopo gli ho chiesto dov’era e lui era a casa, così l’ho raggiunto lì. Abbiamo finito di vedere un film e poi siamo andati a dormire che erano già le 3.
In questo weekend lui è stato di nuovo dolcissimo, abbiamo sempre dormito abbracciati tutti intrecciati. Mica ci riesci con tutti!! Io in genere se non ho il mio spazio nel letto col cavolo che dormo! Invece lui mi prende mi stringe e voilà, mi ritrovo nella posizione più comoda e beata! E’ fantastico. Lui adora che gli accarezzi i capelli, esattamente come me, così ci coccoliamo parecchio. I’m so in love.
Domenica siamo andati da B&Q per cercare la vernice e altre cose. Lui si è messo in testa di aggiungere delle piante e di trapiantare quelle che ha già, così l’ho aiutato a scegliere vasi e sottovasi della misura giusta. Accidenti glieli ho fatti scegliere alcuni blu e altri color crema chiarissimo, insieme sono bellissimi!
Poi abbiamo incontrato Bettina e abbiamo pranzato insieme. E poi, dopo varie discussioni e scambi di consigli su progetti vari, ci siamo avviati a casa.
Stavamo aspettando un taxi quando lui mi ha detto:
”You look pretty today”, e intanto mi ha tolto qualcosa dai capelli.
Io subito gli ho chiesto cos’avevo che non andava e lui mi ha detto “Nothing”.
”So why are you making fun of me?”
”I’m not making fun, I just said that you are pretty today”
”Yea, but that’s weird!”
”Yes, it's so weird... because you usually look soooo orrible. Why is that weird?”
”Because it’s… weird” e sono arrossita.
”Mmh… That’s not good”.
Insomma, mi ha detto che ero bella oggi!!! E non ero manco truccata ed ero orrenda perché ero a casa sua e non avevo nulla per rendermi decente!! Che bello che bello!! E così almeno ha pure capito che i suoi complimenti sono talmente rari che faccio fatica a crederci!!! :D
A quest’ora saremmo dovuti essere a Xi’an, a mangiare e passeggiare nella Muslim Street… Ne parlavamo con Bettina e io mi lamentavo del tempo, che l’estate qui è stata pessima, che mi manca il mare, che voglio andare in un posto estivo, e lei se ne esce con un “Go to Hawaai, to A.’s brother”.
Io le ho detto che lui probabilmente sarebbe andato, e lei, imperterrita: “Go with him”. Ho lasciato cadere il discorso, ma spero che lui abbia sentito. Io veramente già ci pensavo da secoli, ma mica posso decidere di aggregarmi così. Comunque…
Siamo tornati a casa, io ancora a pensare a quel “You look pretty”, poi Guillaume ha chiamato, e ci ha raggiunti mentre portavamo fuori le piante.
Ero un attimo in bagno che mi chiamano dicendo che avevano bisogno del mio aiuto, così mi ci son messa, e ho diretto il trapianto delle felci e altre piante coi bulbi enormi. Era una scena abbastanza buffa, Guillaume a guardare a distanza, dando consigli, A. a tenermi sollevate le foglie delle piantine e io, in jeans, maglia lunga e scarpette col tacco a ficcare le braccia nel sacco di terra e a fare il lavoro sporco. Dopo un po’ si è creato un gruppetto di persone che sono venute a vedere. Un vecchio signore ci ha pure regalato altre piantine da piantare. Così, adesso casa sua sembra un orto botanico! Ma il mio basilico è il più bello di tutti! Anzi, a casa sua sta molto meglio che da me, le condizioni sono perfette lì.
Credo che entrambi avessimo immaginato una fine diversa per quel pomeriggio, ma non importa. Siamo usciti per un caffè e io li ho lasciati andare per conto loro. Credo che Guillaume avesse piacere di parlare da solo con A. Insomma… Io ritengo che ognuno abbia bisogno dei suoi spazi e visto che sono da A. ogni weekend e facciamo tutto insieme in quei tre giorni, magari gli fa piacere starsene coi suoi amici, senza di me. Quindi ho detto che sarei andata a casa. Al suo: “Why??”, a momenti mi scioglievo. Mi manca già. Io e il mio essere rispettosa!!!! Accidenti a me! Accidenti ho una sorta di dipendenza ormai… Con Bettina parlavamo del ragazzo cinese con cui sta uscendo e lui se n’è uscito dicendo che, se fosse perfetto, sai che noia… Che noia essere sempre d’accordo su tutto, essere uguali, non avere mai nulla su cui scontrarsi. Beh… Finora a dir la verità per noi è così. Non c’è cosa su cui abbiamo pareri diversi. E non riesco a immaginare motivo per cui potremmo litigare. E spero tanto che non dicesse proprio sul serio, perché io non sono affatto annoiata né stufa, neanche un po’.
Mi ha detto che la prossima volta mi fa i pancakes alla banana. Can’t wait for that.
Devo fare una precisazione: non hanno spento le macchine a Maggie. La notizia era stata interpretata male per via della lingua e dei vari passaggi. Insomma… Un po’ i medici non dicono chiaramente che succede, un po’ G. non capisce il cinese, un po’ passaparola telefonico. Maggie ha avuto un peggioramento e han detto che non avrebbe passato la notte, invece poi si è stabilizzata. Sappiamo che è questione di tempo, giorni, settimane o mesi che siano, ma per adesso è ancora con noi, almeno fisicamente.
Il bimbo invece ha preso un pochino di peso e sono riusciti a nutrirlo un minimo.
Queste le ultime di oggi.

5 commenti:

  1. Stacco un po', vado in vacanza e quando torno qui... sei già andata troppo avanti e io mi perdo, non capisco più cos'è successo, a che punto sei! Ma mi chiedo con la vita movimentata che fai come lo trovi il tempo di scrivere così tanto sul blog tesoro???

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  2. I pancakes hanno un'aspetto delizioso. La prossima volta li provero' con il burro salato perché questo piccolo dettaglio io non lo conoscevo. Ma quando ci farai vedere questo uomo?? Io sono troppo curiosa!! E poi sono sicura che insieme state benissimo. Un bacione!!

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  3. Che super colazione!!!! Bravissima!!!!
    Il modo giusto per cominciare la giornata!!!
    A presto!!!!

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  4. Ciao ben trivata ! Beh! che dire sono stata talmente presa dal racconto che i pancakes sono passati in secondo piano!!
    Comunque questi si che sono pancakes grandi come piacciono a me!! Baci a presto!

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  5. BARBARA: Ehh... non pulisco casa, mi nutro a schifezze rapide, non vado in palestra, e vado a nanna alle 3-4...

    KRISTEL: ti assicuro è stata un'illuminazione!!! anche senza nessun condimento diventano superbi!! anche io forse li preferisco così, leggermente salati e appena appena tolti dal fuoco!! come faccio a fartelo vedere gioia? ti tocca farti un bel po' di strada... beh, lui è moooolto mooolto più in alto di me, sia letteralmente sia come aspetto fisico. però i cinesi che lo hanno visto mi han detto una frase per descriverci che vuol dire proprio: che insieme siamo belli da guardare, perchè abbiamo gli stessi colori!!! ahahahha!!!

    LORY B.: eh sì, è stato un bell'inizio... ogni tanto ci va!!

    GIUSY: ehehehhe!!! beh diciamolo, i pancekes erano solo un pretesto per parlare dell'uomo con gli occhi a cuoricino... la ricetta non c'è nemmeno!!! sono passata a guardare il tuo blog... come ha fatto a sfuggirmi??!!??

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