sabato 29 gennaio 2011

Banana Bread

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Ciao fanciulle/i!! Finalmente, non mi sembra vero, ricomincio con le ricette!!! In queste vacanze dovrei stare a casa e voglio approfittarne per riprendere il ritmo.
Per cominciare, una ricetta americana, dritta dritta dalla casa del mio Professore Americano! La ricetta è quella usata da sua mamma… Alto rischio quindi!! Ma il risultato è stato perfetto, testimoniato da un sms dalla cavia: “But your banana bread is excellent!!! How did you do???”. Mi ha detto che è esattamente identico a quello di sua mamma. Esame superato!
La ricetta ora! (come l’ho fatta io, che non avevo il buttermilk e non ho aggiunto le noci, per direttiva del Prof!).
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Ingredienti:

1 1/4 cup zucchero
1/2 cup di burro ammorbidito
2 uova
3 banane mature
1/2 cup di yogurt bianco 
1 tsp vaniglia (non l’ho messa, mi pare)
1 1/2 cup farina 
1 tsp bicarbonato di sodio
1 tsp sale
 
Scaldate il forno a 170-180°.
Lavorate burro e zucchero fino ad ottenere una crema. Aggiungete le uova e montate con le fruste elettriche. Aggiungete le banane schiacciate, lo yogurt e la vaniglia. Sbattete bene.
Aggiungete la farina, il bicarbonato e il sale e amalgamate.
Rovesciate il composto in uno stampo da plumcake imburrato (io fondo un pochino di burro e poi lo spalmo bene bene con un pennello).
Infornate sul secondo piano del forno, a partire dal basso. Cuocete per un’ora e un quarto con calore sotto sotto, ma tenetelo d’occhio! Dopo 50’ io ho messo il calore sia sopra che sotto. Valida prova stuzzicadenti. 
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Fate raffreddare per 10 minuti poi rimuovetelo dallo stampo e lasciatelo raffreddare su una griglia.
Aspettare almeno 2 ore prima di tagliarlo.
Si conserva benissimo se lo avvolgete stretto in pellicola. Potete anche metterlo in frigo per conservarlo di più.
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Consiglio? Scaldate le fette al microonde, prima di mangiarle.
Modo uso.
Del Professor Bear: burro.
Mio: marmellata d’ananas.

Awesome.







martedì 25 gennaio 2011

Ricordi di Thailandia…

Mi sono fatta aspettare come sempre ma per farmi perdonare mentre il forno cuoce vi lascio una cartolina (anzi dai, sarò generosa anche se rischio di farmi odiare: ve ne lascio un po’ di più!) dal luogo delle nostre prime vacanze di Natale!
La Thailandia è un posto che offre diverse possibilità a seconda che si sia in cerca di divertimento, relax o avventura. Noi abbiamo optato per la fuga dalla vita frenetica e dal miliardo e mezzo di popolazione in Cina, e ci siamo goduti un mare limpido, un sole forte e l’ombre delle palme sotto cui si beveva il coconut milkshake almeno una volta al giorno (corretto… Occhiolino).
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Alle 18 avevamo l’appuntamento fisso col tramonto, e a volte abbiamo corso in scooter per non perdercelo. Non so perché ma entrambi andiamo pazzi per il tramonto, stavamo ad osservare il sole in ogni secondo della sua discesa, cercando sempre posti nuovi da cui goderci lo spettacolo.
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Bangkok poi è unica: ha un fascino tutto particolare. Non che l’abbia proprio esplorata perché eravamo stanchi e il tempo era poco, ma è sicuramente una delle città più interessanti. E’ da vedere e scoprire senza fretta, per capire. Una città frenetica ma al tempo stesso avvolta in un’atmosfera quasi irreale, come se una realtà ne nascondesse un’altra notturna.
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La Thailandia ha anche una sua meravigliosa tradizione culinaria. Dietro a ogni piatto, dietro ogni gesto o strumento per la sua preparazione, c’è una storia curiosa o affascinante.
E la cucina Thai è anche una delle preferite dal mio Professor Bear, e quindi con l’entusiasmo di entrambi mi sono iscritta a un corso di cucina intensivo di un pomeriggio (era l’unica soluzione).
Mi sono divertita tantissimo e, detto senza alcuna presunzione, è stata la volta che ho mangiato meglio, sarà perché ho potuto regolare la quantità di peperoncino a mio gusto (per me la maggior parte dei piatti Thai sono troppo piccanti anche se ottimi), sarà perché abbiamo cucinato tutti insieme e tutto era così bello e colorato!
Gli scatti di seguito sono un regalo di Sophie, una ‘collega’ di corso, che gentilmente mi ha mandato le foto visto che – sì, credeteci che è vero – la mia macchina fotografica è morta il terzo giorno durante una gita in kayak durante la quale abbiamo rischiato di restare in mezzo al mare senza forze (abbiamo calcolato male la distanza di un’isola e al ritorno avevamo la corrente contro).
Getting ready for the spring-rolls
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Grounding the coconut
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Pad Thai
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Io che pesto la base per il Green Curry
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Masman Curry
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Green Curry (questo l’ho fatto io)
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Green Papaya Salad
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Mango Coconut Sticky Rice
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Banana Spring- Rolls
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Siamo tornati e mi veniva da piangere. Di sole, di mare, di spiaggia e tramonti non ne avrei mai abbastanza.
Il mio uomo è sempre più fantastico e dolce, e adesso oso persino chiamarlo scherzosamente il mio hairy Teddy Bear e spupazzarmelo alla grande, e lui ride e si fa coccolare come un bambino!
Novità particolari sono che mi ha dato le sue chiavi. Le mie le aveva già, perché vivendo da sola avevo paura di dimenticarmele e chiudermi fuori (come già successo), e lui è a un tiro di schioppo da me, quindi… Lui me le ha date appena tornati.
Passiamo insieme quasi tutte le sere, o qui o da lui.
Si è comprato l’IPhone 4 e ci sta tirando tutti matti. Di sicuro non è di quelli che lo usa solo per telefonare, ma sfrutta tutto il potenziale di quel fantastico apparecchio tuttofare.
Una sera mi ha chiamata su Skype e ha voluto che accendessi la videocamera, così ci siamo prima visti da lì, mentre lui faceva le smorfiacce, poi io sono uscita e l’ho raggiunto.
L’altra sera sono tornata a casa dalla palestra e prima di accendere la luce ho visto qualcosa che spuntava dal tavolo. Sono rimasta un po’ interdetta poi finalmente ho acceso la luce e ho visto una bella piccola orchidea.
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Ci ho messo un po’ a realizzare poi ho visto tutte le altre piante e ho capito, e mi sono commossa. Prima di partire avevo portato le mie piante a casa del Professor Bear, così che il nostro amico potesse andare ad innaffiarle tutte insieme mentre noi non c’eravamo.
Una volta tornati ho sempre rimandato il ri-trasloco perché le piante sono 8, e dovrei fare più giri, e insomma, era troppo mafan.
E lui, mentre io ero al lavoro, me le ha riportate tutte, e mi ha aggiunto l’orchidea. Ho il terrore di farla morire perché ha bisogno di molta luce indiretta e casa mia non è per niente luminosa.
Ok adesso mi fermo. Da lunedì sono in vacanza per il Capodanno cinese e, visto che non ce la facciamo ad andare ad Haerbin, avrò tempo a sufficienza per ricominciare a scrivere a pieno ritmo e a postare un po’ di ricette!!
Per adesso vi libero dalle mie saghe infinite e vi auguro buona notte o buona giornata!!!!
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