Manca un’ora e lo vedrò. Tra meno di un’ora saprò che piega prenderà la mia vita dopo settembre. Saprò se i piani che avevo fatto non verranno rispettati.
Ho pulito, preparato i biscotti di benvenuto e da dare al taxista mio amico, che ho chiamato stamattina perché mi accompagnasse lui, all’aeroporto. Non penso che potrei sopportare un tragitto in silenzio o con le solite domande di routine, ho bisogno di una faccia conosciuta.
Sono preoccupata, sono ansiosa, sono in uno stato di tale agitazione che se non avessi appena finito di pulire il bagno a specchio credo che mi ci rifugerei per mezz’ora.
Sono sparita non per questo motivo, ma perché tanto non avrei scritto cosa ho fatto in queste due ultime settimane. Ora che però è arrivato il giorno, che prima avevo accantonato, ecco che tutta l’ansia mi si riversa addosso… Credo che potrei esplodere da un momento all’altro, oggi mi tremavano le mani e le gambe non mi hanno retto per due volte, sul pullman.
Le mie unghie sono a livelli indecenti nonostante abbia provato a lasciarle stare, almeno per dare una buona prima impressione. Le sto mangiando anche adesso mentre scrivo sulla tastiera. Oddio devo vomitare… Non sono mai stata così male per l’agitazione, è come dare 5 esami tutti insieme!!!
Cerco di non pensarci per stare meglio e riuscire a respirare ma come si fa a non pensarci se mancano 45 minuti?????!!!!!!!???
Avrò fatto bene a buttarmi in questa cosa? Come farò a conviverci se non mi piacerà? Lo so che dovrei preoccuparmi anche del contrario, ma ammetto che lo sono di meno, perché tra i due sicuramente quella stronza sono io, quella esigente, quella particolare, quella testa di minchia che non sa neanche lei cosa vuole.
15 minuti. 15 minuti e il taxi verrà e partiremo… Non so cosa fare, come salutarlo, se lo riconoscerò. Paura di vedere incredulità e delusione nei suoi occhi… paura di non riuscire a nascondere la mia.
Quante volte me lo sono immaginato questo incontro! Tutto, momento per momento… Ma sono sicura che non andrà così. Sicuramente saranno in ritardo, o si saranno persi i bagagli, o non ci troveremo, o loro mi verranno incontro da dietro senza che io abbia il tempo di prepararmi e poi avvicinarmi pian piano.
13 minuti. Vado in bagno va’. Prometto che lascerò un segno, anche solo una riga, soprattutto se l’esito sarà positivo… Se non mi sentite, preoccupatevi.
Ps. Sono commossa che vi siate ricordate addirittura il giorno dell’incontro!!! Siete delle persone veramente speciali, sono onorata di avervi come amiche-blogger! Infinite grazie per l’affetto che mi mostrate e gli incoraggiamenti che non mi fate mancare mai.
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