mercoledì 27 agosto 2008

Dalle stelle alle stalle e cannoli siciliani

La famosa sera in cui ho portato i cannoli siciliani al mio gaijin e ho sostenuto una conversazione di 45 minuti con i suoi è stata credo una delle nostre serate più soddisfacenti. A me non serve molto, mi basta che mi abbracci di tanto in tanto, e vederlo divertirsi, e son contenta, e mi diverto pure io.
Essendo che da quando è tornato non capita così spesso, la volta buona cerco di godermela più che posso. Però se già la sera successiva le cose mi si capovolgono, non posso che restarci un po' male.

Questo sarà un post censurato, un po' perchè non ho mai ritenuto giusto parlare di fatti che riguardano non solo me ma altri con chicchessia di diverso dal diretto interessato, a meno che l'interessato stesso non sia stato messo a parte delle mie elucubrazioni. E io al gaijin non ho detto niente. Quindi, per una semplice questione di rispetto, non mi piace scriverlo nel web, accessibile a tutti. E' difficile, perchè questo ogni tanto è il mio diario, e l'altra sera avrei avuto pagine da scrivere, per sentirmi meglio e cercare di capire le mie reazioni. L'altro motivo per cui censurerò questo post è che non ho colto l'attimo, sebbene quando fosse il momento abbia passato ore nel letto a pensarci su e a parlare a me stessa e a un gaijin immaginario che non potesse rispondermi ma solo ascoltare facendomi parlare a ruota libera, e solo così sono riuscita a capire, e a dirgli tutto (al gaijin immaginario, non a quello vero).

Riconosco di essere strana: spesso e volentieri parlo da sola. O meglio, parlo, immaginando di avere davanti a me la persona a cui ho qualcosa da dire. Semplicemente perché in quel momento magari non posso averla davvero davanti, disposta ad ascoltarmi. E poi perché senza nessuno che interrompa il mio flusso di parole, che risponda, che cerchi di spiegare il suo punto di vista interrompendo il mio discorso facendomi dimenticare certe parti, sono sicura di dire veramente tutto quanto. E così facendo, io mi sfogo, e risolvo in pratica i miei problemi con la persona stessa.
Mi accorgo che è dannoso, perchè anche se io dopo sto meglio, e mi passa la preoccupazione, l'incazzatura, risolvo i miei dubbi, nella pratica l'altra persona non sa nemmeno che io fossi preoccupata, arrabbiata o dubbiosa. Ma io non sento più il bisogno di discuterne, perché sarebbe come parlarne due volte.
Non so se mi sono spiegata, comunque era solo per dire che mi sono già sfogata per conto mio, quindi non sento più il bisogno irrefrenabile di sfogarmi qui. Tanto meglio, così non vado contro il primo motivo di censura.

Fatto sta, che il gaijin mi ha chiesto di vederci di nuovo, perché aveva bisogno di parlarmi. Ora, se c'è una cosa che so fare bene, è, se un amico me lo chiede, correre. Quale che sia il suo problema, quali che siano i miei programmi, io se posso corro subito, felice, che qualcuno senta il bisogno di parlare con me. Se è il gaijin a chiamare, corro più in fretta, perchè ci tengo particolarmente, e perchè adoro quando mi cerca, e sono ansiosa di non deludere le sue aspettative, e, se posso, di essergli utile.
C'è solo una cosa da dire, in tutto questo: io ormai so già sempre quale sarà l'argomento di cui desidera parlare. Perché è sempre lo stesso, e non riguarda me. Mai.
Ora, come ho detto tante volte, il nostro non è un rapporto normale, e io ho imparato, dopo qualche difficoltà, a non aspettarmi nulla da lui se non di vederci quando se ne ha voglia. Ho fatto fatica a far concepire al mio cervello un rapporto simile, a farglielo accettare e soprattutto a stare bene in questo modo, ma alla fine, bene o male, con alti e bassi, ci sono riuscita, solo per l'affetto che provo per lui, perché volevo che nei pochi mesi che passerà in Italia vivesse nel modo che desiderava, con una ragazza che gli piace, ma senza giocare a marito e moglie, vedendosi perché si ha piacere di farlo, e non perché si sta assieme e quindi se non si esce un tot di volte a settimana c'è qualcosa che non va; una ragazza che accettasse un gaijin in qualunque condizione lui si presentasse e qualunque cosa si facesse, perché non le importa di come sia vestito o di fare grandi cose, ma solo di passarci del tempo.
Io sono stata tutto questo per lui in questi mesi, e ho cercato, a modo mio, di renderglieli il più piacevoli possibile, sapendo perfettamente che se gli avessero proposto di comprare la laurea a 5000 euro e di partire il giorno dopo avrebbe accettato senza alcuna esitazione.
Non ho mai avuto la presunzione di fargli cambiare idea o che per me gli dispiacesse andarsene, mai, anche se, parliamoci chiaro, a chi non farebbe piacere?
E tuttavia, nonostante tutta questa mia consapevolezza, ho avuto una reazione alla sua chiacchierata a dir poco spropositata. Veramente avrei pianto volentieri, perché io qualsiasi cosa la sfogo con le lacrime, ma sapendo che non avrei saputo spiegarlo, e che per chi non mi conosce potrebbe sembrare una reazione esagerata, le ho ricacciate indietro. Non mi vedrà mai piangere, lo giuro. Ma se non sono state lacrime, è stata amarezza, irritazione, dipinta sul mio volto e nel mio tono in maniera così limpida che non ha potuto non accorgersene. Non gli ho detto cos'avevo, perché non ero sicura di saperlo, o di trovare sul momento le parole per spiegarglielo, o perché sapevo in ogni caso che se anche le avessi trovate non le avrebbe capite nel modo giusto. Non so perché, ma da quando è tornato, sembra capirmi molto molto meno. E questo mi fa malissimo.

Dopo questo post tristissimo che francamente spero nessuno abbia avuto la voglia di leggere, ma che mi è servito parecchio come ulteriore sfogo personale, passo ai favolosi cannoli! Non è un dolce che mi abbia mai fatto impazzire, ma stavolta... Boh... Francamente li ho trovati divini!! Sono stata più entusiasta io che il gaijin stesso che li desiderava da tanto tempo!

CANNOLI SICILIANI



per 9 cannoli

Avviso subito che io in molti casi sono andata a occhio, ma più o meno le dosi sono queste:

9 cocce (io le ho comprate già fatte, perché solo l'idea di maneggiare lo strutto mi dà il voltastomaco, e poi non avevo assolutamente tempo per prepararle)350 g ricotta asciutta (dovrebbe essere di pecora, io non l'ho trovata e ho preso quella meno acquosa)
cioccolato fondente
90 g zucchero a velo
70 g canditi misti (se piacciono, se no si possono evitare)
gocce di cioccolato
scaglie di cioccolato
1 bustina di vanillina
zucchero a velo
ciliegie candite

Fondete del cioccolato fondente a bagnomaria, poi lasciatelo intiepidire, prendete ogni coccia e spennellate l'interno, facendolo colare e aiutandovi con un pennello. Questa operazione, oltre che rendere i cannoli molto più buoni (secondo me è stato questo a renderli così speciali), vi permeterà di farcirli un po' prima, e di non far assorbire la crema rendendo molle la cialda.

Lavorare la ricotta a crema setacciandola o lavorandola bene con un cucchiaio di legno. Aggiungervi lo zucchero e la vanillina, i canditi, le gocce di cioccolato, le scaglie di cioccolato, e mescolate bene, poi mettete in frigo.

Quando il cioccolato dentro le cocce si sarà solidificato, prendetele una a una e farcitele con la crema, usando un sac-à-poche o un cucchiaino, come preferite. Terminate sistemando mezza ciliegia candita ad ogni estremità, e ricoprendo il tutto con zucchero a velo.
Prima servite, migliori saranno!



Ma io ho mangiato l'ultimo a colazione, il giorno dopo, e francamente non so cos'avrei dato per non averli dati tutti al gaijin!


5 commenti:

  1. io il tuo sfogo'lho letto e mi dispiace sentirti triste, però se non ti dispiace per quel poco che ti conosco vorrei dirti che a me non sembra prorpio che la cosa non ti coinvolga ...
    non conosco i fatti ma credo che l'unica che starà male in questa situazione sarai tu ...crc di stare bene e di pensare più a te stessa, questa frase ti sembrarà egoista ma te lop dice una che ha fatto della sua vita ( fino a qualche tempo fa ) una missione per gli altri e na ha ricavato solo tanta solitudine ...
    un bacio

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  2. cara panettona, è lo stesso mio problema, dovrei frequentare una scuola di egoismo ogni tanto, se no proprio non ci riesco, mi dà molta più gioia e soddisfazione rendere felici gli altri con piccoli gesti... basta così poco! ma almeno stavolta ho la consapevolezza dalla mia... è già qualcosa, no? ti ringrazio tanto, già solo il fatto che tu abbia letto tutto ti rende una persona molto bella, si vede che pensi agli altri, grazie!!

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  3. io ti mando un abbraccione virtuale, so che non è molto, ma spero che la tristezza ti passi in fretta!!

    complimenti per i cannoli!! li adorooooooooooooo

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  4. cara gaijina, ho letto il tuo post. ho iniziato a leggere il tuo blog da pochissimo e mi sa che ora devo tornare indietro e andare a leggere tutti i post in cui hai parlato di questo ragazzo perchè ti giuro che ci ho capito poco di questa storia che mi sembra davvero parecchio incasinata. mi dispiace tantissimo che tu stia soffrendo così tanto per via di questa storia! quello che ti vorrei chiedre è: "ti sembra giusto soffrire così ? stare tanto male per una persona che forse-dico forse-non ti merita?". però ti ripeto, vado a leggermi gli "arretrati" per capirci qualcosa di più, poi ti scrivo una bella mail. per adesso se sei triste, fai come dicono le gilmore girl's: abbrutisciti! approfitta di questi buonissimi cannoli! un bacio grandissimo!!!!

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  5. sara: anche se virtuale, un abbraccio è sempre bello da ricevere e da affogarcisi dentro! grazie mille, mille mille...

    babi: come sei carina, è deavvero bello constatare che ci sono persone che, anche se non ti conoscono, riescono ad avere pensieri così carini per te. ti ringrazio, davvero. non vorrei che ti tediassi con i post su di lui, credo che nemmeno il sottoscritto avrebbe la pazienza di leggerseli tutti! ma è bello sapere che lo faresti per capirci qualcosa di più. e ti assicuro che è una splendida persona, sul serio, anche se sembra che mi dia tanti pensieri. Allora aspetto la tua bella mail, e grazie ancora delle tue parole!! un bacione -one -one!

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