domenica 15 marzo 2009

Tra gaudio, mal di stomaco e nuovo giubilo... per la serie: non ci smentiamo mai!!!

Altra cosa che ancora non ho raccontato, è la storia del nostro bagno: dal primo giorno che siamo arrivate, infatti, è otturato. Perché noi, da italiane, siamo abituate a buttare la carta igienica nel gabinetto, visto che la cosa è sicuramente più pulita che non buttare la cartaccia sporca in un sacchetto. Qui, invece, gli scarichi dei gabinetti sembrano quelli delle bambole. Fatto sta che, se nessuno ci dice che qui funziona diversamente, a noi viene spontaneo comportarci come d’abitudine. Il primo giorno abbiamo fatto pipì, e proceduto come di consueto. Il giorno dopo il gabinetto era intasato. Abbiamo subito chiamato la fuwuyuan (=donna di servizio), e glielo abbiamo fatto vedere, visto che non sapevamo come si diceva. Lei è rimasta lì come un’allocca a guardare il pezzo di carta galleggiante e a ripetere come un pappagallo: “Du le… du le!!! (otturato… otturato!)”. E, anziché chiamare subito qualche giovane prestante a sbloccare la situazione, ci ha detto che dovevamo togliere il pezzo di carta, e poi sarebbe andato a posto. Ma ragazza mia, cosa dici mai? Se questo gabinetto fino a ieri ingoiava i pezzi di carta, e adesso invece galleggiano bellamente, non basta certo toglierli perché si smuovano anche quelli incastrati nei tubi. O no?
In questo dormitorio, però, o ti aggiusti o ti aggiusti, e le fuwuyuan di qui sono delle arpìe tremende, che se ne vanno in giro camminando come se sfilassero e atteggiandosi manco fossero le regine di Saba, e che appena possono ti trattano male. Così, visto che siamo ragazze fini e bene educate, e non ci piaceva l’idea di dover richiamare qualcuno in aiuto della nostra toilette intasata non più solo da pezzi di carta, abbiamo optato per una soluzione alternativa. Abbiamo cominciato ad andare nel bagno di sotto, che pensavamo fosse pubblico. Quando poi abbiamo scoperto essere il bagno delle fuwuyuan, ci andavamo ancora più di gusto.
Questa introduzione poco consona alle ricette di cucina, è però necessaria per comprendere il lato comico dell’avventura di oggi. Questo soggiorno è cominciato a dieta ferrea, un po’ per volontà ma anche tanto per costrizione, per via del poco tempo che avevamo anche solo per pensare a fare porcate. Poi la cosa ci è sfuggita di mano: dalla patata dolce per festeggiare la firma del contratto per la casa, non ci siamo più fermate, e passando dal negozietto del campus, abbiamo preso a comprare qualche robetta, come gli Oreo (li fanno anche in Italia, ma con questa farcitura non li avevo mai visti) riempiti di crema di arachidi (buonissimi!!!), lo Snickers, tavolette di cioccolata fasulla (poveri cinesi), dolcetti cinesi da sperimentare. Ma c’è una cosa che di Alessia non sapete: lei è una tossica. Nutella-dipendente, per l’esattezza. Ha cominciato a ossessionarmi con sta Nutella, ha continuato a farlo imperterrita, poi quando l’abbiamo trovata al Carrefour (il Jia le fu), è stata la fine. L’avrebbe pagata pure più di quel tanto che già costa, ma la voleva. Questo fino all’incidente di venerdì sera, quando abbiamo deciso di fare assoluta economia per rimediare alla mazzata del buffet, e quindi di rinunciare alla Nutella. Qui c’è un centro commerciale molto grande e bello, il Jusco, in cui una cosa in particolare è apprezzata dagli occidentali e dai cinesi stessi: il Coffee sweets. E’ una via di mezzo tra una panetteria e una pasticceria, ed è l’unico posto in cui si respira aria buona. Note aromatiche di brioches e di pane appena sformato accarezzano invitanti le narici di chi passa di lì, ed è costretto a fermarsi, ma se si ferma poi non se ne va senza comprare. La scelta è abbastanza ampia, ampissima trattandosi di un posto in Cina, ed è tutto davvero invitante. E’ anche l’unico posto di nostra conoscenza in cui è possibile trovare del pane come lo intendiamo noi, ed è un pane così soffice, ma così soffice, come mai ne ho trovati. Il programma doveva essere: sabato pulizie in casa, poi giro al Jusco a comprare Nutella e pane su cui spalmarla per la colazione-pranzo di domenica, ultimo giorno di porcate. Poi, da lunedì, dieta ferrea. Dovendo fare economia, avevamo deciso di lasciar stare la Nutella che qui costa ben 60 yuan (più di 6 euro), e di sostituirla comunque con qualche biscotto goloso e una tavoletta di cioccolata da sciogliere nel latte. Ma Alessia mi ha fatto una testa tanta con sta cavolo di Nutella, che io, dal non desiderarla, sono passata non solo ad averne voglia, ma a non poterne più fare a meno! Così è bastata un’occhiata, e siamo andate al Jusco per comprarla. Che delusione quando anziché the original, non abbiamo trovato che imitazioni! Depresse e deluse più che mai, ci aggiravamo per il centro commerciale come due povere tapine, e all’inizio non trovavamo neanche la cioccolata! Perché la cioccolata cinese non è vero cioccolato, non sa di niente. Alla fine abbiamo comprato una crema al cioccolato simil-nutella ma con lo 0,3% di nocciole, quindi un ritter sport alle nocciole intere per compensare alla carenza, poi gli Oreo alla crema di arachidi e cioccolato, poi nella panetteria profumosa abbiamo preso due paninetti da farcire, uno classico e l’altro con le gocce di cioccolato (il pane era finito), e ancora due dolci di sfoglia. Al ritorno temendo che il bicchiere di crema non bastasse ci siamo ancora fermate nel solito negozietto a prendere altre due barrette Dove, e due cioccolatini. La colazione per la domenica era assicurata!! A che prezzo, però… alla faccia dell’economia! Abbiamo speso 54 yuan a testa solo di schifezze. E va beh… Sembravamo due bimbette al Carnevale, tutte allegre e radiose, solo perché avevamo le borse piene di cioccolata! La situazione ci sembrava così ridicola che ridevamo da sole!
Non siamo riuscite a trattenerci, quei dolci emanavano un profumo così buono persino sul pullman, che non potevamo aspettare la mattina: abbiamo cenato con i dolcetti e i cioccolatini. Che bontàààààà!!!!! Sfoglia, pan di spagna, e sopra noci, mandorle e altra frutta secca coperta di non ho capito cosa, ma buonissima!!! Striata di cioccolato. Una vera bontà insperata in Cina.







Poi coi pancini pieni siamo andate a nanna.
Stamattina, domenica, era il gran giorno: abbiamo preparato le nostre scrivanie, sciolto la crema di cioccolata, tagliato i panini, scaldato il latte e sciolto la cioccolata dentro… Poi alèèèèèèèèèèèèèè!! Siamo partite!









Con la bocca e le mani piene di cioccolata eravamo le regine del mondo! Abbiamo iniziato a capire che qualcosa non andava dopo le due fette di pane e simil-nutella, ma non ci siamo arrese, volevamo finire tutto per non avere più tentazioni domani. Siamo andate avanti… ma i nostri occhi non erano più accesi e brillanti come prima, e le nostre pance facevano strani rumori, come brontolii. Abbiamo finito quasi tutto, avanzato solo un Oreo, 1 quadretti di Dove e due di Ritter sport. Ma stavamo malissimo!!! Siamo corse subito nel bagno delle fuwuyuan, riuscendo ancora a ridere per la soddisfazione di non dover sporcare il nostro. Ci siam chiuse lì dentro e per un bel po’ di minuti c’è stato silenzio, noi appoggiate con le mani al muro e in stato comatoso. Quando siamo uscite avevamo ancora le facce verdi, e per tutto il primo pomeriggio siamo state maluccio. Alla fine lo scopo era stato raggiunto: ci eravamo talmente riempite di schifezze, che solo l’idea di mangiarne altre ci faceva venire il voltastomaco, e non vedevamo l’ora che arrivasse lunedì per cominciare la dieta. La cosa che ci scocciava di più però era una sola: 54 yuan a testa buttati letteralmente nel cesso!!! (chiedo scusa per l’espressione, ma è proprio così).
Verso le 16 ci siamo riprese un pochino, siamo uscite per una passeggiata per il campus, alla ricerca di una pista dove andare ad allenarci. Al ritorno, dopo un po’, ci è venuta un po’ di fame (dopotutto erano passate 11 ore dal banchetto), ma avevamo bisogno assolutamente di qualcosa di salato. La cosa bella di Alessia è che abbiamo spesso voglia delle stesse cose: lei ha detto “gongbao jiding”, ed era esattamente quello che desideravo io. Siamo andate a prenderlo per portarcelo a mangiare in camera, poi al ritorno siamo passate per una via piena di banchetti, ma stavolta non puzzavano, anzi, mandavano odori gradevoli, di carne grigliata. Così, visto che era avanzata ancora un po’ di crema al cioccolato che volevamo finire, ci siamo fermate alla ricerca di un mantou, dei panini cinesi, su cui spalmarla. I mantou non li abbiamo trovati, in compenso però abbiamo sperimentato una cosa nuova: dei filoncini di pane dolci, croccanti e vuoti dentro, e poi delle ciambelline sempre di pane ma salate. Costavano 5 mao l’uno, cioè 5 centesimi, e li abbiamo comprati. Tutte contente siamo tornate al dormitorio correndo e ridendo come pazze: il vento era cessato, l’aria era fresca ma fresca di primavera, un clima perfetto finalmente. A casa abbiamo preparato tutto, mangiando le nostre ciambelline buonissime col gongbao jiding (ci siam dimenticate di dire di non farlo piccante, così adesso non ci passa più la sete), poi come dessert abbiamo mangiato i filoncini con l’ultima crema. L’abbiamo finita! Per ora siamo in piedi e stiamo benissimo!




Da domani non solo cominceremo la dieta alimentare, ma anche economica. Studio, dieta e economia saranno le parole chiave per il prossimo mese. Poi, se saremo brave, ci concederemo un’altra capatina al Coffee sweet. Ma non prenderemo più nessun’imitazione della Nutella… è stata quella crema a farci stare male. Ovviamente, abbinata a tutto il resto. Nonostante il malessere, è stata una giornata molto divertente e la ricorderò sempre con una gran risata!!!


10 commenti:

  1. E io rido a leggere le vostre disavventure...poverette però....un grosso in bocca al lupo ragazze, e aspetto altre notizie...

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  2. Non posso scrivere perché ho ancora le lacrime gli occhi dal troppo ridere, che dire....fantastica

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  3. Oh mamma mia Gaijina... ma succedono tutte a voi due??? Stasera mi sento tremendamente vicina a voi... pure io devo aver mangiato qualcosa che mi ha fatto male e ho una nausea... il racconto del cesso otturato e del mal di pancia post pseudo-nutella non mi ha aiutata a stare meglio :P Comunque in Cina non hanno cose tipo amuleti anti-sfiga??? Ve ne servirebbe uno!
    Tantissimi baci e mi raccomando... fate impazzire le donne delle pulizie!!! Eh eh! ;)
    Barbara

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  4. sei troppo,troppo forte!!!
    mi fai morire ;)

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  5. ihihih..tesoro, ma é tutto in miniaturaaaaaaaa!
    Però non vale far vedere certe immagini, io amo il cibo cinese!

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  6. oh ecco, finalmente riesco a leggere tutto con tranquillità!
    care ragazze io dico sempre che siete tanto tanto coraggiose!!!
    aspetto con ansia i tuoi resoconti perchè sono troppo divertenti ma ... scusami se faccio un pò la mammina ... state attente co tutti sti tipi nuovi che conoscete! ok?
    ora vi mando un abbraccio forte forte forte a te a ALe!
    e ... alla prossima mi raccomando però niente più crema-simil-Nutella che di quella ... come la mamma ... ce n'è una sola!
    bacionissimi
    dida

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  7. sto morendo dal ridere!!! la storia del water è bellissima!!! ma come si fa... assurdo... che ridere!!!

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  8. ciao ragazze!!! commento unico perche sono ancora dai pc cinesi e dopo un tot di tempo rischiano due calci italiani da una gaijina che ha perso la pazienza. ah, e cosi ridete delle nostre disavventure? ;) brave, brave... fateci compagnia, tanto ridiamo pure noi!!! allora non e una mia opinione che siamo sfortunate???
    un bacione a tutte quante, e benvenuta a cristina che non conoscevo ancora!!

    Nighty non e in miniatura!! davvero sembra cosi?? non credere... il cibo cinese non e quello che mangiamo in italia... diciamo che da quel punto di vista sono un po limitata dalle ristrettezze economiche, non siamo mai andate in un vero ristorante ancora... quindi possiamo giudicare soltanto gli odori dei banchetti abusivi!

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  9. Baci.....e un caro saluto...^.^

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